Sanità, la Basilicata è divisa: caos per i cittadini
- Postato il 9 settembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Sanità, la Basilicata è divisa: caos per i cittadini
La Basilicata è divisa sulla sanità, asl scollegate, caos per i cittadini: è ancora polemica sulla Dgr 473/2025. L’Usc: «Prestazioni sospese a Potenza, a Matera no: così c’è confusione».
«Dopo la delibera di agosto, le Asl si muovono in ordine sparso: a Matera le strutture non ricevono nessuna Pec di sospensione, a Potenza invece sì. Una disparità che rischia di aggiungere alla crisi sanitaria un deficit di equità e credibilità istituzionale». Così, in un comunicato, l’Unione Sanità Convenzionata (Usc), secondo la quale «la sanità lucana è travolta dagli effetti della DGR 473/2025. Un provvedimento adottato nel mese di agosto, senza confronto istruttorio, che ha ridotto drasticamente i tetti di spesa delle strutture accreditate, utilizzando i fabbisogni sanitari solo in misura minima e rifugiandosi nella logica della spesa storica. Le conseguenze sono già sotto gli occhi di tutti: prestazioni tempo-dipendenti interrotte, liste d’attesa destinate ad allungarsi, lavoratori in stato di agitazione, sindaci allarmati».
L’UNIONE SANITÀ CONVENZIONATA DENUNCIA LA DISPARITÀ TRA MATERA E POTENZA
L’Usc ha lamentato «l’assenza di un comportamento uniforme da parte delle due Aziende sanitarie provinciali. A Matera, infatti, le strutture non hanno ricevuto alcuna Pec formale di sospendere le prestazioni; a Potenza, al contrario, l’Asp ha intimato di interrompere immediatamente l’attività convenzionata nei casi in cui il tetto arrivato all’improvviso sia stato raggiunto, lasciando migliaia di pazienti senza risposta e gettando nel caos le strutture del territorio».
L’Unione ha fatto quindi notare la presenza di conseguenze operative diverse, anche sull’erogazione delle prestazioni: «Questa discrasia non è un dettaglio amministrativo: mina il principio di uguaglianza e di imparzialità dell’azione pubblica. I cittadini devono poter contare sugli stessi diritti, a Matera come a Potenza, senza che il destino delle cure dipenda dall’indirizzo di un’azienda sanitaria o dalla discrezionalità di un dirigente».
UN SISTEMA SANITARIO DIVISO CHE MINA LA CREDIBILITÀ DELLE ISTITUZIONI
Il rischio, secondo l’Unione, «è duplice. Da un lato, si alimenta un senso di disorientamento e di sfiducia: i cittadini non capiscono perché in alcune aree della regione possano ancora ricevere prestazioni e in altre no. Dall’altro, si acuisce la frattura territoriale: la Basilicata, già segnata da differenze economiche e demografiche, si ritrova ora con un sistema sanitario che applica regole diverse a seconda della provincia. Una programmazione fondata sui fabbisogni avrebbe potuto garantire uniformità e imparzialità, stabilendo regole uguali per tutti. Al contrario, la DGR 473/2025 ha aperto la strada non solo a tagli della sfortuna indiscriminati, ma anche a comportamenti incoerenti che rischiano di compromettere la stessa credibilità delle istituzioni sanitarie».
L’Usc ha concluso il proprio ragionamento ponendosi un quesito relativo alle difficoltà, attuali, nel gestire (ed esercitare) la propria libertà di scelta sanitaria, manifestando la presenza, allo stato delle cose, di una Basilicata divisa sul piano sanitario: «La domanda, dunque, è inevitabile: fino a quando i cittadini lucani dovranno subire non solo le conseguenze di una programmazione che nega i fabbisogni, ma anche l’ingiustizia di una sanità che cambia volto da una provincia all’altra?».
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