Referendum 8-9 giugno, presidio Cgil davanti alla Rai di Cosenza: «Serve più informazione»

  • Postato il 29 aprile 2025
  • Notizie
  • Di Quotidiano del Sud
  • 3 Visualizzazioni

Il Quotidiano del Sud
Referendum 8-9 giugno, presidio Cgil davanti alla Rai di Cosenza: «Serve più informazione»

Share

Il presidio Cgil davanti alla sede Rai di via Marconi a Cosenza chiede spazi di approfondimento per informare in modo capillare e puntuale i cittadini sui contenuti del referendum dell’8 e 9 giugno.


COSENZA – «Il voto è la nostra rivolta». Con questo slogan, in linea con le manifestazioni che si sono svolte in tutta Italia, la Cgil ha organizzato ieri un presidio davanti alla sede Rai di via Marconi a Cosenza, chiedendo maggiore visibilità mediatica per i cinque quesiti referendari che saranno sottoposti al voto degli italiani l’8 e il 9 giugno. Obiettivo: sollecitare il servizio pubblico radiotelevisivo a offrire spazi adeguati di approfondimento per informare in modo capillare e puntuale i cittadini sui contenuti del referendum. La mattinata si è animata con volantinaggio e spiegazioni dei quesiti. Presenti all’incontro, Gianfranco Trotta, segretario generale della Cgil Calabria, e Massimiliano Ianni, segretario generale della Cgil Cosenza, che hanno posto l’accento sull’urgenza di un’informazione completa ed esaustiva. Il referendum, infatti, rappresenta l’occasione per modificare le normative italiane in materia di lavoro e cittadinanza, con ricadute dirette su milioni di persone.

Referendum 8-9 giugno, presidio Cgil davanti alla sede Rai di Cosenza: «Serve più informazione»

«Riteniamo che il servizio pubblico abbia il dovere non solo di informare istituzionalmente, ma anche di garantire spazi adeguati per approfondire i contenuti dei referendum e invitare le persone a votare», ha dichiarato Trotta, sottolineando come nonostante l’impegno della Cgil – che a partire dal 25 aprile 2024 aveva raccolto oltre cinque milioni di firme – gli spazi sui media siano ancora troppo limitati.

I cinque quesiti referendari riguardano tematiche di enorme rilevanza per milioni di cittadini. Quattro dei quesiti sono focalizzati sul miglioramento delle condizioni del lavoro, a partire dalla lotta contro i licenziamenti illegittimi, fino alla sicurezza nei luoghi di lavoro, alla riduzione della precarietà e all’estensione delle tutele per i dipendenti nelle piccole imprese. Il quinto quesito riguarda la cittadinanza, proponendo una riforma per semplificare l’iter di acquisizione della cittadinanza italiana. Trotta ha ricordato che: «Queste sono questioni che interessano milioni di persone, lavoratori e giovani che contribuiscono ogni giorno alla crescita economica e culturale del nostro Paese».

Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro

Il presidio ha avuto un valore ancora più forte alla luce della Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro. «Ogni anno in Italia muoiono circa 1.000 lavoratori, una media di tre al giorno», ha ricordato Massimiliano Ianni. «Un dato increscioso, indegno di un Paese civile. Su questo fronte la Cgil è impegnata da anni: è urgente cambiare le norme per fermare questa strage silenziosa e garantire a tutti il diritto di lavorare in sicurezza. Stiamo portando avanti una vera campagna elettorale. Crediamo che il servizio pubblico debba dare il giusto risalto a questo appuntamento fondamentale». Ianni ha lanciato un appello ai cittadini, soprattutto ai giovani e ai precari: «Andate alle urne! Non possiamo permetterci di ignorare l’importanza di questo referendum. Non è solo una questione di diritti, ma di dignità e futuro». 

I cinque quesiti referendari

Stop ai licenziamenti illegittimi: attualmente, nelle aziende con più di 15 dipendenti, i lavoratori assunti dal 2015 non possono ottenere il reintegro anche se il licenziamento è giudicato illegittimo. Il referendum propone di abrogare questa norma.

Più tutele per le lavoratrici e i lavoratori nelle piccole imprese: in caso di licenziamento illegittimo nelle aziende con meno di 16 dipendenti, il risarcimento è attualmente limitato a sei mensilità. Si propone di rimuovere questo tetto e modulare l’indennizzo in base alla situazione economica dell’azienda e ai carichi familiari  e all’età del lavoratore.

Riduzione della precarietà: oggi, è possibile instaurare contratti a termine senza giustificazione fino a 12 mesi. Il referendum mira a ripristinare l’obbligo di motivare il ricorso al tempo determinato.

Più sicurezza nei luoghi di lavoro: ogni anno, in Italia si registrano fino a 500 mila infortuni sul lavoro e quasi 1.000 morti. La proposta della Cgil è cambiare le leggi che limitano la responsabilità in caso di infortuni negli appalti e favoriscono appaltatori privi di solidità finanziaria e inadeguati alle norme di sicurezza. Estendere la responsabilità all’impresa committente garantirà maggior sicurezza per i lavoratori.

Più integrazione con la cittadinanza italiana: riduzione da 10 a 5 anni del periodo di residenza legale in Italia per richiedere la cittadinanza italiana, garantendola automaticamente anche ai figli minori. Una riforma che interesserebbe circa 2 milioni e mezzo di persone.

“Votiamo sì per cambiare l’Italia” è il messaggio che si leva forte da Cosenza, mentre la campagna referendaria si prepara all’ultimo miglio, chiedendo a gran voce un’informazione completa per un voto consapevole, libero e responsabile.

Share

Il Quotidiano del Sud.
Referendum 8-9 giugno, presidio Cgil davanti alla Rai di Cosenza: «Serve più informazione»

Autore
Quotidiano del Sud

Potrebbero anche piacerti