Ponte sullo Stresso, la Corte dei Conti esaminerà la delibera del Cipess

  • Postato il 24 ottobre 2025
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Ponte sullo Stresso, la Corte dei Conti esaminerà la delibera del Cipess

Sarà la sezione centrale della Corte dei conti ad esaminare la delibera del Cipess il 29 ottobre e il dossier del Ponte sullo Stretto


ROMA – La decisione di valutare la delibera del Cipess (con la quale è approvato il progetto definitivo del Ponte) sarà esaminata dalla Sezione centrale della Corte dei conti. Un passaggio in più, dunque, che deferisce alla sezione centrale di controllo legittimità della Corte dei Conti la responsabilità di esaminare il dossier del Ponte sullo Stretto, prima affidato all’Ufficio di controllo sugli atti del ministero dell’Economia e delle Finanze dello stesso organo costituzionale. L’adunanza è fissata alle 10 del 29 ottobre.

Per il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo «La decisione dell’Ufficio della Corte dei Conti di chiedere il deferimento all’Organo collegiale della delibera Cipess 41/2025, con cui il Governo ha approvato il progetto del Ponte sullo Stretto, conferma i punti da noi sollevati, anche alla Commissione europea, relativi a chiare e gravi incongruenze procedurali rispetto alla normativa vigente». Secondo la sigla sindacale «il rispetto di leggi e procedure non è un elemento parziale, come lo stesso Ministro Salvini ha più volte fatto intendere in questi giorni, ma è sostanziale per l’impiego di risorse pubbliche, come prescrive la Costituzione».

«Invece di annunciare l’avvio imminente della sua realizzazione – prosegue il dirigente sindacale – il Governo dovrebbe ritirare il progetto approvato, sbagliato e dannoso per il Paese, e aprire un confronto vero su come costruire un efficiente sistema infrastrutturale in Calabria e Sicilia. Persistere su questa strada vuol dire esporsi a danni e sprechi cui i responsabili saranno chiamati a rispondere politicamente e, probabilmente, anche amministrativamente».

PONTE SULLO STRETTO, IL DEFERIMENTO ALLA CORTE DEI CONTI “UN FATTO CH EIL GOVERNO DEVE CHIARIRE”

Per il deputato di Avs, Angelo Bonelli, «La richiesta di deferimento della Corte dei Conti sulla delibera per il Ponte sullo Stretto è un fatto che il governo deve immediatamente chiarire. A questo punto non può essere più Salvini a farlo, ma la Presidente del Consiglio».
Per la società Stretto di Messina, invece, «Tale decisione, che non comporta un allungamento dei tempi previsti per il completamento della procedura di registrazione della delibera Cipess che resta fissata al 7 novembre, deriva dall’opportunità di svolgere ulteriori verifiche, rispetto ai chiarimenti già forniti».

«Siamo fiduciosi sull’esito positivo dell’esame della Corte – ha spiegato l’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci – nella convinzione di aver operato nel pieno rispetto delle norme generali e speciali italiane ed europee relative alla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. Nei tempi previsti e in anticipo rispetto alla convocazione della seduta delle Sezione Centrale della Corte dei conti del prossimo 29 ottobre, verranno forniti – da parte delle Istituzioni competenti – tutti i nuovi approfondimenti richiesti, con la piena collaborazione da parte della Stretto di Messina».

CGIL E SUNIA-CGIL CHIEDONO IL RITORO DELLA DELIBERA

Il Sunia-Cgil Calabria, della Sicilia e di Messina, già, giovedì in una nota sottolineava come analizzando «con attenzione» tutta la serie di importanti rilievi e osservazioni che la Corte dei Conti ha proposto nei confronti della delibera del Cipess, aveva evidenziato «che i rilievi della Magistratura contabile prendono atto di una serie di mancanze procedimentali tali da confermare la lacunosità della progettazione del Ponte sullo Stretto diretta ad accertare la sostenibilità quantomeno economica dell’opera, senza tenersi conto di tutte le criticità ambientali e comunque relative all’impatto sul territorio già evidenziate da questa Organizzazione».
Per questo motivo, come già fatto dalla Cgil, anche Sunia- Cgil chiede al Governo di ritirare la delibera Cipess «ponendo fine ad un progetto inutile e dannoso, pieno di forzature legislative e tecniche e divisivo per il Paese».

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