Regionali Marche, il Pd incassa il flop: “Giocavamo in trasferta”. Ricci: “Strumentalizzato l’avviso di garanzia”
- Postato il 29 settembre 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Un grande ringraziamento a Matteo Ricci per l’impegno e la generosità in una campagna elettorale difficile, in un contesto molto complicato in cui giocavamo in trasferta, perché il presidente uscente qualche elemento di vantaggio può averlo”. È il responsabile Organizzazione Igor Taruffi, fedelissimo della segretaria Elly Schlein, il primo a parlare per il Pd dopo la batosta subita alle Regionali nelle Marche: il “campo largo” ha fallito il tentativo di spallata al governatore uscente Francesco Acquaroli, da cui passavano le ambizioni di un cambio degli equilibri politici a livello nazionale. “Ogni elezione, lo dico sempre, fa storia a sé. Ci sono circostanze locali che influiscono e possono condizionare il voto”, minimizza Taruffi. E blinda l’alleanza con il Movimento 5 stelle, nonostante – come ha ricostruito YouTrend – quella nelle Marche sia la 13esima elezione regionale persa dai giallorossi su 16, in cui si sono presentati insieme. “Non ci possono e non ci devono essere né dubbi né ripensamenti: questa è la prima di una serie di elezioni dei prossimi due mesi, andranno al voto circa 18 milioni di elettori, vediamo alla fine il risultato complessivo. La strada è quella giusta, bisogna insistere. Oggi siamo in campo in tutte le regioni per vincere o giocarsela, fra un anno e mezzo saremo in campo per giocarci la vittoria delle Politiche“, promette Taruffi.
Un concetto ribadito da Ricci nel post-voto: “Va tenuta unita la coalizione, senza il campo largo non si compete neanche. Le Marche sono una regione piccola, i dati politici veri li vedremo con le altre regioni. Speravamo di partire con una vittoria, siamo partiti con una sconfitta e speriamo che nelle altre regioni il centrosinistra vada meglio“, dice l’eurodeputato (video). “È stata una campagna impari, la destra ha messo in campo più risorse e potere. Per ogni manifesto nostro ce n’erano dieci dei loro, le forze in campo sapevamo che erano sbilanciate. Ma è stato giusto fare questa battaglia. Abbiamo visto crescere un’onda, abbiamo sperato che fosse decisiva, vincente, purtroppo non ce l’abbiamo fatta”. Poi cita l’indagine sulla gestione degli appalti comunali in cui è stato coinvolto in qualità di ex sindaco di Pesaro: “Ovviamente c’è anche amarezza per ciò che mi è successo personalmente. Ricevere un avviso di garanzia in piena campagna elettorale mi ha colpito profondamente. Mi ha colpito profondamente la strumentalizzazione che c’è stata per almeno un mese sui media, in particolar modo dell’altra parte politica. L’hanno utilizzata fino in fondo e purtroppo qualche effetto probabilmente l’ha avuto”, lamenta. “Tra qualche settimana sono fiducioso che uscirò dalla vicenda ma è indubbio che mi abbia ferito umanamente e anche in parte politicamente”.
Il centrodestra invece può infierire: “Come sempre una cosa sono i sogni, un’altra cosa è la realtà“, dice al Fatto il responsabile Organizzazione di FdI Giovanni Donzelli (video). “Loro avevano detto che vincevano 6 a 1 In Val D’Aosta la prima coalizione è il centrodestra, nella Marche ha vinto il centrodestra, hanno già perso i loro pronostici”, punge. Anche il capogruppo al Senato di Forza Italia, Maurizio Gasparri, parla di “ennesimo buco nell’acqua delle sinistre e delle loro speculazioni propagandistiche proseguite anche durante il silenzio elettorale”. Mentre la ministra della Famiglia Eugenia Roccella, su Facebook, la butta sul cabaret: “Da mesi la sinistra parla di “Ohio d’Italia“, di avviso di sfratto al governo, e chi più ne ha più ne metta. Invece, come eravamo certi che accadesse, i cittadini delle Marche hanno premiato il buongoverno del centrodestra e di Francesco Acquaroli. E la sinistra, dopo tanti proclami, si è fatta male. Che dire? Chiudiamola con una battuta: da Ohio a “ahio” che dolore è stato un attimo…”.
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