Risiko bancario, Bpm contro Consob e Unicredit

  • Postato il 23 maggio 2025
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Risiko bancario, Bpm contro Consob e Unicredit

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Il risiko bancario: Bpm si scaglia contro Consob e Unicredit, l’istituto di credito milanese scatena un’offensiva anche contro l’Authority


Nel risiko bancario italiano si alza sempre più il livello dello scontro. Non solo banche predate contro le predatrici, ma anche banche contro authority. Un’iniziativa mai vista prima che rende palese quanto sia alta la posta in palio La scelta della Consob di sospendere l’Ops di Unicredit su Bpm e concedere all’istituto di piazza Gae Aulenti trenta giorni di tempo in più, che potrà utilizzare per trattare con il governo sui paletti imposti dal Golden power alla scalata, innesca la reazione dura di Piazza Meda. L’istituto guidato da Giuseppe Castagna ritiene la sospensione dell’offerta pubblica di scambio un “provvedimento abnorme” e “in contrasto con la prassi dell’autorità” di vigilanza e “che non tiene in alcun conto degli interessi della Banca, del mercato e degli azionisti di Banco Bpm.”

E annuncia che “adotterà ogni opportuna iniziativa presso le sedi competenti” contro la scelta della Commissione presieduta da Paolo Savona. Un intervento a gamba tesa di cui il governo, a quanto pare non era al corrente. A far prendere la bilancia a favore di Unicredit, a quanto risulta, è stato il voto dell’anziano presidente che a ottobre compirà 89 anni. A questo punto i toni si alzano seppur in punta di diritto.

BPM CRITICA LA CONSOB SULLA QUESTIONE UNICREDIT

Per Bpm la scelta della Consob è un provvedimento “di particolare gravità“, in quando la sospensione, deve essere disposta solo in caso di “fatti nuovi o non resi noti in precedenza tali da non consentire ai destinatari di pervenire ad un fondato giudizio sull’offerta“, mentre la possibilità che il Decreto Golden Power potesse contenere delle prescrizioni, secondo Piazza Meda, era contemplata .Inoltre – motiva Bpm nella – “non si ritiene possano costituire un fatto nuovo, tale da legittimare una sospensione dell’Ops, le iniziative, peraltro mai comunicate finora al mercato, che unilateralmente Unicredit ha ritenuto di avviare nei confronti della Presidenza del Consiglio.”

E l’impossibilità di adempiere ai paletti del Golden Power, comunicata all’amministrazione competente per il monitoraggio da Unicredit, “anch’essa mai resa nota da Unicredit al mercato” dovrebbe, secondo Bpm “di per sé determinare la decadenza dell’Ops” dall’offerente sin dall’annuncio dell’Ops. “Tant’è che costituiva una delle condizioni di efficacia della stessa“, fa notare Piazza Meda. Inoltre per l’istituto guidato da Castagna la durata complessiva dell’Ops “già risultava, considerato peraltro che il periodo di adesione era stato fissato nel massimo possibile previsto dalla legge, significativamente più lunga rispetto a operazioni comparabili.” Per il Banco ora l’estensione di 30 giorni “aggrava ulteriormente la limitazione operativa e strategica in cui si trova la Banca per effetto della passivity rule sin dal mese di novembre, a danno di tutti i propri stakeholder.

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