San Siro, oggi inizia il dibattito in Consiglio comunale: in maggioranza 7 contrari. Dalla Chiesa: “Non sappiamo chi sono i titolari effettivi di Inter e Milan”

  • Postato il 25 settembre 2025
  • Calcio
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Inizia oggi in Consiglio comunale a Milano il dibattito sulla delibera relativa alla vendita dello stadio di San Siro a Inter e Milan. L’aula è convocata come sempre per le 16:30: qui si consumerà la vera sfida sul futuro del Meazza e dello stadio di Milano. Il clima si preannuncia teso, con sette consiglieri della maggioranza di centrosinistra che hanno già preannunciato il loro ‘no’ alla vendita. Non solo: secondo alcuni, la delibera potrebbe non essere ammessa in aula giovedì pomeriggio per un vizio di forma. Mentre riecheggiano le critiche alla delibera arrivate dal Comitato sulla legalità, presieduto da Nando Dalla Chiesa, che nella sua relazione ha avvertito: “Non sono state individuate le persone fisiche qualificabili come titolari effettivi della società proprietaria” dei due club.

Il dibattito in Consiglio comunale comincia oggi, ma proseguirà a oltranza fino a lunedì 29 settembre. Questa è anche la strategia della maggioranza: andare a lunedì in seconda convocazione, quando il numero legale necessario sarà inferiore (15 presenti). I consiglieri comunali sono 48, più il sindaco, Giuseppe Sala, che ha detto che sarà in aula per votare a favore. Con lui la maggioranza è quindi di 32 consiglieri, ma di questi sette hanno già dichiarato il loro voto contrario: i tre consiglieri dei Verdi (Francesca Cucchiara, Tommaso Gorini e Carlo Monguzzi), tre del Pd (Alessandro Giungi, Rosario Pantaleo e per ultimo Angelo Turco) e il consigliere del Gruppo misto Enrico Fedrighini. Ma ballano ancora alcuni indecisi nel centrosinistra, su tutti Marco Fumagalli della Lista Sala.

Dall’altra parte si attende di capire cosa farà il centrodestra, se parteciperà o no al voto o si asterrà. Enrico Marcora ha detto che FdI voterà contro, mentre mercoledì pomeriggio è arrivta la nota di Forza Italia che dichiara la propria contrarietà alla delibera sulla vendita di San Siro per “ribadendo l’importanza della riqualificazione dell’area di San Siro e della realizzazione di uno stadio moderno e sicuro”. A quanto riferisce l’Ansa, al 99% i consiglieri azzurri voteranno no. Ma il comunicato non chiude all’ipotesi di un’astensione, che potrebbe essere la linea soprattutto della Lega. Il centrodestra potrebbe esprimere la sua contrarietà oggi, ma poi uscire dall’Aula lunedì e lasciare campo libero alla maggioranza ancora fedele alla linea del sindaco Sala.

Nel frattempo sulla delibera di 159 pagine potrebbe consumarsi anche una battaglia formale. Questo perché il presidente di una delle tre commissioni (Tommaso Gorini dei Verdi, che presiede la commissione Sport) non l’ha data per “discussa e licenziata“, come riportato da Milano Today. Una condizione necessaria per portare il documento alla discussione in Consiglio comunale: la delibera infatti deve essere “licenziata dalla commissione competente”. La commissione Bilancio e la commissione Urbanistica hanno dato la delibera per discussa e licenziata, anche se non c’è stato il voto dei membri. E anche questo aspetto potrebbe essere oggetto di contestazioni. A decidere sarà probabilmente la segreteria generale, che dovrà dare un’interpretazione delle norme procedurali.

Infine, alle critiche dei Verdi e ai forti dubbi di una parte del Pd si è unita la relazione del Comitato legalità e contrasto alla criminalità organizzata del Comune di Milano, presieduto da Nando Dalla Chiesa, che ha espresso alcune criticità, in particolare per quanto riguarda l’identificazione del titolare effettivo delle società che controllano Inter e Milan e “l’incapacità di adempiere agli onerosi obblighi contrattuali“. “Non sono state individuate le persone fisiche qualificabili come titolari effettivi della società proprietaria della squadra”, si legge. Inoltre “al fine di prevenire condotte speculative, nonché eventuali modifiche dei titolari effettivi veniva suggerito di prevedere nell’atto di vendita una clausola sanzionatoria volta a disciplinare l’inosservanza, da parte della società acquirente, del divieto di alienazione delle proprie azioni per un periodo quinquennale – si legge ancora -. Rilevata l’assenza di tale clausola sanzionatoria, il Comitato evidenzia la presenza della cosiddetta clausola ‘earn out’“.

Inoltre il Comitato osserva che Inter e Milan costituiscono “un veicolo societario la cui composizione può variare nel tempo, senza che ciò modifichi la titolarità effettiva originaria. In tale contesto, un eventuale cambiamento dei titolari effettivi potrebbe consentire agli investitori finali di trasferire il controllo del 25% delle azioni senza alcun riconoscimento alla città, concretizzando così l’operazione speculativa temuta“. Nel testo della delibera “non è previsto alcun obbligo specifico in merito alla scelta delle aziende che opereranno nei cantieri, né di quelle che gestiranno i servizi durante e successivamente ai lavori”. “La preoccupazione, relativa all’eventuale incapacità di adempiere agli onerosi obblighi contrattuali, dovrebbe essere affrontata non solo mediante adeguate fideiussioni e garanzie, ma anche attraverso ulteriori strumenti idonei a prevenire apporti di capitale successivi di dubbia provenienza“, conclude il documento.

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Il Fatto Quotidiano

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