Raddoppio ferroviario, Cia Savona: “Ridotto consumo suolo agricolo”. Coldiretti: “Progetto inaccettabile”
- Postato il 23 ottobre 2025
- 0 Copertina
- Di Il Vostro Giornale
- 2 Visualizzazioni

Il vice ministro Rixi e il commissario straordinario Macello, insieme ai tecnici di RFI e Italferr, ascoltate le esigenze di tutti i sindaci dei comuni interessati dai lavori del raddoppio ferroviario Andora–Finale Ligure e quelle del comparto agricolo, hanno voluto fare il punto della situazione attuale.
È stata ribadita dal vice ministro Rixi l’importanza strategica nazionale dell’opera e la volontà da parte del Governo di inserire il finanziamento complessivo per la nuova infrastruttura nella manovra finanziaria del 2026.
Dopo i numerosi colloqui e richieste avanzate dal territorio, anche da CIA Savona, sono state evidenziate già alcune modifiche progettuali nella riduzione dell’impatto sul consumo di suolo agricolo (le ultime modifiche al progetto prevedono un risparmio di suolo agricolo per il territorio albenganese di circa 9 ettari rispetto alla versione precedente).
Apprezzando lo sforzo da parte di RFI di salvaguardare il più possibile le aziende agricole di Albenga e del resto della provincia savonese, il presidente Gagliolo ha evidenziato alla platea la preoccupazione per la tutela delle falde acquifere, della regimentazione delle acque in zone difficili, e ha chiesto a gran forza rassicurazioni e impegno concreto da parte di RFI sul monitoraggio costante dei parametri ambientali durante tutte la fase delle lavorazioni.
“In pieno accordo con le richieste di salvaguardia del comparto agricolo avanzate dal sindaco del Comune di Albenga, Riccardo Tomatis, chiediamo anche noi, come CIA, il superamento del vincolo di destinazione d’uso dei terreni (che attualmente si trovano in zona percorsa dal fuoco) precedentemente già individuati per il ricollocamento delle aziende agricole che saranno oggetto di esproprio” hanno evidenziato il presidente Gagliolo e il direttore Nario.
Il commissario Macello ha accettato la proposta del presidente Gagliolo affinché CIA Savona svolga una funzione operativa da tramite e garante per gli incontri tra le aziende e RFI per esaminare la loro situazione caso per caso: “Riteniamo indispensabile tutelare con forza e determinazione l’aspetto delle compensazioni e degli adeguati ristori per ogni impresa e produttore delle filiere agricole coinvolto dal tracciato e dalla nuova opera ferroviaria” hanno concluso presidente e direttore provinciale.
Per la Coldiretti, invece: “La realizzazione dell’opera così come oggi progettata comporterebbe la perdita di oltre 100 ettari di terreno agricolo, circa il 10% della superficie coltivata della Piana di Albenga, il polo agroalimentare più importante della Liguria. È un danno inaccettabile per l’economia del territorio e per il futuro delle nostre imprese agricole”.
“Non siamo contrari al raddoppio della linea ferroviaria, ma alla scelta di spostarla nel cuore agricolo della piana ingauna, dove si concentra la produzione di eccellenze liguri come ortaggi, piante aromatiche e florovivaismo di qualità,” spiega Marcello Grenna, presidente di Coldiretti Savona. “Così com’è, il progetto non solo taglierebbe in due le aziende agricole, ma metterebbe a rischio la sopravvivenza stessa di un comparto che dà lavoro e identità al territorio. Serve una rimodulazione del tracciato che rispetti la vocazione produttiva e ambientale della zona”.
Oltre alla perdita di terreno, Coldiretti evidenzia seri rischi per l’ambiente e le risorse idriche: “Durante i lavori, le falde acquifere verrebbero intercettate, con il rischio concreto di deviazioni o perdite irreversibili. Si teme inoltre un peggioramento della qualità dell’aria a causa delle polveri, che si depositerebbero sui prodotti agricoli e sui campi coltivati, compromettendo sicurezza e qualità alimentare”.
“La Piana di Albenga non è solo un’area agricola, ma un ecosistema complesso che unisce produzione, paesaggio e comunità” sottolinea Micaela Pizzo, dirigente di Coldiretti Albenga. “Spostare la ferrovia nel cuore della piana significherebbe interrompere la continuità produttiva delle aziende, distruggendo un equilibrio costruito in decenni di lavoro. Chiediamo che si ascoltino davvero i territori e si valutino alternative che tutelino chi ogni giorno produce valore e qualità per la Liguria”.
Sul piano della mobilità, la proposta di spostare la stazione fino a 5 km dal centro urbano viene giudicata penalizzante sia per i pendolari che per il turismo. “Una nuova infrastruttura deve migliorare la vita delle persone e non complicarla,” aggiunge Antonio Ciotta, direttore di Coldiretti Savona. “Allontanare la stazione dal centro non favorirà l’accesso né dei cittadini né dei turisti, e finirà per indebolire ulteriormente l’economia locale. È necessario conciliare sviluppo e tutela del territorio: la modernizzazione non può avvenire sacrificando le campagne e la loro produttività”.
Coldiretti Savona ribadisce, quindi, la richiesta di una revisione del progetto, che mantenga il raddoppio ferroviario come obiettivo prioritario, ma eviti di compromettere un’area agricola di valore strategico per l’intera regione.