Potenza Pride 2025, festa arcobaleno per i diritti e la pace
- Postato il 23 giugno 2025
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- Di Quotidiano del Sud
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Il Quotidiano del Sud
Potenza Pride 2025, festa arcobaleno per i diritti e la pace
L’arcobaleno dei diritti civili si fonde con quello della pace: il Potenza Pride 2025 parte a parco Aurora, cresce lungo la strada. Un segnale importante
POTENZA – La festa inizia con un’ora di ritardo. Per rispetto. Sabato scorso due vite si sono fermate, quella di Antonio Lopiano e Giuseppe Fossati. E la festa del Pride coincideva con i funerali. E poiché «chi lotta per i diritti sente la necessità di mostrare sempre rispetto per il dolore», la manifestazione è stata posticipata. E alla memoria di Giuseppe e Antonio – «che se fossero vivi sarebbero certamente qui con noi a ballare» – i presenti hanno dedicato anche un minuto di silenzio.
Poi la festa è iniziata. Con la musica, i balli e gli arcobaleni. Non dimenticando che i colori del Pride sono anche quelli della bandiera della pace. E tutti sappiamo quanto ce ne sia bisogno in questo momento, mentre gli occhi del mondo sono tutti rivolti a quanto accade in Iran, in Israele, a Gaza. E dopo l’escalation delle ultime ore, con il presidente Trump che sembra aver voluto spingere l’acceleratore sui timori di una terza guerra mondiale, le studentesse e gli studenti che hanno organizzato la manifestazione non potevano, nel loro manifesto, far finta che nulla stesse accadendo.
I diritti. Che sono quelli ad amare a vivere sereni, a non aver paura. E da Potenza si sceglie così di essere vicini a chi diritti non ne ha più.
L’avvio della manifestazione è al Parco dei Comuni, l’arrivo alla Torre Guevara. La partecipazione all’inizio non è altissima (crescerà strada facendo e a via Pretoria saranno in tanti), ma non importa a nessuno. E’ un segnale che comunque va dato, «il Pride Basilicata – dice una delle organizzatrici, Alessia Fine – esiste, nonostante tutte le difficoltà organizzative. E ne abbiamo avute tante, ma non ci siamo arresi».
Prende la parola, per la prima volta a un Pride, Sophia Fucci. E’ lei la madrina della manifestazione, anche se – confessa – a un Pride non ha mai voluto partecipare. Sophia, «figlia di questa terra», è una scrittrice. Ha raccontato il dolore di vivere in un corpo non suo in un libro “Amare una sirena”. Non è semplice spiegare che lei per gli altri è stata tutto fuorché ciò che veramente era e si sentiva. Ma poi, lontano da questa terra, all’Università a Pisa, ha scoperto che non è sbagliato essere ciò che si è. E soprattutto non si è soli, non ci si deve sentire soli.
La sua partecipazione al Pride da madrina, proprio nella sua terra di Basilicata, le consente di dire che «anche noi siamo figli di questa terra e anche noi, come tutti, abbiamo il diritto di amare e di essere ciò che siamo. Di sentirci orgogliosi di ciò che siamo».
E sembra ascoltarla l’assessore comunale alle Pari opportunità, Angela Lavalle, presente alla manifestazione a nome dell’intera istituzione che rappresenta. Per dare un segnale: i diritti prima di tutto.
La studentessa Elena Gabriella Pezzano elenca i numeri di quello che è ancora un fenomeno grave: la violenza di genere. Secondo il report realizzato da “Cronache di ordinaria omofobia”, nell’ultimo anno si sono registrati in Italia 169 vittime di episodi di violenza. Dal 2013, anno di partenza del progetto, le vittime sono state 1.933. E la cosa grave e che circa la metà di queste persone era a scuola scuola in quel momento. «Purtroppo – dice – la discriminazione sta tornando un trend. E questo accade ancora di più in piccole realtà di provincia, come la nostra. Per questo è importante continuare a parlarne di diritti e rispetto verso tutti».
Il Quotidiano del Sud.
Potenza Pride 2025, festa arcobaleno per i diritti e la pace