Premio Nobel per la Pace ai bambini di Gaza: la scuola Scopelliti Green di Rosarno firma la colonna sonora della petizione

  • Postato il 10 giugno 2025
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Premio Nobel per la Pace ai bambini di Gaza: la scuola Scopelliti Green di Rosarno firma la colonna sonora della petizione

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Un progetto musicale nato tra i banchi dell’Istituto Comprensivo Scopelliti Green di Rosarno (Reggio Calabria) diventa colonna sonora di una campagna dal forte valore simbolico e politico, partita da Napoli: la petizione per la proposta di assegnazione del Premio Nobel per la Pace ai bambini di Gaza.


ROSARNO (REGGIO CALABRIA) – Una canzone, un sogno che si fa voce. “Save the children, save the world” non è solo un brano musicale: è un inno alla speranza, nato dal cuore di una scuola calabrese e destinato a toccare quello dell’umanità intera. A cantarlo sono gli alunni dell’Istituto Comprensivo Scopelliti/Green di Rosarno, in un progetto che fonde educazione, arte e impegno civile. Un piccolo miracolo corale che nasce tra le mura scolastiche ma guarda lontano, oltre ogni confine.

Il laboratorio “La scuola ci avvicina”, curato dalla professoressa Rosalba Martirano – autrice del ritornello e della musica – ha dato vita a un’opera potente, autentica, necessaria. I ragazzi delle classi 1C, 1I, 2C e 3A hanno scritto le strofe del brano, poi adattate alla melodia, ispirandosi a due figure straordinarie: Madre Teresa di Calcutta, premio Nobel per la Pace nel 1979, e Eglantyne Jebb, fondatrice nel 1919 di Save the Children e pioniera dei diritti dell’infanzia. Nel brano, la voce di Madre Teresa – tratta da uno dei suoi discorsi più celebri – vibra come una preghiera laica, incastonata in un’emozionante featuring. È il cuore pulsante di una canzone che diventa testimonianza, appello, carezza.

Premio Nobel per la Pace ai bambini di Gaza: la scuola Scopelliti Green di Rosarno firma la colonna sonora della petizione

«Emozionata e felice per questo progetto interamente dedicato ai bambini – ha dichiarato la docente di Musica Rosa Martirano –. Grazie alla mia scuola e grazie ad Alessandro Guido per il mix e il mastering». Ma soprattutto, grazie a quei piccoli grandi autori che hanno scritto, con parole semplici e vere, una canzone che parla a tutti. E oggi quel brano ha trovato una missione: è stato scelto come colonna sonora della petizione partita da Napoli per la proposta di assegnazione del Premio Nobel per la Pace ai bambini di Gaza, vittime innocenti della guerra tra Israele e Hamas. Una candidatura simbolica, certo, ma di enorme valore umano, culturale e politico. Un grido che non vuole restare inascoltato.

Un appello di umanità e giustizia

La proposta di conferire il Premio Nobel per la Pace ai bambini di Gaza nasce da un’urgenza profonda e ineludibile: dare voce a chi non ce l’ha più, a quei piccoli che sotto le bombe hanno perso tutto — la casa, la famiglia, la scuola, e persino il diritto a sognare. Nei volti spezzati dell’infanzia negata, si riflette il dolore più straziante della guerra: quello di chi non ha scelto, di chi è vittima di un conflitto che non conosce pietà. I bambini di Gaza rappresentano il volto più fragile e tragico della violenza bellica.

Promossa da Maria Grazia Cianciulli, l’iniziativa si sta diffondendo in tutta Italia grazie alla nascita di comitati locali, alla condivisione sui social, e a una rete solidale fatta di cittadini, artisti, insegnanti e attivisti. Un’intera comunità che si stringe attorno a un’idea semplice e potente: la pace si costruisce partendo dai bambini, proteggendoli, ascoltandoli, riconoscendo il loro valore. «È un impegno etico ed umano – si legge nell’appello-. Ci auguriamo che in tanti vorranno partecipare per tenere viva la memoria e dare un segnale concreto di pace e solidarietà». La petizione online, attiva sulla piattaforma Change.org, ha già raccolto un’ampia adesione, segno tangibile di una crescente consapevolezza e di un desiderio collettivo di non restare indifferenti.

In questo scenario, la voce dei bambini di Rosarno diventa ponte, eco, resistenza. Un piccolo coro che osa sognare, che invita ad ascoltare, che chiede al mondo di non voltarsi dall’altra parte. Firma dopo firma, nota dopo nota, questa iniziativa sta crescendo, alimentata dalla forza travolgente della solidarietà, insieme alla speranza che musica, impegno e amore possano davvero innescare il cambiamento. Che anche un coro di giovani voci possa scuotere le coscienze. Che la pace non resti un’utopia, ma diventi una realtà per tutti i bambini del mondo.

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