Porto è già innamorata di Farioli: così lo show del tecnico italiano delizia il Portogallo
- Postato il 31 agosto 2025
- Calcio
- Di Il Fatto Quotidiano
- 4 Visualizzazioni
.png)
Porto, e il Portogallo, hanno finalmente scoperto che gli allenatori italiani non sono solo “catenacciari” e cinici: i quattro successi in altrettante partite, il 2-1 e la prestazione dei Dragoni in casa dei campioni in carica dello Sporting Lisbona hanno infatti glorificato il lavoro di Francesco Farioli, approdato in riva al Douro a luglio con un contratto biennale in tasca. Originario di Barga, classificato come uno dei borghi più belli d’Italia – la provincia di riferimento è Lucca -, 36 anni, studi in Filosofia e Scienze Motorie, entrato nel calcio come allenatore dei portieri nel 2009 appena ventitreenne, come migliaia di giovani della sua generazione è andato all’estero per cercare di fare fortuna. L’Aspire Academy a Doha, in Qatar, in qualità di coach dei portieri della nazionale Under 16, è stata la tappa decisiva. Nella capitale dell’emirato, l’incontro con Roberto De Zerbi. Il tecnico italiano lo inserì nel suo staff e Farioli tornò in Italia per lavorare prima a Benevento, poi a Sassuolo. Nel 2021, la grande occasione, insperata: la panchina del Fatiq Karagumruk. A ruota, Alanyaspor, Nizza, Ajax e, ora, Porto. L’Ajax è stato la bellezza, ma anche l’atroce delusione, con un campionato condotto in testa e perso incredibilmente nelle ultime quattro giornate. “La sfortuna in Olanda è stata la fortuna del Porto” – spiegano i dirigenti dei Dragoni -. Se avesse conquistato il titolo, sarebbe rimasto all’Ajax e non sarebbe venuto da noi”.
Farioli rappresenta le nuove generazioni italiane non solo nello spirito d’avventura e nell’ambizione feroce: parla fluentemente inglese, maneggia con disinvoltura le nuove tecnologie, guarda al futuro con curiosità e senza paura. Dopo l’exploit in casa dei campioni uscenti dello Sporting, è stato celebrato dalle televisioni e dalla stampa specializzata. Il quotidiano sportivo Bola, sede a Lisbona e da sempre vicino ai due club della capitale, ha descritto come Farioli ha preparato la sfida dell’Alvalade, primo “Clàssico” della stagione.
“L’allenatore italiano ha dedicato ore alla revisione delle ultime 15 partite dello Sporting, per individuare schemi tattici e opzioni strategiche del tecnico avversario. Farioli ha prestato particolare attenzione alle vulnerabilità dell’avversario, che potevano essere sfruttate, ma anche alle fasi di gioco in cui lo Sporting imponeva il suo ritmo. Lo staff ha invece condotto un’analisi dettagliata dei giocatori chiave dello Sporting, individuando punti di forza e di debolezza che potevano essere sfruttati, soprattutto sotto pressione. Gli allenamenti della settimana si sono articolati tra esercitazioni collettive e individuali. I calciatori hanno lavorato sull’esecuzione tecnica e sulla risposta fisica, ma, allo stesso tempo, si è posta particolare attenzione alla coesione tattica: forte enfasi su pressione, solidità difensiva e circolazione di palla in diversi scenari. Si è posta particolare attenzione alla coesione tattica: pressing, solidità difensiva e circolazione di palla in diversi scenari. Per aumentare l’intensità dell’allenamento, sono state svolte due sessioni con la squadra B, che hanno replicato gli scenari di gioco utilizzati dallo Sporting”.
Farioli è la grande scommessa di un Porto uscito con le ossa rotte dalla prima stagione di presidenza di André Villas-Boas, costretto a concentrarsi nei primi mesi del suo mandato nel riequilibrio dei conti. Archiviata la deludente parentesi dell’argentino Anselmi, Villas-Boas ha puntato su Farioli, affidando al tecnico italiano le basi di un progetto a tutto campo. Il Porto, tra i grandi d’Europa e due Champions in bacheca, non vuole solo tornare protagonista in campo nazionale e internazionale: uno degli obiettivi è quello di fornire una nuova immagine del club dopo i 42 anni nel segno di Pinto da Costa. Farioli, con il suo calcio moderno, l’inglese fluente e la proprietà di linguaggio, rappresenta bene il nuovo corso. In città, cresciuta vertiginosamente negli ultimi vent’anni e diventata meta turistica con milioni di visitatori, Farioli è il personaggio del giorno. “È riuscito a dare un’identità precisa in meno di due mesi”, raccontano i tifosi. Il pubblico femminile stravede per quest’italiano giovane, elegante e vestito spesso di nero. Vitor Pinto, vicedirettore di Record, sottolinea un aspetto del coach toscano: “Le grandi sfide sono il suo pane. In Olanda ha sempre battuto Psv e Feyenoord”.
Le ultime battute del mercato potrebbero dare nuovi impulsi al Porto. È praticamente fatta per l’acquisto del difensore Jakub Kiwior, centrale dell’Arsenal, da settimane nel mirino di squadre italiane: 7 milioni per il prestito, 20 per il riscatto e contratto quadriennale per il giocatore polacco. In uscita, per la cifra boom di 70 milioni di euro previsti dalla clausola di rescissione, c’è il diciottenne Rodrigo Mora, nel radar degli arabi dell’Al Ittihad. Villas-Boas non vuole perderlo, ma 70 milioni sono, eventualmente, un buon modo per consolarsi.
L'articolo Porto è già innamorata di Farioli: così lo show del tecnico italiano delizia il Portogallo proviene da Il Fatto Quotidiano.