Processo Appaltopoli Grottole, tutto da rifare per orrore processuale
- Postato il 7 settembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Processo Appaltopoli Grottole, tutto da rifare per orrore processuale
Azzerato il processo Appaltopoli Grottole che aveva portato a 8 condanne per frode, falso e turbativa. Sanzionata la sostituzione di un giudice a Matera. Intanto in due vanno prescritti.
POTENZA – Deve ripartire da zero il processo per frode sui lavori commissionati, tra il 2015 e il 2017 dal Comune di Grottole. Ma degli otto condannati in primo grado solo quattro dovranno ripresentarsi in Tribunale a Matera. Perché nel frattempo uno dei restanti e deceduto, e per gli altri è scattata la prescrizione. A stabilirlo è stata la quinta sezione della Corte di cassazione. Le motivazioni della sentenza emessa a metà giugno sono state appena depositate, e confermano la decisione assunta a ottobre dell’anno scorso dalla Corte d’appello di Potenza.
NULLITÀ DELLA SENTENZA PER IL PROCESSO APPALTOPOLI GROTTOLE PER UN ERRORE PROCESSUALE
Sono stati i giudici del capoluogo lucano, infatti, ad accogliere le originarie istanze dei difensori degli imputati su una strana situazione venutasi a creare sul finire del processo di primo grado. Innanzi al collegio del Tribunale della città dei Sassi presieduto da Gaetano Catalani. Ultimato il dibattimento vero e proprio sulle prove portate dalla pubblica accusa, infatti, le discussioni finali hanno impegnato due udienze. Nella prima di queste, però, uno dei tre giudici che componevano il collegio era assente, quindi è stato sostituito da un altro magistrato. Mentre nella seconda e nella successiva camera di consiglio il giudice assente è rientrato al suo posto. Arrivati in Appello dopo le condanne prodotte da quella camera di consiglio i difensori degli 8 imputati avevano puntato il dito contro questo avvicendamento tra giudici.
D’altronde la legge prevede che in questi casi si disponga formalmente una rinnovazione dell’attività compiuta nel periodo in cui il giudice subentrato era assente. Una formalità, a ben vedere, che in genere si risolve in una presa d’atto della lettura di verbali d’udienza e documentazione prodotta in aula. In questo caso, però, la «rinnovazione» necessaria sarebbe stata del tutto omessa. Di qui la dichiarazione di nullità della sentenza per tutti gli imputati. Perché a detta della Cassazione non «può sostenersi che non sussista nullità per essere le prove state assunte tutte innanzi al Collegio che ha poi emesso la sentenza, poiché, come si è già sopra esposto, il dibattimento comprende non solo la dichiarazione di apertura del dibattimento, la ammissione e l’assunzione delle prove, ma anche la discussione finale».
QUATTRO INDAGATI DOVRANNO RIPASSARE DAL TRIBUNALE
Di fronte al Tribunale di Matera dovranno tornare, quindi: l’ex capo dell’area tecnica del Comune di Grottole, l’ingegnere pomaricano Rocco Vitella, che era stato condanno in primo grado a 2 anni e 6 mesi di reclusione, più 3 imprenditori della zona. Vale a dire: Gaetano Miulli, cognato dell’ex sindaco Francesco De Giacomo, che era stato condannato a 2 anni e tre mesi di reclusione; Rocco Rondinone, condannato in primo grado a 2 anni; Giovanni Brindisi, già condannato a un anno; e Giuseppe Grilli. La Cassazione ha annullato la condanna per morte di un quinto imputato, Giuseppe D’Alessandro. Infine ha dichiarato prescritte le accuse a Michele Smaldone e Donato Nunzio Capobianco. Stando alle accuse in diversi cantieri del comune di Grottole i lavori sarebbero stati effettuati in maniera difforme rispetto ai progetti per incrementare gli utili delle imprese a fronte dei ribassi praticati in sede di gara. l.a.
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Processo Appaltopoli Grottole, tutto da rifare per orrore processuale