Romagna: dove fare il bagno nel fiume Santerno
- Postato il 29 luglio 2025
- Vacanze Natura
- Di SiViaggia.it
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Il fiume Santerno è uno dei corsi d’acqua più belli, puliti e scenografici dell’Appennino toscoromagnolo e una delle destinazioni preferite di tanti amanti delle spiagge di acqua dolce, che ne popolano le tante piscine naturali durante l’estate, alla ricerca di refrigerio in un ambiente naturale unico.
Nasce in Toscana, sulle pendici del passo della Futa, e scorre per poco più di 100 chilometri fino a gettarsi nel Reno, di cui è il principale affluente. Sul versante della provincia fiorentina scorre attraverso Firenzuola, “il bel paese che il Santerno bagna, e parla tosco in terra di Romagna“, come recitano un paio di versi di una poesia di dubbia attribuzione.
Dopo aver superato la cittadina della Romagna toscana, il fiume si spande in lunghe e dolci anse, che modellano un territorio scarsamente antropizzato. Splendide pareti rocciose erose dall’azione millenaria degli agenti atmosferici e delle acque si alzano ai margini delle sponde del fiume, che scorre incassato in un contesto vicino a strade (il suo corso è tutto fiancheggiato da una statale) e piccoli abitati, ma rimosso, isolato, totalmente naturale.

Le piscine naturali del Santerno sono frequentate per tutta l’estate dalle famiglie del luogo, ma anche dagli amanti dell’acqua dolce che vogliono viversi una fuga dalle vicine città emiliane e romagnole, come Bologna e Imola, o da Firenze e dintorni sul lato toscano.
I luoghi migliori dove fare il bagno nel Santerno si trovano tutti tra la già citata Firenzuola e il paese di Castel del Rio, un bel borgo di origine medievale sul versante romagnolo.
Il ponte di Ca’ Maggiore

Il tratto del fiume Santerno che precede il ponte che collega le due sponde e porta a Coniale e a Ca’ Maggiore è uno dei luoghi più belli e gettonati sulle sponde del corso d’acqua, ma lo spazio gigantesco consente a tutti di trovare il proprio angolino riparato senza doversi pestare i piedi.
A monte si trova la confluenza con il torrente Diaterna, un affluente, nota per la zona naturista che si può raggiungere risalendone il corso. A valle della confluenza, invece, prima di giungere al ponte, il Santerno ha un tratto di corso rettilineo contraddistinto da grosse lastre di roccia piatte che sono ideali per stendere l’asciugamano, mentre l’acqua bassa consente ai bambini di giocare spensieratamente. Man mano che ci si avvicina al ponte di Ca’ Maggiore, invece, si trovano piscine naturali sempre più profonde, con la più alta che si trova proprio in corrispondenza della costruzione.
Arrivarci è molto semplice: percorrendo in auto, moto o bicicletta la statale che costeggia il torrente si trova, una decina di chilometri dopo Firenzuola, dirigendosi verso Castel del Rio, il cartello che indica la strada per Ca’ Maggiore. Svoltando si attraversa il ponte e si raggiunge un’ampia area di parcheggio, dove sicuramente si troverà qualche camper in sosta e dove si trova un piccolo e simpatico chiosco estivo.
Mulinaccio, pace e tranquillità sul Santerno

Proseguendo verso Castel del Rio, poco dopo aver superato il ponte di Ca’ Maggiore, la strada compie una curva a gomito verso destra. Subito dopo, sulla sinistra, si apre una lingua d’asfalto che scende verso il fiume: è la strada che porta alla spiaggia d’acqua dolce del Mulinaccio, una vera e propria oasi di pace e tranquillità sul Santerno.
Si può parcheggiare oltre il ponticello che supera il fiume, all’ombra di alti alberi, e scendere molto facilmente sulle sponde. Qui il Santerno compie una bellissima, stretta ansa che ricalca la curva a gomito della strada (o a dire il vero viceversa). Bucoliche cascatelle caratterizzano il tratto più a monte, mentre una bella piscina naturale piuttosto profonda si presenta poco più a valle.
Sulla sponda in destra orografica si trova una bella e comoda spiaggetta di sassi bianchi, con alcuni alberi che offrono ombra e riparo. Sulla sponda sinistra ci sono invece lastroni in pietra altrettanto comodi sotto una parete rocciosa che mostra le tipiche stratificazioni di questa zona dell’Appennino.
L’atmosfera è quello che fa la differenza al Mulinaccio: tutte le persone che vengono qui sono alla ricerca di un luogo di relax e di serenità: le sentirete parlare a volume basso tra loro, le voci sovrastate dal gorgogliare delle acque, si respira un’aria quasi zen.
Moraduccio, la cascata scenografica

La Cascata di Moraduccio è uno dei luoghi più conosciuti sulle rive del Santerno. In questo tratto, che coincide con l’omonimo abitato che si trova esattamente sul confine tra Toscana ed Emilia Romagna, il fiume riceve uno dei suoi tributari, il Rio dei Briganti.
Solo che non si tratta della classica confluenza tra due corsi d’acqua: l’affluente si getta nel Santerno da una rupe alta una ventina di metri, dando vita a una spettacolare cascata, con tanto di verde polla in cui sguazzare piacevolmente ai suoi piedi.
Più va avanti l’estate, meno portata ha il Rio dei Briganti, quindi la cascata va progressivamente spegnendosi, senza rimanere tuttavia quasi mai secca. Si tratta di un luogo estremamente scenografico, dove unire la contemplazione al divertimento. Essendo molto conosciuta, è anche uno dei luoghi in assoluto più frequentati, e se non amate la folla, specie negli ambienti naturali, dovreste evitare i fine settimana.
Raggiungere la cascata è piuttosto semplice: praticamente in corrispondenza del cartello che annuncia l’inizio dell’abitato di Moraduccio si trova una stretta strada che scende sulla sinistra, via Castiglioncello. Si può lasciare l’auto sulla statale e scendere a piedi in una decina di minuti, oppure imboccare la strada e raggiungere il parcheggio che si trova qualche tornante più sotto.
Tintarella sul Santerno alla Buca

Superato Moraduccio in direzione di Castel del Rio, in corrispondenza di un lungo cavalcavia che attraversa il fiume, si può notare uno stradello che scende sulla destra, subito prima del ponte. La stretta via scende fino al letto del fiume, dove si può trovare una zona di parcheggio all’ombra della vegetazione e un bar aperto tutta l’estate con spritz, piadine e aperitivi.
La chiamano La Buca, un ampio tratto rettilineo del Santerno dove il fiume ha una bella portata, ma in estate lascia anche molto spazio sul greto del proprio letto per prendere il sole. Qui le persone infatti si armano non solo di asciugamani, ma anche di sdraio e lettini per abbronzarsi sulle sponde del corso d’acqua, tuffandosi di quando in quando nelle belle polle per rinfrescarsi e divertirsi.
La Buca è la spiaggia d’acqua dolce sul Santerno ideale per chi non ha troppa voglia di faticare, ma vuole soltanto staccare la spina, sdraiarsi al sole e godersi la bellezza del fiume. Il cavalcavia da cui si scende si trova decine di metri sopra la spiaggia e finisce per diventare solamente un remoto elemento di contorno che non influenza l’esperienza fluviale.
La spiaggia urbana di Castel del Rio

Ancora qualche lento scorrere lungo alcune morbide anse, e il Santerno fa il suo ingresso a Castel del Rio, piccolo borgo romagnolo dal carattere medievale che merita di per sé una visita.
Oltre a visitare le sue preziose perle architettoniche, come l’imponente Ponte degli Alidosi, che attraversa proprio il fiume, o il massiccio, omonimo e rinascimentale Palazzo Alidosi, chi è interessato a fare il bagno nel Santerno può trovare a Castel del Rio una comoda spiaggia urbana.
Qui si trova uno spazio di comoda sabbia sulla battigia e una profonda piscina naturale, preceduta da alcune piccole cascatelle, dove sguazzano felici bambini e bambine di ogni età. Un bar con un bel giardinetto verde completa l’offerta, per freschi aperitivi estivi.