“Presi a calci, pugni e minacce di morte con un’ascia. Venti minuti di violenza inumana. È stata l’aggressione più feroce subita finora”: lo sfogo di Rajae Bezzaz
- Postato il 14 maggio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Come testimoniato dalle immagini trasmesse ieri, martedì 13 maggio, a “Striscia la Notizia”, l’inviata Rajae Bezzaz e la sua troupe hanno subito violente aggressioni nei pressi di una casa occupata aMaserada sul Piave (Treviso).
L’inviata del Tg satirico di Antonio Ricci, dopo aver ricevuto una segnalazione, si è recata in un alloggio abitato abusivamente da una famiglia sinti che da oltre due anni ha ricevuto lo sfratto esecutivo.
Gli occupanti si sono mostrati disponibili a un confronto “pacifico”, ma – appena un anziano parente della proprietaria ha chiesto che venissero mandati via – la loro reazione è stata violenta. Infatti Rajae è stata presa a pugni in faccia e trascinata per i capelli, mentre un suo cameraman è stato inseguito e, una volta caduto per terra, preso brutalmente a calci.
L’attrezzatura è stata distrutta, le schede di memoria delle telecamere sottratte. Come se non bastasse, quando si sono accorti che una bodycam era sfuggita alla razzia, i sinti se la sono fatta consegnare brandendo minacciosamente un’ascia. Dopo interminabili minuti di terrore, un’altra collaboratrice di Rajae, schivando una sassaiola, è riuscita a contattare le forze dell’ordine che, intervenute tempestivamente, hanno impedito che la situazione degenerasse in tragedia.
“È stata un’aggressione brutale e feroce, la più violenta subita finora. – dichiara Rajae – Sono stata presa a pugni da due uomini e trascinata per i capelli dalle loro consorti. Il nostro regista è stato circondato da un nugolo di persone e preso a calci in testa. Siamo stati anche minacciati con un’ascia e una vanga. Venti minuti di violenza inumana che non è sfociata in tragedia solo per il pronto intervento dei Carabinieri”.
La trasmissione ha diramato un comunicato stampa dove specifica: “Striscia non si fa certo intimidire dalle botte o dalle minacce di nessuno e tornerà a trattare la vicenda. Lo farà per Rajae e la sua troupe e, soprattutto, per i tanti cittadini di Maserada sul Piave che vivono quotidianamente sotto lo scacco di queste persone, già note alle autorità. La vera domanda è: se questa famiglia è da tempo attenzionata dalle forze dell’ordine, cosa aspettano le istituzioni a prendere dei provvedimenti? Che ci scappi il morto?”.
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