Regionali Calabria, dalle schede elettorali alle carte bollate: si annunciano ricorsi

  • Postato il 10 ottobre 2025
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Regionali Calabria, dalle schede elettorali alle carte bollate: si annunciano ricorsi

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Le urne delle elezioni regionali in Calabria non sono ancora chiuse che già si preparano le carte bollate dei ricorsi elettorali. E spunta persino l’ipotesi di tirare in ballo la Corte Costituzionale


POTREBBE tenersi già lunedì la proclamazione dei consiglieri regionali eletti nella tornata del 5 e 6 ottobre. L’ufficio elettorale della Corte d’Appello di Catanzaro, da quanto trapela, sarebbe a buon punto. Agli eletti in pectore – soprattutto a quelli che hanno ottenuto il seggio con strettissimo margine – potrebbe restare insomma solo un weekend di passione. Perché i dati fin qui diffusi, presi dal portale Eligendo del Viminale, sono ufficiosi.

Le verifiche dell’ufficio elettorale possono sempre andare a correggere qualche numero e basta poco, in alcuni casi, per modificare il riparto. Ai controlli fisiologici, poi, devono essere sommate anche le istanze dei candidati. Che ci sono già, come ci saranno, dopo la proclamazione, numerosi ricorsi al Tar.

REGIONALI IN CALABRIA, SI PREPARANO I RICORSI ELETTORALI

Per provare a fare chiarezza abbiamo sentito l’avvocato Oreste Morcavallo, amministrativista ed esperto in materia elettorale di lungo corso. Quando c’è una competizione, si può star tranquilli che tra i candidati delusi più d’uno busserà al suo studio. È accaduto anche stavolta. Morcavallo, naturalmente, non fa nomi, ma conferma di aver presentato un’istanza all’ufficio elettorale presso la Corte d’Appello di Catanzaro, rilevando «un errore di calcolo, del sistema Eligendo, sulle percentuali delle liste». Quelle che leggiamo sul sito del Viminale, spiega, sono calcolate sui voti validi espressi per le coalizioni. Invece andrebbero calcolate tenendo conto dei voti validi espressi per i presidenti.

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A supporto cita una corposa giurisprudenza amministrativa, che comprende sentenze del Tar e del Consiglio di Stato relative a ricorsi per altre elezioni comunali e regionali (Puglia 2020). In tutti questi casi a essere messa in discussione era la base di calcolo delle percentuali delle liste, là dove le leggi elettorali sono vaghe: si parla di voti validi, ma quali voti validi? Quelli per i candidati presidenti o per le liste? I giudici amministrativi si sono orientati, nelle sentenze citate, a favore della prima interpretazione.

LA TESI DI MORCAVALLO

Le motivazioni dei giudici non sono sempre sovrapponibili. Tuttavia la lettura combinata delle sentenze – spiega Morcavallo – avvalora l’attribuzione all’espressione generica ‘voti validi’ di una accezione che comprenda anche quelli per i candidati (sindaco o presidente). E questa interpretazione estensiva, dice, andrebbe estesa anche alla Calabria, che nella sua legge elettorale (1/2005) fissa il quorum delle liste al 4% «dei voti validi».

Chi rischia? L’avvocato Morcavallo non fa nomi, al riguardo. Tuttavia, si può facilmente dedurre che i seggi in bilico sono quelli del gruppo ‘Noi Moderati’, che ha superato il quorum del 4% per un soffio. Se la percentuale del gruppo venisse ricalcolata sui voti validi per i candidati presidente scenderebbe al 3,86%. A quel punto, al riparto dei seggi, per il centrodestra, parteciperebbe una lista in meno, con un nuovo calcolo degli scranni da attribuire.

A CHI ANDREBBERO I SEGGI

Secondo una interpretazione, che arriva dalle segreterie dei partiti, i due seggi liberati da ‘Noi Moderati’ andrebbero a Michele Comito (‘Occhiuto presidente’, circoscrizione centro) e a Francesco Sarica (Lega, circoscrizione Sud). In caso di nuovo riparto, inoltre, per un effetto domino – nell’incastro tra quozienti, resti e riequilibro tra circoscrizioni – potrebbe rischiare il seggio anche il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, che ha ottenuto nel Pd lo scranno per pochi voti. Quel seggio potrebbe volare verso la circoscrizione Centro e far scattare l’elezione, sempre nel Pd, di Giusy Iemma. E Iemma a sua volta, secondo un altro calcolo, potrebbe anche sperare di prendere il seggio in caso di dimissioni di Tridico (andrebbe a lei e non a Barbuto del M5s).

La partita, in ogni caso, non finisce qui. Dopo la proclamazione scatteranno i termini per presentare i ricorsi elettorali al Tar. Morcavallo sta già lavorando. In quella sede, oltre a richiedere riconteggi e verifiche di schede contestate, avanzerà una questione di costituzionalità sulla legge elettorale della Regione Calabria, già passata negli anni scorsi dal giudizio della Consulta (incassando una bocciatura). «Contesterò criteri e modalità del riparto dei seggi che, per come definito dal sistema elettorale calabrese, crea discriminazioni tra i territori. Pensi che in questa tornata la circoscrizione nord, Cosenza, è quella con la minor affluenza ma la più premiata (dai 9 seggi di partenza è arrivata a 14 con il premio di maggioranza, ndr) – spiega l’avvocato –. Io credo che il nuovo Consiglio regionale, partendo da qui, dovrebbe rimetter mano alla legge».

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