Savona, oltre cinquemila firme per non uccidere i cinghiali: la petizione delle associazioni animaliste

  • Postato il 22 luglio 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Ha superato le cinquemila firme la petizione lanciata sulla piattaforma change.org dal Partito Animalista Italiano (PAI) e dall’Osservatorio Savonese Animalista (OSA), indirizzata al sindaco di Savona. L’obiettivo è quello di chiedere un cambio di rotta radicale, più umano e responsabile, nella gestione dei cinghiali che scendono in città in cerca di cibo e rifugio, spinti dalla fame e dall’espansione urbanistica che ha sottratto loro spazio vitale.

Le due associazioni denunciano l’attuale approccio, inefficace e crudele, “che si basa su catture forzate e soppressioni sistematiche, inclusi i cuccioli. Animali rinchiusi in gabbie o abbattuti con proiettili cosiddetti “umanitari” che di umanitario non hanno assolutamente nulla. Una risposta barbara e anacronistica, che ignora completamente le possibilità offerte da metodi non violenti e scientificamente validi”.

PAI e OSA esprimono profonda preoccupazione per la situazione savonese, “aggravata da un sistema di raccolta differenziata porta a porta che, sebbene utile in teoria, viene vanificato dall’inciviltà di molti cittadini, che lasciano rifiuti per strada invece di utilizzare correttamente contenitori e mastelli. Una vergognosa abitudine che, nonostante gli sforzi encomiabili degli operatori ecologici, continua a trasformare le vie della città in banchetti a cielo aperto per gli animali selvatici, attirandoli e condannandoli”.

“È ipocrita e vigliacco addossare la colpa ai cinghiali, quando sono gli uomini – ancora una volta – i veri responsabili dell’invasione. Prima si devastano i loro habitat, poi si lasciano rifiuti ovunque, e infine si decide di eliminarli. Un copione già visto, dove la violenza è sempre la prima e unica risposta delle istituzioni”.

“PAI e OSA invitano tutti coloro che hanno a cuore la vita degli animali a firmare e condividere la petizione per chiedere al sindaco di fermare immediatamente l’uccisione dei cinghiali e adottare soluzioni etiche, durature e incruente, come la sterilizzazione, le barriere dissuasive, la sensibilizzazione della cittadinanza e un monitoraggio serio del territorio”.

“In una società che si dice civile, non c’è più spazio per politiche di abbattimento. La vita va difesa, non soppressa. E chi guida una città deve dimostrare senso di responsabilità, empatia e capacità di affrontare i problemi senza cedere alla logica della pallottola facile” concludono.

Autore
Il Vostro Giornale

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