Sampdoria, i numeri di campo del terribile momento blucerchiato

  • Postato il 5 dicembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Un crollo verticale inarrestabile – intervallato dall’illusione di due sole vittorie, entrambe in casa contro Pescara e Juve Stabia – in una stagione che sembra essere già compromessa dal principio, la Sampdoria vive l’incubo dei giorni peggiori vissuti nella passata stagione. Lo scivolone nel derby ligure contro un redivivo Spezia di Roberto Donadoni costringe la compagine di Gregucci e Foti alla penultima posizione di classifica, con una distanza di tre lunghezze dalla zona play-out e di quattro dalla salvezza diretta. L’aumento illusorio della media punti – seppur ancora esigua a 0,83 – sotto la gestione della coppia di tecnici, subentrati lo scorso 19 ottobre a Massimo Donati, si scontra con la scarsità di risultati, con la realizzazione offensiva quasi nulla e l’aumento cospicuo della voce gol subiti, i quali, nonostante l’incremento, restano in linea con i 19 (al momento 20) dello scorso campionato allo stesso frangente. Il campo parla e dice che le difficoltà della Sampdoria sono molteplici, inconfutabili e alla luce del sole, come rimarcano i dati offerti da Kama Sport sulla stagione del club genovese sino ad oggi.

Sampdoria, la fase difensiva: più gol subiti e l’incubo delle palle inattive

La difesa balla e spesso concede più del previsto, come dimostrano le recenti uscite dove, non considerando la vittoria contro la Juve Stabia di due giornate fa, la Sampdoria ha sempre subito almeno una rete. I dati sulla questione sono critici: i blucerchiati presentano un punteggio di reti incassate pari a 1,43 per gara, sopra la media di 1,27 di tutte le partecipanti al campionato, in una frequenza di 13 minuti e 51 secondi per realizzazione contro, superiore rispetto al 16 minuti e 34 secondi della Serie B. Al riguardo, i dati dicono che il vero tallone d’Achille sampdoriano sembrano essere le palle inattive. I numeri parlano chiaro: 52% di tiri subiti da pallone fermo, concretizzato in una sostanza di 0,57 di realizzazione, non percentuale, contrapposta allo 0,30 delle avversarie, di cui lo 0,36 da corner (0,20 Serie B), e lo 0,14 (0,09 in media) da calcio di punizione. A conferma del dato negativo vi è la realizzazione di Artistico che ha consegnato i tre punti allo Spezia nel derby dello scorso weekend. A questo si aggiunge la frequenza tiri subiti superiore alla media collettiva di 1 minuto e 45 secondi (36 per le altre). Come anticipato precedentemente, dunque, in linea con la classifica e con le crescenti difficoltà registrate, la Sampdoria ha incrementato il proprio bottino di gol subiti di una rete (20 contro le 19) rispetto allo stesso punto dello scorso campionato.

Tuttavia, la asfittica pressione, dedita a spezzare velocemente l’azione avversaria, porta i blucerchiati a non concedere una manovra avvolgente e non lasciarsi schiacciare frequentemente (passaggi nella propria parte di terreno: 138.21 a discapito di 166,94 della media B). Difatti, i numeri sui palloni recuperati nella metà del campo di propria difesa dicono – di 11,50, ben superiori al 9,72 media – forniscono un quadro sulla grande frequenza di verticalizzazioni finalizzate alla conclusione.

Sampdoria, verticalità ed errore nel possesso

La costante di gioco della verticalità, una consuetudine che spesso rende pericolosi, seppur spesso inefficaci, i blucerchiati, chiamati a sfruttare la rapidità dei suoi gioielli (Cherubini e Pafundi) e della prima punta (Coda).

Tuttavia, il dato sui filtranti riusciti (0,43 contro i 0,32 medi) si scontra con la scarsa precisione nella tenuta di possesso orizzontale dove il buon risultato si attesta al 77,21%, con 79,60% nella metà del campo avversaria.

In merito, vi è una cospicua imprecisione, rimarcata dal dato di errore nei passaggi di 81,86, superiore di molto rispetto al 74,17 delle restanti partecipanti al campionato. Riprendendo la questione della mancata realizzazione su colpi di testa, la Sampdoria presenta una percentuale di cross del 22,37%. Al riguardo, i blucerchiati utilizzano frequentemente i passaggi cut-back, mirati a fornire la palla indietro ad un calciatore che arriva a rimorchio, dediti a sfruttare gli inserimenti dei centrocampisti e sorprendere la difesa alle spalle.

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Sampdoria, l’attacco che non segna: i blucerchiati sono dipendenti da Coda

Il reparto d’attacco rivela un quadro destante una preoccupazione ancor maggiore rispetto alle altre fasi di gioco. La diminuzione sostanziale di produzione realizzativa, ferma attualmente a 12 gol, ben 5 in meno rispetto allo stesso punto della passata stagione, metto a nudo quanto evidenziato dai dati di seguente visione. La fase offensiva è sorretta quasi esclusivamente sulle spalle di Massimo Coda, il quale ha già determinato 5 delle 12 reti già citate, determinando un’incidenza del 41,67% sul complesso. Dato allarmante, che denuncia una scarsa influenza realizzativa di tutto il resto della squadra e una Coda-dipendenza critica.

L’inefficacia viene confermata anche delle metriche di esecuzione: la Sampdoria ha una realizzazione, in frequenza numerica, inferiore di 6 minuti e 30 secondi inferiore rispetto alla media del campionato. A questo si aggiunge la percentuale desolante di reti di tiro, solo il 6,22%, contro il 9,43% della media del torneo, e un ancor più bassa indicizzazione di gol dall’interno dell’area di rigore, 0,57 gol rispetto all’1,05. Il disegno si completa con la totalità di assenza di realizzazioni da palla inattiva e lo scarsissimo dato di gol da colpi di testa 0,07. Questa anticipato sottolinea la crisi e sottende rimarcare la sovente difficoltà blucerchiata concretizzare le manovre di gioco in prossimità della rete avversaria, con costrizione alla conclusione da rete da fuori dall’area di rigore.

Dunque, quanto presentato mostra le oggettive difficoltà di una Sampdoria costretta a riconvertire una rotta diversa dalla sperata, ben lontana dalle aspettative degli esordi stagionali, per provare a restare tra i cadetti ed evitare quanto già visto nel maggio scorso.

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Virgilio.it

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