Quante volte a settimana bisognerebbe fare sesso per allontanare la depressione? Non così tante. Lo rivela lo studio dell’Università di Shantou
- Postato il 27 aprile 2025
- Sesso & Volentieri
- Di Il Fatto Quotidiano
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Il sesso fa bene (e non è certo un mistero). Adesso, però, gli esperti hanno reso noto il “numero magico” di rapporti settimanali necessari per ridurre il rischio di depressione. L’analisi – svolta dagli studiosi della Facoltà di Medicina dell’Università di Shantou (Cina) – ha rilevato una marcata correlazione tra la frequenza dei rapporti e il rischio di sviluppare sintomi depressivi. Sebbene ancora alcuni aspetti di questa associazione debbano essere ulteriormente approfonditi, lo studio è stato capace di rivelare il numero di rapporti da avere a settimana. E, spoiler: il numero non è così elevato.
La ricerca – scrive il Daily Mail – ha coinvolto 14.741 adulti (tra i 20 e 59 anni) e ha rivelato che l’intimità potrebbe ridurre del 24% il rischio di sviluppare sintomi di disturbi dell’umore. Questo effetto è stato particolarmente evidente nei giovani adulti (tra i 20 e i 30 anni) che hanno riscontrato una maggiore protezione dalla depressione. Con tutta probabilità l’effetto risiede nel rilascio di ormoni del benessere (le sostanze delle endorfine o la dopamina, neurotrasmettitore chiave nel sistema nervoso centrale), segnando un aumento del 200% durante i rapporti intimi. “L’attività sessuale, indipendentemente dall’orientamento sessuale, offre benefici quali un maggiore benessere e una migliore qualità della vita, con un impatto significativo sulla salute mentale”, ha affermato il professor Mutong Chen, coautore dello studio.
Attraverso una serie di questionari è stato rivelato che circa il 7,5% dei partecipanti soffriva di depressione da moderata a grave. Per chi aveva rapporti sessuali più di una volta al mese, si riduceva significativamente le probabilità di manifestare i sintomi del disturbo. Coloro che hanno dichiarato di avere rapporti sessuali settimanali hanno riscontrato benefici ancora maggiori. La frequenza migliore per “proteggere” dalla depressione? 103 volte all’anno, ovvero 8-9 volte al mese. Quindi circa 2 volte a settimana. Insomma, non è necessaria una maratona.
Logicamente si tratta di uno studio che evidenzia la sola correlazione sesso-disturbi dell’umore. Va da sé che la depressone è una patologia seria e che presenta diversi fattori di rischio.
Il sito dell’Humanitas scrive: “Avere casi in famiglia di persone che soffrono o hanno sofferto di depressione può aumentare il rischio di sviluppare questa malattia. Anche l’ambiente, il lavoro, eventi della vita sconvolgenti o stressanti (come il matrimonio, il divorzio, o un figlio in arrivo), la perdita di una persona cara, un abuso o un trauma, posso esserne la causa. Così come altre malattie gravi o croniche, farmaci, isolamento sociale, abuso di sostanze”.
Tra i sintomi più comuni, ci sono: significativa perdita o aumento di peso, difficoltà a dormire, sensi di colpa, mente offuscata, gravi pensieri negativi, rallentamento psicomotorio e del linguaggio. La depressione può essere molto invalidante nella vita di tutti i giorni. Per questo motivo, è bene affidarsi a un professionista (psicoterapeuta e/o psichiatra) per curarla.
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