Sampdoria eliminata, Donati: “Lavoriamo per portare i millimetri dalla nostra parte”
- Postato il 18 agosto 2025
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- Di Genova24
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La Sampdoria viene eliminata dallo Spezia in Coppa Italia. Finisce 1 a 1 al termine del novanta minuti con i goal, nel giro di sessanta secondi, di Henderson per i blucerchiati al 34′ e di Artistico per i bianconeri. Dagli undici metri la squadra di D’Angelo si è imposta 5 a 3. Massimo Donati elogia la prestazione dei suoi, apparsi grintosi e alla ricerca delle trame di gioco provate in allenamento. Il tecnico si aspetta di più da Pedrola, ancora alla ricerca della forma migliore e della facilità di dribbling che aveva messo in mostra nel primo anno blucerchiato.
Non c’è preoccupazione per l’uscita dal campo di Ferri: “Ha preso una botta e si è gonfiato, solo quello – esordisce Donati -. Henderson ha fatto bene ma non mi piace parlare dei singoli. Mi è piaciuta la prova della squadra e questa deve essere la base per il campionato. Rosichiamo per non aver passato il turno per un millimetro, ma il calcio di oggi viene deciso dai millimetri e noi lavoriamo perché i millimetri vadano dalla parte giusta. Ci sono state cose positive”.
D’Angelo ha speso belle parole per il tecnico della Samp ma sull’autocontrollo Donati “Composto in panchina? Non tanto, mi scaldo facilmente. L’idea di gioco c’è ed è assorbita. Il calcio vive di risultati e bisogna trovare il modo per ottenerli. La squadra segue, fa, corre fin dall’inizio e mi ha colpito fin dall’inizio. Arriveranno altri giocatori”.
“Pedrola ha avuto un problema per cui ha saltato gran parte della preparazione. Da lui mi aspettavo di più perché deve saltare l’uomo una volta sì e anche l’altra. Io mi aspetto tanto da lui. I giocatori offensivi devono fare. E’ tornata tre volte indietro e questo mi piace meno, farà vedere belle cose quando alzerà la condizione”.
Sui tifosi: “Mi hanno fatto piacere gli applausi e apprezzano quando la squadra dà tutto. Dobbiamo essere un tutt’uno, dobbiamo andare tutti nella stessa direzione”.
Andando sul tecnico: “Mi è piaciuta molto l’applicazione sulle seconde palle. In fase di possesso dopo venti minuti abbiamo iniziato a fare le cose che si provano in allenamento. All’inizio era più difficile per il ritmo alto. L’estetica di fare l’uscita per forza da dietro non la voglio se mi porta dei rischi. Poi con gli spazi più lunghi abbiamo trovato di più le zone”.