Salario minimo negli appalti del Comune di Genova, ecco la delibera della giunta Salis

  • Postato il 17 luglio 2025
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pulizie

Genova. “Il Comune di Genova non permetterà più la spesa di denaro pubblico per finanziare il lavoro povero, era un qualcosa al centro del nostro programma ed è importante iniziare il mandato con un atto forte, un segnale per parlare di dignità del lavoro”. Così la sindaca di Genova Silvia Salis, durante la conferenza stampa dopo la riunione della giunta di questa mattina. La giunta comunale ha approvato in un colpo solo una manovra di bilancio da 24,5 milioni – il cosiddetto riequilibrio di bilancio – che contiene anche i 5,5 milioni dell’aumento dell’Imu sulle case affittate con canone concordato, e la delibera di indirizzo sul salario minimo.

“La delibera, non prevedendo degli investimenti ad hoc, sarà operativa da subito fatti salvo i tempi tecnici della burocrazia – spiega l’assessore al Lavoro Emilio Robotti – e introdurrà nei meccanismi nei protocolli comunali per cui negli appalti pubblici saranno premiate le aziende che si impegnano a garantire un salario di almeno 9 euro lordi l’ora”. Oggi, questa cifra, non viene raggiunta specialmente nei settori del facchinaggio, delle pulizie e della vigilanza.

“La delibera di indirizzo sul salario minimo – aggiunge Robotti – prevede anche premialità legate all’applicazione dei contratti collettivi corrispondenti nei vari settori, per chi introduca politiche contro le discriminazioni di genere e non solo, e un’attenzione agli aspetti della sicurezza sul lavoro, questo perché il Comune non è un’azienda ma un’organizzazione di lavoratori e lavoratrici che, con gli appalti, è la più grande della città”. Secondo la Cgil sono circa 5000 i dipendenti di aziende che lavorano per appalti del Comune di Genova che vengono pagati meno di 9 euro lordi all’ora.

Linee d’indirizzo per la tutela della retribuzione minima salariale nei contratti del Comune di Genova

Le linee guida approvate dalla giunta Salis prevedono che, in tutti gli affidamenti di appalto o concessioni, di lavori, servizi e forniture (indipendentemente dal valore economico), l’amministrazione comunale osservi particolare attenzione all’applicazione del contratto collettivo nazionale (artt. 11 e 119 codice degli appalti) sulle tutele economiche e normative.

Sarà osservata la corretta individuazione del contratto applicabile ai lavoratori del settore dell’appalto, verificando l’equivalenza delle tutele normative ed economiche in caso di utilizzo di diverso contratto di lavoro da parte dell’appaltatore rispetto a quello indicato dalla stazione appaltante.

Inoltre, è stabilito che, in caso di procedura di gara con aggiudicazione al miglior rapporto qualità prezzo, sia inserito, tra i criteri di valutazione, l’impegno dell’appaltatore a garantire al proprio personale nell’esecuzione dell’appalto una retribuzione oraria lorda non inferiore a 9 euro lordi.

Tavoli tematici con le organizzazioni sindacali e datoriali

È prevista anche l’organizzazione di tavoli tematici e incontri periodici con le organizzazioni sindacali e datoriali per: verificare il rispetto negli appalti comunali del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro applicabile e delle condizioni contrattuali previste; favorire l’interazione e la collaborazione in caso di cambio appalto negli affidamenti con alta densità di manodopera ai fini di garantire l’occupazione.

È prevista infine la stipula di eventuali protocolli di intesa per realizzare condizioni di miglior favore nei settori più soggetti a lavoro povero, verifica di equivalenza, non ribassabilità del costo del lavoro, trattamento economico e contrattazione, tutela occupazionale, tutela della sicurezza sul lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori.

Autore
Genova24

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