Quando un incontro fortuito con Francesco ci diede luce e forza nella lotta contro Terra dei fuochi
- Postato il 23 aprile 2025
- Ambiente
- Di Il Fatto Quotidiano
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Carissimo Francesco,
ci hai lasciati all’improvviso dopo averci ricordato sino all’ultimo respiro che un mondo di Pace è possibile, ma che la Pace in questo mondo dipende sempre e solo dal nostro quotidiano impegno d’Amore verso il Prossimo, come ci ha insegnato Gesù. Non ti ho mai conosciuto di persona, nonostante lo abbia sperato e persino sognato, ma io sono stato educato dai Padri Gesuiti di Piazza del Gesù a Napoli e il mio tutor – Monsignor Alberto Giampieri – per tutta la mia giovinezza mi ha insegnato l’importanza dell’Amore per Gesù (per mezzo di Maria) e soprattutto la responsabilità di chi ha ricevuto tanta formazione nei confronti dei fratelli più deboli, meno fortunati, meno capaci di sopportare l’urto contro il Demone Mammona che ormai governa il mondo.
Non potevo neanche immaginare che mi stava preparando ad affrontare il disastro ambientale più grande perché il più negato d’Italia: Terra dei Fuochi in Campania.
Martedì 10 settembre 2013 io e il Presidente regionale Gaetano Rivezzi eravamo stati invitati in audizione in Parlamento (Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica) per riferire il nostro punto di vista e le nostre osservazioni tecnico-scientifiche su quel fenomeno, in particolare sulla sua patogenesi e sulle modalità di danno alla salute pubblica. Le slide della mia relazione sono ancora presenti sul sito del Senato. Scelsi di titolare la relazione “Gomhorra’s Begins” e iniziare con la illustrazione del famoso episodio del “cavalluccio rosso” di Luciano De Crescenzo per ricordare a tutti come fosse tutto noto e ripetuto all’infinito ma come tutti facessero finta di non capire.
E’ stata la prima relazione ufficiale in Parlamento in cui qualcuno abbia osato dare una stima quantitativa dei flussi di rifiuti speciali prodotti in regime di evasione fiscale che massacravano non solo la Campania ma l’Italia intera. Quale nostra guida spirituale, a nostre spese come sempre, chiedemmo di essere accompagnati da Padre Maurizio Patriciello.
L’audizione per me andò malissimo: non fu per niente apprezzato il tentativo di dare evidenza all’impressionante dato sui flussi e l’avere evidenziato che la Regione Campania non era certamente la più colpita dal fenomeno dello scorretto e quindi tossico smaltimento dei rifiuti speciali. Al termine dell’audizione, in maniera formale, un senatore mi chiese che io fossi deferito alla DDA perché, secondo lui, io dicevo cose o troppo gravi o troppo sceme e quindi dovevo essere punito per allarmismo.
Nel taxi che ci riportava alla stazione, io stetti male. Mi sentivo male per tanta violenta reazione. All’improvviso il taxi si bloccò nel traffico perché si era creata folla per una improvvisa visita di Papa Francesco alla casa Madre dei Padri Gesuiti a Roma. Rendendosi conto dell’occasione unica, Padre Maurizio si precipitò fuori dal taxi ed “approfittando” del ruolo riuscì ad intrufolarsi sin quasi all’ingresso della Casa Madre da cui doveva uscire il Papa. Quella volta riuscì riuscì ad inginocchiarsi davanti a te e a chiedere la tua benedizione per il lavoro che stavamo facendo.
E’ ormai storia che, benedicendolo, tu gli abbia detto: “Forza! Andate avanti! Andate avanti!”. Pieno di gioia per questo incontro fortuito e provvidenziale Padre Maurizio per tutto il viaggio di ritorno cercò di consolarmi dicendomi molte volte: “Antonio, non temere. Solo il chicco che muore porta molti frutti!”.
Sono stato deferito alla DDA ed ho potuto conoscere magistrati supereroi come Roberto Pennisi che, non solo, mi diede ragione ma addirittura dichiarò formalmente che la stima quantitativa del 30% da me portata in Parlamento era sottovalutata, portando al 47% l’evasione fiscale manifatturiera in Campania. Da quel giorno hanno tentato in tutti i modi di farmi passare per pazzo o ciarlatano, ma neanche per un solo giorno ho lasciato soli i miei fratelli sacerdoti o mamme o sentinelle del territorio a farsi prendere in giro dai negazionisti locali.
Oggi purtroppo, dopo troppi anni e troppe migliaia di morti che potevamo evitare, la sentenza Cedu di condanna per l’Italia su Terra dei Fuochi ha reso giustizia all’impegno di tutti noi Medici dell’Ambiente in Campania e in tutta Italia nel rispetto del nostro motto: “Tutti gli Uomini sono responsabili dell’Ambiente, i Medici lo sono due volte” . La Provvidenza ha voluto che tu quel giorno diventassi luce e forza non solo per Padre Maurizio, ma tramite lui hai donato a me la convinzione che non tocca a noi decidere quando morire, ma che sino a quel giorno non dobbiamo mai smettere di combattere con umiltà ma con indomita fermezza per amore della verità, di nostra Madre Terra e dei nostri fratelli meno fortunati.
Noi Medici dell’Ambiente, in Campania come in tutta Italia ormai da decenni, siamo gli scienziati e i cavalieri che, spesso pagando di persona, diamo da un supporto scientifico terzo e indipendente ai nostri concittadini nella tutela dell’Ambiente e quindi della Salute pubblica.
Grazie infinite per averci insegnato con il tuo Magistero che chi ne ha la capacità ha la (enorme) responsabilità di dare voce a chi non ce l’ha: solo così, quando saremo noi “chicco che muore”, potremo donare molti frutti e avremo dato il giusto valore a tutta la nostra vita.
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