San Luca, lo stadio non aprirà in tempo per la festa

  • Postato il 22 agosto 2025
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San Luca, lo stadio non aprirà in tempo per la festa

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La commissione risponde al vescovo sull’agibilità dello stadio di San Luca. Manca documentazione. Monsignor Oliva: «So da quale sponda mi vengono certi strali e certe critiche»


SAN LUCA – Non si è fatta attendere la risposta della Commissione straordinaria che amministra il Comune di San Luca da circa cinque mesi, al vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, Francesco Oliva. «Nel prendere atto delle bellissime considerazioni svolte nella lettera pervenuta in data odierna (il 19 u.s., ndc) e della quale si condividono pienamente gli auspici – scrivono nella nota i commissari Antonio Reppucci, Matilde Mulè e Rosario Fusaro -, si fa presente che sono in corso di avanzato espletamento le procedure per pervenire celermente all’agibilità del locale campo di calcio».

Il vescovo Oliva aveva scritto alla triade commissariale circa la chiusura dello stadio comunale, inutilizzabile da circa un paio d’anni, sollecitando la riapertura in tempi brevi, consci del ruolo che può avere una struttura del genere nel contesto del territorio.

La Commissione straordinaria, nella missiva indirizzata al presule, riporta quanto è stato fatto dalla stessa con l’obiettivo di arrivare ad una soluzione celere del problema. Il 18 agosto scorso, fanno sapere i commissari, si è tenuto presso il comune di San Luca un incontro, «con l’intervento di rappresentanti dell’ufficio tecnico comunale e del comando di polizia locale, del comando provinciale Vigili del fuoco, dell’Asp, del Coni e dell’esperto elettrotecnico per un esame degli elaborati tecnici relativi alle opere assolutamente ineludibili da realizzare, finalizzate al conseguimento delle certificazioni di legge e quindi dell’agibilità». La Commissione ha assicurato che si muoverà con un «forte e dedicato impegno per rendere agibile il campo di calcio».

STADIO SAN LUCA, L’ESIGENZA DI NUOVA DOCUMENTAZIONE

Dall’incontro dei giorni scorsi è scaturita l’esigenza di nuova documentazione e di altri grafici, necessari alla commissione di vigilanza per gli spettacoli di decidere sulla effettiva messa in sicurezza della struttura sportiva, prima della dichiarazione di agibilità e di consegna all’uso effettivo da parte della comunità sanluchese. Procedimenti che sicuramente non hanno nulla a che vedere con la festa di Polsi, che sembra un capitolo chiuso, con un inevitabile strascico di polemiche e di mezze verità, a volte strumentali.

La decisione presa controvoglia, ma dettata da esigenze oggettive, è quella di celebrare novenario e la festa del 2 settembre prossimo, dedicata alla Madonna della Montagna, nelle parrocchie, in quella di San Luca, così come in tutte le altre, anche di diocesi diverse, dove è radicato il culto per la Madonna di Polsi. Lo stadio comunale di San Luca era stata una delle prime proposte dello stesso vescovo di Locri, di fronte alla impossibilità di celebrare la festa come da tradizione, nel cuore delle montagne dell’Aspromonte, nel celebre santuario di Polsi, luogo naturale di un’antichissima tradizione, ricca di storie e leggende.

IL PROBLEMA DELL’IMPRATICABILITÀ DELLA STRADA

Impossibilità dovute alla impraticabilità della strada, dove sono in corso dei lavori per la sistemazione e il successivo utilizzo in sicurezza, e l’intervento di restauro complessivo del santuario stesso. Interventi che non si potevano rinviare, che sono iniziati in primavera, considerato che in altri periodi sarebbe stato impossibile e più problematico portarli avanti per via delle temperature basse e della neve e ghiaccio sulla zona. Sono in corso i lavori di congiungimento della strada tra Polsi e San Luca. I lavori stanno proseguendo anche sull’edificio sacro di Polsi. Tutto ciò permetterà di svolgere senza problemi, dal prossimo anno la Festa della Montagna.

Ma per mettere a tacere quanti stanno continuando ad intervenire sulla festa cancellata a Polsi, bisogna anche dire che, sulla prima decisione di celebrarla nello stadio di Locri «prima erano tutti d’accordo». Il vescovo Francesco Oliva voleva fin da subito celebrarla nello stadio di San Luca, però inagibile, in quanto unico luogo capace di contenere i devoti. Si era preso l’impegno persino di dotare la struttura, per i giorni della festa, di bagni chimici a proprie spese. Il presule va avanti, anche sopportando l’amarezza di non poter celebrare a Polsi quest’anno, per il cui sito religioso ha voluto indirizzare un finanziamento di circa 3 milioni di euro per interventi di restauro di sana pianta. «So da quale sponda mi vengono certi strali e certe critiche – ha confidato il vescovo Oliva al Quotidiano. Da una certa frangia non mi aspetto l’applauso».

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