Pupi Avati boccia la marcia pro Gaza a Venezia. Ma il cambiamento parte dall’azione dei singoli

  • Postato il 1 settembre 2025
  • Blog
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 3 Visualizzazioni

“Ma davvero pensiamo che una marcia a Venezia durante la Mostra del Cinema possa cambiare le cose?” dice scettico Pupi Avati, suggerendo che “altro andrebbe fatto: queste persone andrebbero prese per il bavero e sbattute contro il muro delle loro responsabilità”.

La questione, che va ricordata ad Avati, è che i responsabili non possono essere presi per le orecchie per via della loro posizione politica. E, vista l’inazione della politica nostrana e della maggior parte della classe intellettuale italiana – inesistente quando si tratta di prendere posizione -, l’unica soluzione è quella delle persone semplici che si fanno società civile. Tanti individui costruiscono una voce unica, indignata, tentando di usare spazi dedicati a chi la voce, la notorietà, ce l’ha ma preferisce stare in silenzio.

Perché se nulla serve, se le manifestazioni sono inutili, come sostiene Avati, allora cosa bisognerebbe fare? Forse stare fermi, come è già accaduto, e lasciar andare avanti una tragedia che continua da 50 anni! Rimanere neutrali non farebbe altro che avallare le istanze e la violenza del più forte che, quasi sempre, è il carnefice. Tutto serve, anche una manifestazione. Perché il cambiamento, diceva qualcuno, parte dalle azioni dei singoli. Ricordalo Pupi.

L'articolo Pupi Avati boccia la marcia pro Gaza a Venezia. Ma il cambiamento parte dall’azione dei singoli proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti