Robotti: “Su Ztl e parcheggi ascolteremo tutti. Mezzi pubblici? Li vorrei gratis in base al reddito”

  • Postato il 6 luglio 2025
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  • Di Genova24
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emilio robotti

Genova. “Il momento più bello finora è stato il riconoscimento dei bambini con due mamme: emozionante essere dalla parte delle istituzioni e dare felicità a qualcuno”. Per Emilio Robotti, avvocato, nuovo assessore della giunta Salis, la delega ai Servizi demografici è quella che ha dato più soddisfazioni nei primi mesi di lavoro, ma sulla sua scrivania al Matitone ci sono dossier ben più ostici: dalla mobilità sostenibile al trasporto pubblico, passando per il lavoro con le sue crisi. Tra i primi provvedimenti l’ordinanza che vieta la circolazione alle auto diesel Euro 4 in centro, su cui ha promesso l’impegno per ottenere dalla Regione una rimodulazione delle misure.

Assessore, lei sa che c’è tutta una parte di città che si aspetta un cambio di passo sulle politiche di mobilità, pedonalizzazioni, Ztl, mobilità ciclabile. Un’altra parte ovviamente non sarà d’accordo, ma intanto c’è chi vi accusa di essere partiti col piede sbagliato perché avete confermato la sosta gratuita in occasione dell’avvio dei saldi. Ma allora quali cambiamenti vedremo?
Il progetto è quello di una città più sostenibile, con una mobilità sostenibile sotto tutti gli aspetti. In questo momento ci troviamo con tante cose già avviate, cantieri che sono stati fermati perché c’erano le elezioni, ritardi. E quindi, paradossalmente, pur avendo l’intenzione di migliorare le cose, ci troviamo a gestire una serie di urgenze relative a problemi che nascono sulla mobilità.

Ad esempio?
Io sono entrato qui con la nomina non ancora stampata e c’era già un problema sugli assi di forza. È un progetto che andrà avanti, vedendo cosa si potrà migliorare, però questi cantieri sono importanti perché si parla di spostare i sottoservizi nelle arterie principali del traffico. Se invece di far partire i cantieri ad aprile li fai partire a giugno è diverso, perché crei comunque fastidio, ma almeno non ci sono le scuole aperte. Se però non finiscono i lavori entro l’inizio delle scuole, allora può essere veramente un problema. L’intenzione poi è di lavorare per una città diversa, migliore, però senza impostazioni ideologiche.

Cosa vuol dire?
Non un progetto già fatto con piste ciclabili ovunque e aree pedonali che il giorno prima non c’erano, ma un progetto che sia fatto con criteri scientifici, con gli indirizzi della sindaca e con un lavoro di squadra, ognuno per le sue competenze, e attraverso il confronto coi cittadini. Il problema non è vietare i mezzi privati o costringere tutti ad andare in bicicletta o col trasporto pubblico, ma è fare in modo che ciascuno sia invogliato a utilizzare il trasporto pubblico. È chiaro che se il trasporto pubblico funziona bene e ha costi ragionevoli, io la macchina non la uso, ma neanche lo scooter e la stessa bicicletta.

Entriamo più nello specifico: ripristinerete la Ztl in centro sperimentata e poi bloccata dalla passata giunta?
È un tema spinoso. Ogni volta che fai un intervento da una parte hai delle conseguenze dall’altra. Per cui, ad esempio, io ho richieste di alcuni comitati di cittadini di inserire zone a sosta limitata o traffico limitato. L’intenzione è verificare quali sono stati i risultati, i costi e i benefici. È una questione di buon senso, non ha senso fare interventi spot.

Però avrete delle linee di azione…
Io ho trovato una serie di cose già avviate. Le piste ciclabili, da persona che le usa, oggettivamente sono molto a macchia di leopardo e quindi non sono uno strumento perfetto, a prescindere dall’orografia di Genova e dalla struttura viaria. L’idea è prendere ogni fascicolo, fare il punto, studiarlo e rivederlo insieme agli altri assessorati competenti. Non vogliamo fare progetti in una stanza chiusa. Nel caso della Ztl in centro l’amministrazione è tornata indietro, in altri casi le proteste ci sono state e sono andati avanti. Hanno fatto di tutto, hanno disegnato le strisce per terra, dalla sera alla mattina doveva partire e non è partita. I commercianti non li avevano sentiti prima?

Quindi la ricetta è più partecipazione?
Sì, sentiamo tutti gli operatori coinvolti, tutti gli stakeholders, i residenti e i non residenti, chi in quella zona viene a lavorare, i commercianti, le realtà realtà produttive. 

Molti di questi stakeholders, soprattutto i commercianti, chiedono più parcheggi a contorno del centro. C’è un atto con cui la precedente giunta si impegna a realizzarli. Voi intendete rispettarlo?
Io non credo che si risolva il problema della mobilità costruendo nuovi parcheggi e basta. Si possono anche fare nuovi parcheggi, però deve essere all’interno di un piano, discusso e condiviso, che tenga conto anche di ciò che si vuole fare col trasporto e gli altri mezzi di sostenibilità. 

Ma avvicinare i mezzi privati al centro è una buona idea? Lei è stato eletto con l’Alleanza Verdi Sinistra, le posizioni del suo partito su questo sono molto nette.
Sì, ma è una posizione coerente con la città dei 15 minuti e l’Agenda 2030. L’idea è andare in quella direzione. Se adesso creo un sacco di parcheggi e intanto ho i cantieri degli assi di forza che creano traffico, faccio un servizio ai cittadini? D’altra parte, l’obiettivo non è costringere le persone a non utilizzare il mezzo privato, ma indirizzarle a scegliere il mezzo pubblico perché c’è un’opportunità. Se alla sera non c’è nessun tipo di servizio per tornare dal centro, i giovani come fanno a muoversi? Detto questo, siamo arrivati da poco e abbiamo appena iniziato a lavorare con una serie di fascicoli aperti che dobbiamo risolvere.

A proposito di fascicoli aperti: con la possibile rimodulazione delle gratuità per il trasporto pubblico non si rischia di perdere utenti?
Il trasporto pubblico è una di quelle situazioni in cui l’offerta genera la domanda anziché viceversa. La gratuità in sé non è sbagliata. Ora l’obiettivo, come hanno ribadito la sindaca e il vicesindaco, è mantenere l’azienda pubblica, migliorare se possibile il servizio ai cittadini e garantire i diritti dei lavoratori. Ci sarà una due diligence fatta da esperti e bisognerà affrontare una serie di urgenze. Dire adesso quale sarà la tariffazione è prematuro. Per ora pare che la gratuità sia stata un costo: c’è stato un aumento degli abbonamenti, ma le previsioni dei ricavi non sono state rispettate. A me sembra che si sia sbagliato qualcosa: se offro qualcosa a un costo minore, addirittura azzerato, è chiaro che avrò più clienti, ma se l’obiettivo è avere più risorse qualcosa non quadra. Poi ci accusano di voler togliere la gratuità, mentre in realtà abbiamo esteso la fascia oraria per gli over 70 fino a settembre, cosa che prima non era prevista. lcuni anziani hanno preso la multa perché sono saliti sul bus alle 9.15, mentre prima chi aveva un Isee basso poteva viaggiare tutto l’anno senza distinzioni d’orario con pochi euro. 

Ma l’opposizione fa notare che l’attestazione Isee è una complicazione per molti anziani.
Ma chi ha difficoltà economiche, e  tutti gli indici dicono che la povertà è aumentata negli ultimi anni, di solito ce l’ha perché lo usa per diversi servizi. Si può anche chiedere aiuto alle associazioni di volontariato e ai Caf.

Quindi immagino che non le dispiacerebbe vincolare la gratuità ai livelli di reddito.
È un’idea di perequazione, però ripeto, è tutta una cosa da valutare. Io mi mi chiedo perché non sia stata presa in considerazione. Io faccio l’assessore, ho lo stipendio da assessore e francamente non mi sembra giusto andare in giro gratuitamente con i mezzi pubblici.

Allora vale anche per metropolitana e impianti speciali?
Sulle singole cose si può discutere, qui parliamo delle gratuità totali, soprattutto quella per gli over 70 che forse è la più pesante, anche se uno studio alla base non è mai stato fatto, ed è questo che mi dà molto fastidio. 

Sul lavoro quali sono le priorità?
Le ultime urgenze che ci siamo trovati di fronte riguardano Carlo Felice e Amt, nel frattempo abbiamo segnalazioni di alcune aziende che hanno chiesto il nostro intervento. Poi c’è tutta la parte del salario minimo, che era nel nostro programma.

Quando lo farete?
Presto, come ha detto la sindaca ci vorrà una delibera di giunta e dovremo confrontarci anche col sindacato. La maggior parte delle competenze in realtà sono in capo allo Stato e alla Regione, ma il Comune ha la possibilità di agire sugli appalti. Da un lato sarebbe una tutela in più per i lavoratori e dall’altro può garantire anche chi non lavora per il Comune, pensando a quanti cantieri e quanti servizi sono esternalizzati. Anche le altre amministrazioni possono essere spinte a emulare qualcosa di positivo. Oltre al salario dobbiamo affrontare questioni di sicurezza, stiamo pensando a come migliorare la casa dei rider prendendo spunto dalle buone pratiche di altre città.

Dopo i primi riconoscimenti vi aspettate un aumento di pratiche per i figli di due donne?
Ormai il tema è inquadrato: chi ritiene di avere diritto va negli uffici, si fa una pre-istruttoria, si verifica che sia tutto in regola e viene fatto. È un atto relativamente semplice, il vero lavoro è stato quello a monte di interpretazione della sentenza della Corte costituzionale.

Sui servizi civici c’è qualcosa da cambiare?
Sono ancora in una fase di studio. Ora sta partendo un processo di digitalizzazione completa a livello anagrafico. Poi c’è una serie di temi sulla
questione residenza, sulle persone fragili. Negli otto anni precedenti è sono state cambiate diverse cose, sono stati chiusi degli uffici, in parte si è tornati un po’ indietro e si è creata una situazione che mette in difficoltà sia i servizi sociali sia gli stessi uffici dell’anagrafe. 

Autore
Genova24

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