Un messaggio di 2.700 anni fa riaffiora a Gerusalemme: prima iscrizione assira mai trovata
- Postato il 24 ottobre 2025
- Notizie
- Di SiViaggia.it
- 1 Visualizzazioni
Un minuscolo tesoro svela un’enorme scoperta: un frammento di ceramica di 2.770 anni fa con un’iscrizione cuneiforme in lingua accadica, la più antica lingua semitica mai attestata, è stato riportato alla luce durante uno scavo archeologico a Gerusalemme.
Non si tratta di un reperto qualsiasi: sulla sua piccola superficie si troverebbe un messaggio importante ed estremamente raro, testimone di una comunicazione ufficiale tra la corte reale assira e il Regno di Giuda. Una scoperta straordinaria che apre una nuova finestra sul passato, riscrivendo la storia.
Cosa è stato scoperto a Gerusalemme
Il ritrovamento, annunciato dall’Autorità Israeliana per le Antichità (IAA) e dalla Fondazione Città di Davide, è avvenuto durante gli scavi congiunti nei pressi del Muro Occidentale del Monte del Tempio nel Parco Archeologico Davidson di Gerusalemme, diretti dalla Dott.ssa Ayala Silberstein dell’IAA.
Nel terreno, setacciando un canale di drenaggio, Moria Cohen (archeologa del team) ha notato all’improvviso un coccio che misura appena 2,5 centimetri, con uno strano motivo: “All’inizio ho pensato che fosse una decorazione, ma quando ho capito che era una scrittura cuneiforme, ho urlato. È incredibilmente commovente pensare che, dopo 2.700 anni, sono stata la prima persona a toccare questo frammento”.

Si tratta di un frammento risalente all’VIII-VII secolo a.C. che faceva parte di una bolla reale, un sigillo in argilla che veniva utilizzato per autenticare la corrispondenza reale. Gli assiriologi, il Dott. Philip Vukosavović e la Dott.ssa Anat Cohen-Weinberger dell’IAA, insieme al Dott. Peter Zilberg dell’Università di Bar-Ilan, hanno aiutato a decifrare la scrittura incisa: c’è un riferimento a un “ufficiale di carro”, una figura assira di alto rango responsabile delle comunicazioni ufficiali, e viene menzionato il primo giorno del “mese di Av” come termine ultimo per un pagamento o una questione amministrativa.
Perché è una scoperta unica
Quella rinvenuta sul minuscolo pezzo di ceramica è la prima iscrizione assira mai trovata a Gerusalemme. La stessa direttrice degli scavi, la Dott.ssa Ayala Silberstein dell’IAA, ha sottolineato come tale scoperta sia rivoluzionaria: “Questa è la prima iscrizione assira del periodo del Primo Tempio di Gerusalemme. Fornisce una prova diretta della comunicazione ufficiale tra l’Impero Assiro e il Regno di Giuda”.
La scoperta approfondisce finalmente la comprensione dell’influenza assira a Gerusalemme e del ruolo della città nella politica internazionale del suo tempo. “Questo piccolo frammento potrebbe testimoniare un ritardo nel trasferimento di tasse o tributi“, hanno affermato i ricercatori. “È possibile che la lettera sia stata inviata durante il regno di Sennacherib, re d’Assiria, in linea con il racconto biblico della rivolta di Ezechia in II Re 18:7”.

Inoltre, un’ulteriore analisi petrografica e chimica ha rivelato che il frammento non venne prodotto localmente. Secondo la Dott.ssa Anat Cohen-Weinberger, la sua composizione argillosa differisce completamente dai materiali utilizzati a Gerusalemme e nel Levante meridionale. Si tratterebbe piuttosto di una composizione minerale che corrisponde ai depositi del bacino del Tigri, dove si trovavano le grandi città assire, come Ninive, Assur e Nimrud. Un dato rilevante, che conferma che la bolla fu realizzata in Assiria e inviata a Gerusalemme: una prova concreta dello scambio amministrativo tra i due regni.
Secondo gli storici, questa scoperta è rivoluzionaria, poiché conferma che Gerusalemme non era una città isolata in cima a una collina, ma un membro attivo della rete geopolitica dell’antico Vicino Oriente: “L’importanza di questo minuscolo manufatto è enorme”, ha concluso il team di ricerca. “È la prima prova concreta di una comunicazione scritta tra l’Assiria e Gerusalemme: un messaggio dal cuore dell’impero al regno ai suoi confini”.
Un minuscolo frammento ci sta ricordando come un singolo pezzo di argilla che torna dal passato sia capace di riscrivere interi capitoli della storia.