Sci, Discesa Beaver Creek: Odermatt torna dominante e mette tutti in fila, ma Paris convince e chiude sesto
- Postato il 4 dicembre 2025
- Di Virgilio.it
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Può sbagliare una volta, mai due: Marco Odermatt si riprende con gli interessi ciò che aveva lasciato nell’ultima gara disputata, cioè il gigante di Copper Mountain, quando aveva lasciato banchettare i “comuni mortali” per via di una caduta nella prima manche. Nella discesa libera di Beaver Creek, sull’iconica Birds of Prey, lo svizzero non ha fatto prigionieri e s’è ripreso ciò che più gli appartiene, cioè l’angolo del leader e soprattutto la vittoria numero 48 in Coppa del Mondo, tante quante ne ha collezionate un’altra fuoriclasse elvetica come Lara Gut-Behrami.
- Paris, la condizione cresce: sesto (ma con rimpianti)
- Schieder in top 15, Casse e Franzoni più indietro
- Odermatt eguaglia le 48 vittorie in Coppa di Lara Gut-Behrami
Paris, la condizione cresce: sesto (ma con rimpianti)
Le buone notizie però arrivano anche per i colori azzurri, con Dominik Paris che chiude sesto mostrando una condizione in netta crescita dopo i problemi alla caviglia lamentati nel corso di uno dei tanti allenamenti sostenuti nelle scorse settimane.
Paris può recriminare soprattutto per qualche errorino commesso nella parte alta del tracciato, dove ha praticamente accumulato quasi tutti i 92 centesimi di ritardo dalla vetta, e che di fatto gli hanno precluso soprattutto la chance di salire sul podio (Sejersted ha fatto meglio per soli 23 centesimi).
Su una pista accorciata rispetto alle abitudini per via delle condizioni atmosferiche al limite nella parte alta (addirittura non è stato affrontato il salto del Golden Eagle), Paris ha comunque fatto valere le sue doti di grande interprete nella parte tecnica, oltre a far vedere di avere sci velocissimi nella parte più scorrevole.
Schieder in top 15, Casse e Franzoni più indietro
Una bella iniezione di fiducia in vista del supergigante in programma domani, con la discesa a sua volta che è stata anticipata di 24 ore e la giornata di sabato che resterà vacante causa maltempo, col gigante confermato per domenica.
Quanto agli altri italiani, Florian Schieder ha chiuso 14esimo a un secondo e mezzo da Odermatt, Mattia Casse 17esimo a 1”89, Giovanni Franzoni appena dentro i 30, in ritardo di 2”28. Nota curiosa: tutti gli italiani hanno preso buona parte del ritardo nel secondo settore, un passaggio che evidentemente è rimasto indigesto nella ricognizione.
Odermatt eguaglia le 48 vittorie in Coppa di Lara Gut-Behrami
Odermatt ha conquistato la prima vittoria in discesa sulla Birds of Prey (aveva vinto tre volte, ma sempre in supergigante), nonché il 91esimo podio in carriera (il 22esimo in discesa). S’è imposto per tre decimi sullo statunitense Ryan Cochran-Siegle, che ha fatto meglio dello svizzero in tre settori su cinque (tutti quelli dispari) ma ha pagato tanto anche lui nel secondo, come gli italiani.
Sul podio anche il norvegese Adrian Smiseth Sejersted, che ritrova il terzo gradino del podio a distanza di quasi 5 anni dall’ultima volta. Franjo von Allmen ha chiuso appena giù dal podio, quarto a 85 centesimi, mentre Paris è stato “circondato” dagli austriaci Kriechmayr ed Eichberger, con Rogentin e Monney che hanno chiuso la top ten, al solito con molte bandiere rossocrociate. Kilde, al ritorno dopo due anni, ha chiuso con un incoraggiante 11esimo.