Sanità in Calabria, otto mesi di attesa per una visita urgente

  • Postato il 12 ottobre 2025
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Sanità in Calabria, otto mesi di attesa per una visita urgente

Ennesimo capitolo della crisi della sanità in Calabria. Un uomo della provincia di Cosenza si è visto negare una visita urgente nonostante l’impegnativa il cui codice “U” per legge impone l’erogazione della prestazione entro 72 ore. La denuncia del Movimento Stella Tricolore


Liste d’attesa interminabili, prestazioni negate e cittadini lasciati soli: è l’ennesimo capitolo della crisi sanitaria che da anni attanaglia la Calabria. La denuncia arriva nuovamente dal Movimento Stella Tricolore, che attraverso lo sportello gratuito Sos Sanitalia è intervenuto in difesa di un cittadino a cui è stata negata una visita urgente, nonostante un’impegnativa con codice “U” – il più alto livello di priorità, che per legge impone l’erogazione della prestazione entro 72 ore.

SANITÀ NEGATA IL CALABRIA, IL CASO DELLA PRESTAZIONE MANCATA

Il caso riguarda un uomo residente nella provincia di Cosenza. Dopo aver prenotato a giugno una visita specialistica, si era visto assegnare come prima data utile gennaio 2026 all’ospedale di Cosenza. Con il peggioramento delle sue condizioni, il medico curante ha emesso una nuova impegnativa urgente, confidando in un’accelerazione. Ma la risposta del sistema sanitario è stata disarmante: nessuna disponibilità, nessuna soluzione, nessuna alternativa.

LA DENUNCIA DEL MOVIMENTO STELLA TRICOLORE

«È una situazione paradossale – denuncia il presidente del Movimento, Donato Allocca –. Quando la prestazione poteva attendere, c’erano posti disponibili; ora che la visita è urgente, il sistema si scopre improvvisamente non attrezzato. È inaccettabile che un cittadino debba elemosinare il diritto a curarsi». Trascorsi i giorni previsti per l’urgenza senza alcuna convocazione, il Movimento Stella Tricolore ha deciso di agire. Allocca ha inviato una diffida formale all’Asp di Cosenza, trasmettendo copia anche agli enti regionali e nazionali competenti. L’obiettivo è chiaro: denunciare pubblicamente la mancata erogazione di una prestazione sanitaria che la legge prevede come inderogabile.

SANITÀ IN CALABRIA, LA REPLICA DELL’AZIENDA SANITARIA

La replica dell’Azienda Sanitaria Provinciale, giunta dopo la segnalazione, ha ulteriormente aggravato il clima di indignazione. Secondo quanto comunicato, la visita non sarebbe stata eseguibile perché «le strutture non sono attrezzate». Una risposta che, secondo il Movimento, «suona come una beffa».

ALLOCCA, MOVIMENTO STELLA TRICOLORE, «UNA RISPOSTA CHE SUONA COME UNA BEFFA»

«Solo pochi mesi fa – ricorda Allocca – lo stesso Cup accettava prenotazioni per la medesima prestazione. Dobbiamo credere che nel frattempo le strutture si siano improvvisamente svuotate o smantellate? È evidente che ci troviamo davanti a un malfunzionamento organizzativo, non a un problema strutturale». Il Movimento ha dunque deciso di andare fino in fondo, annunciando l’intenzione di presentare ricorso urgente al Giudice del Lavoro per la tutela del diritto costituzionale alla salute. «Non resteremo fermi – afferma Allocca –. Chi ha ignorato l’urgenza di un paziente dovrà assumersi le proprie responsabilità. La salute non è una concessione, ma un diritto garantito dalla Costituzione».

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