Reati, Basilicata regione sicura
- Postato il 4 novembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Reati, Basilicata regione sicura

Dall’indagine del Sole 24 il ritratto della Basilicata come una zona sicura, tra le più tranquille in Italia. Potenza penultima in Italia nei reati segnalati, Matera 90esima
Più reati commessi ma anche più denunce. Con le grandi città a fare, loro malgrado, la parte del leone nel manifestare problemi legati alla microcriminalità. È quanto emerso dall’Indice di Criminalità redatto da Il Sole 24 Ore e basato sui dati forniti dal Ministero dell’Interno, che posiziona Milano, Firenze e Roma in testa alle graduatorie stilate in base alle denunce di reato ogni 100 mila abitanti registrate dalle Forze dell’Ordine.
REATI IN AUMENTO COME LE DENUNCE
Classifiche che vedono le due principali città della Basilicata posizionarsi in una zona tutt’altro che negativa. Anzi, fatta eccezione per Oristano, Potenza (105esimo posto) risulta la provincia più sicura d’Italia in termini di incidenza di delitti denunciati (1.983,0, per un totale di 6.758 reati segnalati e una variazione al rialzo dell’1,70% rispetto al 2023-2024). Solo poco peggio fa Matera, al 90esimo posto con 2.644,1 denunce ogni 100 mila abitanti (5 mila in tutto) e una posizione “guadagnata” nella classifica finale.
Tuttavia, declinando le graduatorie ai singoli reati, la provincia materana scende al 106esimo posto, ad esempio, per quel che riguarda le estorsioni, mentre Potenza è penultima (sempre dietro a Oristano) in fatto di furti.
REATI, BASILICATA SICURA
Dati piuttosto significativi quelli riferiti alle province lucane, tuttavia da analizzare in un contesto sociale profondamente diverso da quello delle grandi città. Una variabile valida per quasi tutti i centri di minori dimensioni (basti pensare che, nelle ultime dieci posizioni, trovano posto essenzialmente città di medio-piccole dimensioni, con la sola Treviso a superare gli 80 mila abitanti), seppure con le debite differenze.
PIÙ MARCATA LA TENDENZA A DENUNCIARE
Perché, chi più chi meno, la tendenza al rialzo nei reati commessi è abbastanza comune. Prova ne sia che, nel 2024, il computo complessivo dice 2,38 milioni di reati denunciati, ovvero l’1,7% in più rispetto all’anno precedente e addirittura in aumento del 3,4% rispetto al 2019 (ultimo anno pre-Covid). Tuttavia, allungando il range temporale, la discesa resta abbastanza sensibile: rispetto al 2014, per dirne una, il totale dei reati è sceso del 15%. Un livellamento che sembra confermarsi anche nel 2025, con i primi dati in possesso a segnalare un trend al ribasso nei primi sei mesi dell’anno (-4,9% di denunce rispetto al primo semestre del 2024). Di sicuro, è significativo il fatto che, rispetto al passato, la tendenza a ricorrere all’intervento delle Forze dell’Ordine sia più marcata, segno evidente di una maggiore sensibilità sul tema della responsabilità civica e della tutela della persona. Di rimando, la sicurezza complessiva continua a essere messa duramente alla prova da un ventaglio di reati piuttosto multiforme.
ITALIA ALLE PRESE CON I FURTI
I numeri del 2024 raccontano di un’Italia ancora fortemente alle prese con i furti, pari al 44% delle denunce effettuate e in aumento del 3% dal 2023. Particolarmente marcato l’incremento dei reati di furto in abitazione (+4,9%), seguiti dai furti di autovetture (+2,3%), furti con strappo (+1,7%) e furti con destrezza (+0,6%). Una crescita che si fa persino più marcata per quel che concerne i cosiddetti “reati di strada”, ovvero rapine (+1,8%), quelli commessi in relazione agli stupefacenti (+3,9%) e le violenze sessuali, in aumento del 7,5%. Inoltre, salgono le percentuali relative alle lesioni dolose (5,8%) e ai danneggiamenti (1,6%). Per paradosso, invece, risultano in calo le denunce contro i reati di origine informatica (-6,5%), dato ambivalente considerando l’incremento complessivo dei tentativi di truffa da remoto ma, allo stesso tempo, la progressiva sensibilizzazione sull’argomento, che ha fornito agli utenti strumenti di prevenzione più efficaci. In calo anche i reati di contrabbando (-38%) e quelli legati agli incendi (-5,3%).
MILANO, ROMA, FIRENZE CITTÀ CON PIÙ REATI
In generale, considerando l’incremento delle denunce connesse alla microcriminalità, è proprio nei contesti a più alta densità abitativa che i reati vanno a concentrarsi, evidenziando la necessità di una capillarità ulteriore dei controlli.
Tra Milano, Firenze e Roma, infatti, va a concentrarsi oltre il 23% dei reati commessi in Italia, con un contributo che arriva anche da Bologna, Rimini e Torino, per un totale del 47,9% di incidenza in fatto di illeciti sul totale dei crimini del 2024, comprensivo dei dati riscontrati nelle 14 città metropolitane, dove risiede oltre il 30% degli italiani e dove transitano, ogni giorno, nuove persone.
AUMENTO INCIDENZA REATI
Aspetto, quest’ultimo, che pur non inquadrabile a livello statistico costituisce comunque un fattore di peso, specialmente nelle città più grandi e a forte vocazione turistica, come Roma, dove il numero di turisti oscilla tra i 30 e i 50 mila all’anno.
L’aumento dell’incidenza dei reati nelle città maggiori potrebbe apparire limitato rispetto al 44,5% del decennio 2009-2019 ma, in realtà, risulta decisamente marcato, proprio perché avvenuto in un lasso di tempo sostanzialmente breve (appena sei anni), a fronte di un andamento decennale decisamente stabile. Tendenza da tenere d’occhio.