Reynisdrangar, la spiaggia nera d’Islanda dalle torri di roccia
- Postato il 21 giugno 2025
- Posti Incredibili
- Di SiViaggia.it
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Nel cuore della costa meridionale islandese, a pochi chilometri dal villaggio di Vík í Mýrdal, spicca una meta dove la natura sembra aver giocato con la fantasia: ecco Reynisfjara, la spiaggia nera più famosa del Paese.
Non è soltanto il colore profondo della sabbia vulcanica a colpire l’immaginazione dei visitatori, ma anche le maestose colonne di basalto che si stagliano, come guardiani silenziosi, al largo del mare: i pinnacoli rocciosi, noti come Reynisdrangar, sono da tempo avvolti nel mistero e nella leggenda.
Un mitico paesaggio scolpito dal fuoco e dalle onde
Reynisfjara incarna appieno l’essenza selvaggia dell’Islanda: la sabbia nera, residuo dell’intensa attività vulcanica della regione, si mescola con le imponenti formazioni di basalto che assomigliano a grandiose sculture mentre l’oceano Atlantico, spesso in tempesta, si infrange con forza sulla costa, e dà vita a onde altissime che trasmettono un senso di rispetto quasi primordiale.
Cotanto spettacolo naturale, insieme all’atmosfera surreale e ai colori netti del paesaggio, ha conquistato anche il National Geographic, che nel 1991 ha inserito Reynisfjara tra le dieci spiagge non tropicali più affascinanti del pianeta.
Il viaggio verso Reynisfjara da Reykjavik è piuttosto semplice: infatti, sono sufficienti circa due ore e mezza di guida lungo la celebre Ring Road per ritrovarsi immersi in uno scenario da vera fiaba nordica. Il percorso stesso, tutt’altro che monotono, è costellato di cascate spettacolari come Seljalandsfoss e Skógafoss, nonché dai ghiacciai di Eyjafjallajökull e Mýrdalsjökull che incorniciano il panorama.
I Reynisdrangar, tra geologia e leggende

I faraglioni di Reynisdrangar sono senza dubbio l’elemento più emblematico della spiaggia e, secondo il folklore islandese, queste torri di basalto altro non sarebbero che antichi troll pietrificati. La leggenda narra che i giganti tentarono di trascinare una nave verso riva, ma vennero colti dall’alba e trasformati in roccia per sempre. Un’altra storia, ancora più drammatica, parla di un uomo che perse la moglie per mano di due troll. L’uomo li inseguì fino a Reynisfjara e li intrappolò con la luce, vendicando così la sua amata.
Al di là delle narrazioni mitiche, i Reynisdrangar sono anche un importante habitat per varie specie di uccelli marini: le alte pareti sono luogo di nidificazione per pulcinella di mare, fulmari e urie, e rappresentano un paradiso per gli appassionati di birdwatching, soprattutto nei mesi estivi.
La pericolosa bellezza delle onde di Reynisfjara
Tuttavia, un simile spettacolo nasconde anche insidie: come accennato, le onde dell’Atlantico qui sono imprevedibili e pericolose. Conosciute localmente come “onde improvvise”, si spingono spesso ben oltre la linea di battigia, e sorprendono anche i visitatori più cauti. A differenza di molte spiagge turistiche, Reynisfjara non è protetta da barriere naturali: tra le sue coste e l’Antartide non vi sono terre emerse, e le onde possono percorrere migliaia di chilometri prima di abbattersi con violenza.
Pertanto, le autorità locali invitano i turisti a mantenere una distanza di almeno 30 metri dall’acqua e a non voltare mai le spalle all’oceano: la bellezza selvaggia di Reynisfjara richiede rispetto e attenzione, ma è proprio tale aura di potenza indomabile a rendere l’esperienza così intensa e indimenticabile.
Oltre Reynisfjara: uno sguardo alla costa meridionale
La posizione strategica di Reynisfjara la rende una tappa obbligata per chi esplora l’Islanda meridionale. A pochi chilometri merita una sosta Dyrhólaey, una penisola rocciosa nota per il suo gigantesco arco lavico e le scogliere brulicanti di uccelli. Da maggio ad agosto, la zona è uno dei luoghi migliori per avvistare da terra i pulcinella di mare.
Proseguendo verso est, si raggiungono i confini del Parco Nazionale del Vatnajökull, che ospita alcune delle meraviglie naturali più spettacolari del Paese: lingue glaciali, deserti di sabbia nera, e la Riserva Naturale di Skaftafell, un angolo di Islanda dove ghiaccio e vegetazione convivono in un equilibrio che lascia senza fiato.