Ponte sullo Stretto, delibera Cipess alla Corte dei Conti
- Postato il 13 settembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Ponte sullo Stretto, delibera Cipess alla Corte dei Conti
Greenpeace, Legambiente, Lipu e WWF, sulla questione Ponte sullo Stretto, si rivolgono ai magistrati contabili. Contestano anche costi e benefici. Ciucci: progetto approvato nel rispetto delle norme
LA delibera Cipess sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto approda alla Corte dei Conti. Greenpeace, Legambiente, Lipu e WWF hanno presentato ai magistrati contabili una cospicua memoria entrando nel merito di una serie di questioni cruciali.
PONTE SULLO STRETTO GLI AMBIENTALISTI PRESENTANO UNA COSPICUA MEMORIA
Gli stessi magistrati – si legge in una nota degli ambientalisti – « eserciteranno un controllo preventivo di legittimità prima della pubblicazione della delibera sulla Gazzetta ufficiale». La Corte – fanno sapere Legambiente e gli altri – «non tiene in considerazione solo gli aspetti economici e finanziari della delibera sottoposta al controllo preventivo, ma anche i termini del corretto rispetto normativo su cui questa si fonda».
Secondo le associazioni ambientaliste la delibera assunta «nonostante il permanere di gravi elementi di indeterminazione derivanti dal mancato completamento di test di tenuta essenziali al progetto, oltre che da fondamentali approfondimenti sismici necessari».
LA MEMORIA PRESENTATA SUL PONTE SULLO STRETTO
Gli ambientalisti hanno insistito molto sul tema del rapporto costi benefici e a quello della certezza del costo dell’opera «che potrebbe lievitare e di molto incidendo ulteriormente in modo negativo sul bilancio dello Stato». Parlano di «termini miracolistici» in relazione al calcolo dei flussi di traffico previsto, all’incremento del Pil e del reddito pro-capite.
Contestata anche la certezza dei costi del progetto prendendo in considerazione una serie di fattori: «Incertezze progettuali ancora in essere; alla verifica di ottemperanza alle prescrizioni richieste nel parere di Via in fase ante opera, dal momento che non si possono oggi conoscere le conclusioni degli studi ed analisi (anche di durata annuale) richiesti; dilatazione dei tempi di avvio dei cantieri che non è stata contabilizzata; costi operativi del Ponte; necessità di espletare ulteriori processi autorizzativi il cui esito non si può dare per scontato (le captazioni idriche ad esempio)».
Le associazioni ambientaliste contestano che l’assegnazione dell’opera sia avvenuta senza bando di gara internazionale «grazie a un’interpretazione normativa che per altro è stata messa in dubbio anche dall’Anac»
I DUBBI SULLA VIA VAS
Gli ambientalisti chiamano in causa i pareri della Commissione Via Vas, che, secondo loro, «presentano infatti vizi istruttori in relazione sia alla procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via), sia alla procedura di Valutazione di incidenza (Vinca), in violazione delle direttive comunitarie in materia ambientale, oltre che in relazione al Trattato dell’Unione per quel che riguarda la mancata applicazione del principio di precauzione».
PONTE SULLO STRETTO, LA RISPOSTA DI CIUCCI
L’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, risponde subito alle obiezioni mosse dalle associazioni ambientaliste: «Non esiste alcun ‘elemento di indeterminazione’ tecnico, procedurale, né violazioni delle normative europee. Il progetto definitivo del ponte sviluppato e approvato nel pieno rispetto delle normative italiane ed europee».
Sulla questione della Via, Ciucci sottolinea: «Il percorso approvativo previsto dalle norme si è concluso positivamente. Il 13 novembre 2024 rilasciato parere favorevole allo Studio di Impatto Ambientale dalla Commissione di Valutazione di impatto ambientale del Mase. Il 21 maggio 2025 la stessa Commissione ha espresso parere favorevole sulla Valutazione di Incidenza Ambientale, ritenendo che “tutta la documentazione trasmessa evidenzi la coerenza delle Misure di Compensazione con la necessità di garantire la tutela degli obiettivi di conservazione dei siti e la coerenza globale con la rete Natura 2000”».
CIUCCI CONTESTA LE PAROLE DEGLI AMBIENTALISTI
Gli ambientalisti avevano negato la presenza di un bando di gara internazionale per l’assegnazione dell’opera. L’AU della Stretto di Messina sostiene che quanto affermato dalle associazioni «non corrisponde al vero». Poi aggiunge: «I principali attori del progetto (Contraente Generale, Monitore ambientale, Project Management Consultant), scelti con gare internazionali alle quali hanno partecipato oltre 60 aziende, un terzo delle quali estere».
Ciucci contesta anche le parole degli ambientalisti che minimizzano l’impatto economico dell’opera: «Nessuno ha mai parlato di “effetti miracolistici” ma le evidenze scientifiche dimostrano che la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina è in grado di contribuire in maniera molto rilevante al miglioramento del benessere collettivo, apportando significativi benefici netti alla collettività nazionale, migliorando sia gli aspetti economici sia quelli ambientali».
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Ponte sullo Stretto, delibera Cipess alla Corte dei Conti