Scoperta eccezionale in Egitto, la stele con il Decreto di Canopo torna alla luce

  • Postato il 12 settembre 2025
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  • Di SiViaggia.it
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Una rarissima stele è stata riportata alla luce in Egitto: si tratta della versione geroglifica del Decreto di Canopo di re Tolomeo III.

Una scoperta straordinaria e tra le più significative del secolo perché è la prima del suo genere da oltre 150 anni. Ma non solo. Le sue caratteristiche sono uniche e aprono nuove opportunità per comprendere la vita dell’Antico Egitto.

La scoperta della stele di re Tolomeo III

A Tell el-Pharaeen, nel Governatorato di Sharqia, la missione egiziana del Consiglio Supremo delle Antichità ha scoperto una stele in arenaria che rappresenta una versione nuova e completa del Decreto di Canopo, emesso originariamente dal faraone Tolomeo III nel 238 a.C. da un sinodo di sacerdoti riuniti nella città di Canopo, a est di Alessandria.

Non solo è la prima scoperta di questo genere da oltre 150 anni, ma è anche diversa da tutte le altre versioni già note. Infatti, questa stele ha una caratteristica unica: è interamente incisa in geroglifici, a differenza delle versioni trilingue già conosciute che combinavano testi geroglifici, demotici e greci.

In particolare, la stele presenta una sommità arrotondata e misura 127,5 cm di altezza, 83 cm di larghezza e circa 48 cm di spessore. La parte superiore è decorata da un disco solare alato affiancato da due cobra reali che indossano le Corone Bianca e Rossa dell’Alto e Basso Egitto. Inciso tra di essi spicca il geroglifico “Di-Ankh” (che significa “donare la vita”). Nel pannello centrale, inoltre, si notano scolpite nella pietra 30 righe di testo geroglifico, coerente e ininterrotto. Una vera rarità nei decreti antichi.

Il ministro egiziano del Turismo e delle Antichità, Sherif Fathy, ha elogiato la scoperta definendola un nuovo capitolo nella storia dell’Antico Egitto: “I continui successi delle missioni archeologiche egiziane aggiungono nuovi strati alla nostra conoscenza della civiltà egizia. Questa scoperta mette in risalto i tesori nascosti del Governatorato di Sharqia, che continuano a stupire il mondo”.

Perché è una scoperta importante

Il Decreto di Canopo, il secondo più antico dei decreti tolemaici dopo la Stele di Rosetta, contiene le iscrizioni che celebrano il re Tolomeo e la regina Berenice come “gli dèi benefici”, descrivendo i loro contributi allo Stato e alla religione egizia. Tra questi troviamo il mantenimento della pace e della stabilità del regno e l’introduzione del sistema dell’anno bisestile (Tolomeo fu il primo a farlo), che aggiungeva un giorno ogni quattro anni dedicato al loro culto.

Il decreto originale prevedeva che le stele fossero incise in geroglifici, demotico e greco, e poi distribuite nei principali templi dell’Egitto. Questa versione giunta ai giorni nostri, scritta esclusivamente in geroglifici, suggerisce agli egittologi che ci fossero delle varianti regionali nell’applicazione del decreto.

Inoltre, sottolinea come il sito di Tell el-Pharaeen, conosciuto in antichità come Imet, era un importante centro urbano e religioso già dal Medio Regno.

Ma oltre alla ricostruzione storica sulla trasmissione dei decreti reali, sullo sviluppo dei sistemi calendariali egizi e sull’intreccio tra tradizioni greche ed egizie sotto il dominio tolemaico, questa stele unica nel suo genere, grazie al suo testo monolingue, consente agli studiosi di perfezionare la conoscenza della grammatica, del vocabolario e della sintassi della lingua tardo egiziana.

Autore
SiViaggia.it

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