Poste Italiane, nel primo trimestre 2025 ricavi e profittabilità record: utile netto di 597 milioni

  • Postato il 9 maggio 2025
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Poste Italiane presenta al mercato risultati del primo trimestre che mostrano un “solido avvio del 2025 in tutte le linee di business”: numeri “molto soddisfacenti”, con “ricavi e profittabilità a livelli record”. L’a.d. Matteo Del Fante lo evidenzia guardando avanti, alle sinergie da mettere in campo con Tim: “Stiamo esplorando ogni possibile opportunità, più lavoriamo più vediamo opportunità”.

È un cantiere aperto “su diversi fronti operativi”. Poste, che è già un operatore virtuale di telefonia mobile sulla rete Vodafone, annuncia che dal primo gennaio 2026 accederà alla rete Tim. Sono poi in arrivo prodotti di Poste Italiane che verranno distribuiti da Tim con marchio Tim e, “probabilmente, nella direzione opposta”, anche Poste successivamente distribuirà prodotti di Tim con il marchio Poste. Esplorare ogni possibile sinergia apre “un percorso molto importante, credo, molto positivo”, dice Del Fante, fiducioso che buoni risultati cadranno “da entrambe le parti dello steccato”, per Poste come per Tim. In ogni caso, ora “non ci si dovrebbe aspettare che producano risultati di trimestre in trimestre, ci vorrà un po’ di tempo” per mettere in campo operativamente le sinergie su cui si sta lavorando.

Per Poste quello in Tim “è un investimento strategico di lungo termine: intendiamo – dice l’a.d – sostenere il consolidamento del mercato italiano delle telecomunicazioni” Anche Pietro Labriola preannuncia: “Stiamo lavorando e dopo l’estate ci saranno sorprese su nuovi servizi”, “oltre alla telefonia mobile, stiamo valutando congiuntamente partnership in settori come i pagamenti, l’energia, i media, i contenuti digitali e l’IoT”. Per l’a.d. di Tim l’ingresso di Poste come azionista (alla chiusura dell’operazione di acquisto della quota di Vivendi, Poste deterrà il 24,8% delle azioni ordinarie e il 17,8% del capitale totale) “rafforza la governance e apre preziose sinergie”, porterà “un maggior allineamento della governance e stabilità”.

I conti di Poste, con ancora un trimestre in crescita, hanno dato ai sindacati l’occasione per chiedere un ritorno per “i dipendenti, artefici di questi risultati”: lo fa la Slp-Cisl, sindacato maggioritario in azienda, che invoca “un incremento robusto del premio di risultato”. I primi tre mesi dell’anno si sono chiusi con un utile netto di 597 milioni (+19,1%) che include 27 milioni di plusvalenza realizzata sull’operazione di cessione delle azioni Nexi e di acquisto delle azioni Tim. I ricavi, rispetto al primo trimestre dello scorso anno, aumentano di oltre il 6% a 3,33 miliardi: la società indica come più indicativo il dato al netto dei costi per materie prime, oneri di sistema e trasporto energia elettrica e gas (saliti da 91 milioni nei primi tre mesi del 2024 a 140 milioni nel primo trimestre di quest’anno) che vede i ricavi in crescita del 5% a 3,2 miliardi. Il risultato operativo, con 796 milioni di Ebit adjusted (esclude 19 milioni di oneri per il contributo al fondo di garanzia assicurativo dei rami vita, mentre sul dato del trimestre non incidono costi e proventi di natura straordinaria), è in crescita del 13%. Sono “risultati pienamente in linea con gli obiettivi finanziari e di remunerazione degli azionisti per il 2025”.

Matteo Del Fante mette in evidenza anche la politica dei dividendi sostenuta da “un bilancio di gruppo estremamente solido”: Poste corrisponderà il 25 giugno un saldo di dividendo pari a 0,75 euro per azione (su un dividendo totale di 1,08 euro per azione, pari a complessivi 1,4 miliardi). Tra i nuovi business, la base clienti dell’energia è cresciuta a circa 800.000 clienti, quasi il doppio rispetto ad un anno prima.

Il titolo, in una giornata euforica per il listino (+1,71% l’Ftse Mib), ha aggiornato ancora il suo massimo storico dall’Ipo nel 2015 pur con una chiusura in leggera crescita, +0,35% a 18,425 euro.

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Blitz

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