Regionali Calabria, Michele Comito fuori dal Consiglio: «Troppi candidati nel Vibonese»

  • Postato il 8 ottobre 2025
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Regionali Calabria, Michele Comito fuori dal Consiglio: «Troppi candidati nel Vibonese»

Il consigliere uscente di Vibo Valentia, Michele Comito, non centra la rielezione alle regionali in Calabria per circa 400 voti e si sofferma sulla frammentazione del voto


C’È la presunzione e la prepotenza della politica, e poi c’è Michele Comito: il tratto gentile della politica. Da consigliere regionale uscente ci sperava. La rielezione a Palazzo Campanella era possibile e alla portata del coordinatore provinciale di Forza Italia. Alla fine, però, è sfumata per una manciata di voti.

Alla lista “Occhiuto Presidente” è stato assegnato un solo seggio nella circoscrizione centrale (comprendente Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia), conquistato dal lametino Emanuele Ionà che ha preceduto Comito di appena 388 preferenze: 6.883 contro 6.445.

Un’inezia che tuttavia è bastata a tenerlo fuori dal Consiglio. «Si deve prendere atto – confessa al cronista – che la politica è competizione elettorale e spesso diventa un terno all’otto. Per il resto sono sereno. Ho sempre interpretato il mio ruolo pubblico come spirito di servizio per la mia città e per il territorio vibonese. La mia prima vocazione è la professione. Da domani, quindi, tornerò a fare il medico. Proseguendo nella mia filosofia di vita che consiste “nell’aiutare il prossimo”, come medico o politico, poco importa».

Decimata la rappresentanza vibonese in consiglio regionale, l’analisi di Comito

Nessun dramma, dunque, ma la riflessione è inevitabile: la rappresentanza vibonese, da questa tornata elettorale, ne esce fortemente ridimensionata. E lo stesso Comito, pur incamerando 6.445 voti (di cui 6.092 raccolti nel Vibonese), registra un arretramento rispetto alle regionali di quattro anni fa. «Il motivo è di facile interpretazione – spiega -. Abbiamo puntato a fare gioco di squadra e a far vincere la coalizione, e pertanto le candidature di Vibo si sono moltiplicate. Cosicché il voto si è frammentato e si è scatenata la caccia alla preferenza, con diversi candidati del Catanzarese che hanno “pescato” bene anche in provincia di Vibo. Territorio che partiva penalizzato già in origine, avendo un numero di elettori decisamente minore rispetto a Catanzaro e Crotone».

I numeri parlano chiaro: nel centrodestra, il solo vibonese eletto è Vito Pitaro (“Noi Moderati”), e per il rotto della cuffia (la lista rischiava di non raggiungere il quorum), mentre l’opposizione resta completamente a bocca asciutta.
«Già in campagna elettorale – aggiunge Comito – avevo paventato questa possibilità, senza nulla togliere agli altri validi aspiranti consiglieri provenienti dalle altre province, e invitato gli elettori ad un voto consapevole per il territorio. Fermo restando che ogni scelta è legittima. In ogni caso, non mi posso lamentare per il risultato conseguito. La gente ha risposto bene, tributandomi un consenso importante che mi lusinga e che, malgrado non sia andato come speravo, mi riempie di orgoglio e di responsabilità».

La candidatura di Maria Limardo con la Lega, Comito: “Abbiamo pescato nello stesso bacino elettorale”

Sulla concorrenza di Maria Limardo, candidata della Lega e in passato sua sostenitrice, l’ex consigliere osserva: «Indubbiamente abbiamo attinto nello stesso bacino elettorale, ma faccio notare che nella mia città, Vibo Valentia, ho preso oltre 1.400 preferenze, risultando il primo in termini assoluti».

E sul potenziale ricorso chiarisce: «Al momento lo escludo. Non ci sono elementi tali da presumere irregolarità. In molti casi il mio nome è stato trascritto accanto al simbolo di Forza Italia, ma le schede contestate sono state in un numero tale da scartare la possibilità che possano aver inciso sull’esito finale. Poi, mi dicono che si sta effettuando un ricalcolo della ripartizione dei seggi. Staremo a vedere. Ad ogni modo, rimango sereno. Ho accettato di coprire la casella nella lista del presidente perché andava fatto al fine di rafforzare la coalizione e ringrazio il partito per il sostegno ricevuto».

Circa l’impegno del partito aggiunge: «Su questo non ho alcun dubbio. Per come è strutturato sul territorio, ha dato un contributo importante. E per questa ragione a breve convocherò gli organi direttivi provinciali per manifestare loro i miei sentiti ringraziamenti, che estenderò anche al gruppo Giovani. Più di quello che hanno fatto non potevano fare».
Alla domanda sul maggiore rammarico, risponde senza esitazioni: «Avrei voluto accompagnare fino in fondo la realizzazione del nuovo ospedale, spingere sempre più per una maggiore attenzione della Regione verso il territorio vibonese e proseguire nell’opera di contrasto all’erosione costiera».
Sanità, servizi, turismo: i tre pilastri del futuro vibonese restano così incompiuti, ma non dimenticati. E come avrebbe detto don Luigi Sturzo, padre del popolarismo italiano: «La politica non è la ricerca del potere, ma il servizio al bene comune».
Un principio che Michele Comito, nel suo stile sobrio e concreto, sembra continuare a incarnare.

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