Quanto costa entrare nell’Academy di Valentino Rossi?
- Postato il 28 aprile 2025
- Sport
- Di Virgilio.it
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Valentino Rossi per anni ha rappresentato la MotoGP in Italia e non solo. Con l’avvicinarsi della cosiddetta pensione però è nata in lui la voglia di costruire qualcosa di più duraturo, qualcosa che potesse resistere all’unico avversario imbattibile: il tempo. Fu così che nacque l’idea dell’Academy, un progetto ambizioso, che avrebbe permesso a giovani talenti di crescere nell’ombra del Dottore per poi affermarsi nel Motomondiale.
A dirla tutta, la prima bozza di questa idea era nata nella testa del numero 46 quando si allenava alla “Cava” insieme all’amico Marco Simoncelli. Dopo la morte di quest’ultimo nel 2011 però la cosa divenne decisamente più concreta, tanto che nel 2013 diede vita alla VR46 Racing, un team che correva e corre nel Motomondiale, dove far crescere giovani talenti. Negli anni questa squadra ha preso parte ai campionati Moto3 e Moto2, riuscendo a vincere anche un titolo con Bagnaia nel 2018, nella categoria di mezzo. Attualmente la squadra partecipa alla MotoGP con moto Ducati.
Chi può accedere all’Academy di Valentino Rossi
Pur andando a braccetto, team e Academy sono due cose diverse. Non tutti possono accedere alla VR46, e soprattutto il Dottore non cerca soldi o sponsor, ma il semplice talento. Tutti coloro i quali fanno parte dell’Academy, infatti, non devono pagare per entrarci. Proprio questa è la postilla che ha dato la svolta a tutto. Correre in moto, infatti, ha dei costi decisamente importanti e non tutte le famiglie possono permettersi un esborso del genere. Negli anni tanti giovani talenti hanno dovuto appendere il casco al chiodo giovanissimi, solo perché non avevano i soldi per correre. In Italia poi arrivavamo da un periodo nero per il Motomondiale. Tolti Dovizioso e Simoncelli, infatti, per anni il nostro Paese non è stato capace di produrre rider degni di nota.
Da dove arrivano i soldi
L’Academy di Valentino Rossi, invece ha dato la possibilità a diversi giovani di affermarsi nel mondo delle due ruote usufruendo di una struttura come il Ranch di Tavullia e un insegnante d’eccezione come il 46. Letta così però può sembrare un concetto alquanto utopistico, anche perché qualcuno dovrà pur pagare per tutto questo, ed è proprio qui che c’è il colpo di genio del 9 volte campione del mondo. L’Academy, infatti, dopo un primo, inevitabile, investimento iniziale di Rossi, si autofinanzia con i suoi stessi piloti. Chi sottoscrive un accordo con la VR46, infatti, è tenuto a versare nelle casse di quest’ultima il 10% del proprio ingaggio una volta firmato un contratto che superi i 50.000 euro l’anno.
Insomma si tratta di una doppia scommessa sul talento. Questo sistema, infatti, funziona alla grande finché i piloti cresciuti riescono poi effettivamente ad affermarsi nel mondo delle due ruote. Sinora le cose sono andate benissimo visto che gente come Bagnaia (detto Pecco), Morbidelli, Marini e Bezzecchi corrono tutti in MotoGP con stipendi mostruosi. Questo fa si che ogni anno arrivino nelle casse della VR46 cifre decisamente esorbitanti che permettono al clan di Valentino di poter sostenere le spese per far crescere i piloti di domani.
Attualmente il progetto è un po’ in stand-by visto che ci sono così tanti piloti dell’Academy nella classe regina del Motomondiale. Nel prossimo futuro però, quando questi rider cominceranno ad avanzare con l’età, il Dottore e gli amici di una vita che gli danno una mano a gestire il tutto torneranno sul mercato alla ricerca di nuovi talenti. Nel frattempo Rossi si divide tra le gare in auto, il nuovo “lavoro” di papà e il suo ruolo all’interno della VR46.