Raddoppio ferroviario, le osservazioni CIA Savona: “Tutela del territorio, recupero aree agricole e adeguate compensazioni”
- Postato il 3 novembre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Ponente. In data 31 ottobre 2025 CIA Savona ha inviato a Ministero dei trasporti, RFI, Italferr, Regione Liguria, Provincia di Savona, Prefettura di Savona e Comune di Albenga le osservazioni relative al progetto di spostamento a monte e raddoppio della linea ferroviaria per la tratta Andora-Finale Ligure.
Le osservazioni prodotte dall’associazione agricola savonese seguono il precedente incontro istituzionale avuto a Roma proprio presso il MIT.
“CIA Savona non discute sulla bontà, sul tracciato definitivo e sull’importanza strategica dell’opera ma richiede a RFI e ITALFERR di avere ancora più elasticità sugli espropri temporanei di cantiere (per velocizzare e restringere il più possibile le aree di cantiere) al fine di creare il minor disagio possibile alle aziende che avranno i terreni occupati dai cantieri temporanei per le esecuzioni delle opere” si legge nella relazione tecnica a firma del presidente provinciale Sandro Gagliolo e del direttore Gianluigi Nario.
“Allo stato attuale di progetto centinaia di aziende agricole a colture intensive, operanti in economia di mercato, verrebbero irrimediabilmente compromesse nelle superficie a colture e, in alcuni casi, private di sedi ed infrastrutture aziendali comportanti la chiusura delle stesse. In pieno accordo con le richieste di salvaguardia del comparto agricolo avanzate dal sindaco del Comune di Albenga, Riccardo Tomatis, chiediamo anche noi, come CIA, il superamento del vincolo di destinazione d’uso dei terreni (che attualmente si trovano in zona percorsa dal fuoco) già individuati per il ricollocamento delle aziende agricole che saranno oggetto di esproprio. Il concetto di base deve essere quello di creare nuovi spazi di coltivazione alle aziende agricole a cui verranno espropriati i terreni in modo da poter evitare la loro chiusura definitiva e la perdita di moltissimi posti di lavoro”.
Nelle osservazioni, spazio alla tutela del territorio, in quanto “segnaliamo la forte preoccupazione per la tutela delle falde acquifere, della sanità e qualità delle produzioni orticole, olivicole, frutticole, vitivinicole, piante floricole e aromatiche in vaso prodotte nella piana di Albenga, della regimentazione delle acque in zone difficili e a questo proposito chiediamo rassicurazioni e impegno concreto da parte di RFI sul monitoraggio costante dei parametri ambientali (acqua, aria, polveri sottili, ecc.) durante tutte la fase delle lavorazioni” aggiungono presidente e direttore provinciale di CIA Savona.
Oltre all’aspetto sul consumo del suolo e della sua impermeabilizzazione, CIA Savona chiede il mantenimento dell’equilibrio idrogeologico della Piana di Albenga, la fruizione delle acque irrigue, il deflusso corretto delle acque piovane e mitigazione dei rischi alluvionali.
Altro punto chiave è quello del recupero della nuova superficie agricola utilizzabile: “Tali aree possono essere recuperate da zone di primissima collina nella parte settentrionale della piana nel comune di Albenga e Villanova d’Albenga, come nella parte est della Piana tra Albenga e Ceriale ed altre aree limitrofe ai territori dei comuni interessati dal nuovo progetto. Si tratta di aree prative e/o forestali a basso fusto, costituenti un tessuto forestale di non particolare pregio. Tale acquisizione di aree dovrebbe tendere il più possibile a recuperare delle superfici agricole di dimensioni paragonabili alle superfici perse nel progetto proposto. L’acquisizione e la messa a disposizione di tali aree dovrebbero partire temporalmente in modo propedeutico all’inizio dei lavori per favorire trasferimenti anticipati rispetto all’apertura dei cantieri”.
Nelle osservazioni anche i valori previsti per il risarcimento dei terreni agricoli coinvolti negli espropri e nelle occupazioni delle opere e nei cantieri da realizzarsi, in quanto “il riconoscimento della valorizzazione delle serre per coltivazioni protette viene fissata genericamente in 350 euro a metro quadro senza però specificare se tale valore unitario debba essere considerato a prescindere per ogni fattispecie di struttura (legno, metallo, altri materiali) e dalle condizioni della stessa; per tanto si richiede un innalzamento di tali valori per le aziende che esercitano attività di garden o attività commerciale in porzioni di serre dedicate che hanno quindi, per limitate superfici, valori di strutture commerciali”.
CIA Savona, inoltre, chiede un approfondimento delle motivazioni relative ai valori previsti per il risarcimento di fabbricati coinvolti negli espropri: “È indispensabile avere certezze economiche su tutto il pacchetto delle compensazioni e degli adeguati ristori per ogni impresa e produttore delle filiere agricole coinvolte dal tracciato e dalla nuova opera ferroviaria”.
Infine, restano le problematiche di impatto sociale ed economico sulla comunità Ingauna, con riferimento al cambio del modello di sviluppo portato avanti negli ultimi decenni che ha puntato su una agricoltura di precisione e di qualità con sbocchi affermati sui mercati italiani ed internazionali: “Si evidenziano problemi sul ricollocamento di titolari di aziende agricole, le loro unità familiari e i loro dipendenti che dovranno abbandonare il settore: per questo saranno necessari opportuni ammortizzatori sociali” conclude l’associazione agricola.