Quando il desiderio diventa un atto politico: arriva a teatro “Abili in amore”, lo spettacolo che porta sul palco la sessualità negata
- Postato il 23 novembre 2025
- Cultura
- Di Il Fatto Quotidiano
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Ci sono temi che il teatro affronta di rado, spesso per pudore, talvolta per timore di urtare sensibilità consolidate. Ma ci sono storie che chiedono di essere raccontate proprio perché disturbano, spiazzano, costringono a guardare dove solitamente distogliamo gli occhi. Abili in amore appartiene a questa categoria: una commedia intelligente, spiazzante e necessaria che infrange uno dei tabù più radicati della nostra società — la sessualità delle persone con disabilità — restituendogli finalmente complessità, verità e dignità narrativa.
Scritto da Vita Rosati e Gabriele Granito e diretto da Vanessa Gasbarri e Luca Ferrini, lo spettacolo mette al centro Dora, interpretata da Alessandra Mortelliti: una quarantenne brillante, laureata, impegnata nel mondo accademico e pienamente inserita nella vita sociale. Eppure, dietro l’ironia feroce e l’acume politico, Dora nasconde un vuoto: una solitudine che non ha mai trovato il coraggio di confessare. La malattia degenerativa che avanza, più che limitarla, sembra chiuderla in una percezione distorta del proprio corpo, come fosse un ostacolo alla possibilità stessa di essere desiderata.
Accanto a lei, la badante Sophia (Antonia Di Francesco), figura materna e sarcastica, e la sorella Marilena, con cui Dora vive un rapporto irrisolto fatto di vecchie gelosie. Ma è entrando in una app di incontri — una scelta impulsiva, quasi clandestina — che la protagonista intravede uno spiraglio. Lì incontra Lupo78: un uomo con cui nasce una relazione intensa ma virtuale, troppo pericolosa da portare nella realtà. La paura di svelarsi la paralizza.
È allora che entra in scena Jonathan (Alberto Melone), amico fidato e presenza discreta. Il loro incontro fisico, delicato e sorprendentemente poetico, diventa la leva emotiva che permette a Dora di spostare il baricentro del proprio sguardo: di riconoscersi donna, desiderante, viva. Jonathan la accompagna, con una tenerezza disarmante, fino alla soglia dell’appuntamento con Lupo78, come un rito di passaggio, un gesto affettivo di rara generosità.
Abili in amore non è uno spettacolo “sulla disabilità”, e nemmeno un racconto edificante. È una storia di libertà — quella di scegliere, di rischiare, di mostrarsi vulnerabili. Il linguaggio alterna sarcasmo e poesia, senza vittimismo né moralismo. La musica originale di Vincenzo Deluci, a tratti soffusa, a tratti pulsante, accompagna questa navigazione emotiva tra desiderio, vergogna, rabbia e riscoperta. Ciò che resta, alla fine, è la forza di una donna che si riappropria del diritto più elementare e più negato: quello di desiderare ed essere desiderata. Un atto politico, prima ancora che sentimentale.
Date e orari:
Dal giovedì al sabato ore 21
Domenica ore 18
Prezzi (prevendita inclusa):
Platea: €26
Galleria: €20
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