Renzi e l’inglese di Urso: “È un asino”. E canta una parodia della canzone ‘Nella vecchia fattoria’

  • Postato il 10 agosto 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Frecciata sarcastica del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso per la sua gaffe durante il question time alla Camera di mercoledì 6 agosto, quando, parlando delle giga-factory europee, ha tradotto la parola “Ai-factories” con “fattoria”.
Intervistato dal direttore del Tempo, Tommaso Cerno, al Caffè della Versiliana, Renzi ha colto l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. “Mi prendono in giro per il mio inglese”, ha dichiarato, “ma quelli che lo fanno solitamente non si preoccupano neanche di fare un confronto in italiano. Poi vediamo il ministro dello Sviluppo Economico che traduce ‘factory’ con ‘fattoria’. Dopo tre anni come ministro dello Sviluppo Economico, la Gigafactory è diventata la vecchia fattoria?”.
Renzi ha poi ironizzato intonando una sua versione della canzone ‘Nella vecchia fattoria’: “Nella old factory, ia-ia-oh. Quante bestie c’ha Giorgia, ia-ia-oh, c’è l’asinello, si chiama Adolfo. Adolfo Urso, un asino“.

Il senatore di Italia Viva ha riservato anche un paio di colpi al suo ex alleato Tommaso Cerno, ora schierato a destra: “Vedere Tommaso Cerno che mi dà del ‘lei’ mi provoca una certa emozione. Lui è uno dei miei tanti errori, ma sicuramente uno dei più simpatici e intelligenti”. E rivolgendosi a Cerno, ha aggiunto: “Ti mancano solo i nazisti dell’Illinois e poi sei arrivato. Mi dai anche del ‘voi’, è uno dei segnali della fascistizzazione di Cerno“.

Renzi non ha risparmiato critiche al governo Meloni, sottolineando: “Tra Berlusconi e Meloni non c’è partita. Berlusconi era un gigante rispetto a Giorgia Meloni, perché lui ha innovato le forme della politica, forse anche troppo, direbbe qualcuno. Quando è morto, si dice che uno come lui nasca ogni cento anni. Alcuni dicono ‘per fortuna’, altri ‘purtroppo’, ma è certo che uno come lui nasce ogni cento anni, in quel modo. Giorgia Meloni, invece, tira a campare. Questo è il punto che mi sconvolge”.
E ha sottolineato: “Si è circondata da una serie di figure che io giudico incredibili. Amici cari, ma dove si è mai visto un paese in cui la sorella del capo del governo guida il partito di maggioranza? Sapete dove? La Corea del Nord. E dove mai i servizi segreti sono la milizia privata di Alfredo Mantovano? Perché ci avete rotto le scatole con questa storia delle ‘toghe’. Le toghe che vogliono governare sono tutte al governo con Meloni. Mantovano è un magistrato, come Nordio e la Bartolozzi”.

Infine, Renzi ha espresso la sua opinione su Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione Europea: “A me non sembra che, da quando Fitto è in Commissione, l’Europa sia cambiata. Buio Fitto. Ma io non sono uno di quelli ideologici. Ho sempre detto che, se Fitto fosse stato al Parlamento Europeo, l’avrei votato e sostenuto, a differenza della von der Leyen. Perché sono italiano, e tra tutti quelli che potevano mandare, ti immagini se mi mandavano su Lollobrigida o Urso?

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Il Fatto Quotidiano

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