“Sei stato chiamato in cielo per una festa: in piazza Plebiscito a Napoli i funerali di Michele Noschese, il dj Godzi morto a Ibiza. Fuori dalla chiesa l’inno di Mameli

  • Postato il 18 agosto 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Napoli ha dato l’ultimo saluto a Michele Noschese, meglio noto come Dj Godzi. Si sono svolti questa mattina nella Basilica Reale Pontificia di San Francesco da Paola, in piazza del Plebiscito, i funerali del 36enne morto nella sua abitazione di Ibiza nella notte tra il 18 e il 19 luglio scorso. Sul feretro la bandiera tricolore e all’uscita dalla chiesa sono risuonate le note dell’inno di Mameli.

“L’ultimo giorno che sono stato a Ibiza ho parlato con il capo della Guardia Civil, ci siamo chiariti molte cose, non da dottore a comandante, ma da uomo a uomo” sono state le parole di Giuseppe Noschese, padre di Michele riportate da Fanpage. Parole che fanno capire come sulla vicenda ci sia ancora molto da dire e comprendere. Il papà del dj ha ribadito di “fidarsi assolutamente delle autorità italiane e di quelle spagnole” e di aver “ricevuto il sostegno di tutte le autorità italiane, politiche, militari e religiose”. Ha poi continuato spiegando che “è stata fatta la perizia e c’è segreto istruttorio. È stato disposto il seppellimento e non la cremazione, quindi si potranno fare in futuro altri esami“.

Mario Savarese, cappellano della Basilica, ha celebrato i funerali ricordando il 36enne con queste parole: “Michele sei stato e sarai per sempre uno di noi, sei stato un giovane attaccato alla vita, alla musica, allo sport e oggi sei stato chiamato in cielo per una festa. La tua vita è stata impegnata nella ricerca di Dio e lo hai incontrato con lo studio, il calcio, ma soprattutto con il dono della musica e oggi vogliamo celebrare la tua assenza, ma anche la tua musica: hai trasformato la tua passione in arte, hai donato al mondo la tua arte e la tua musica è un messaggio di bellezza, di speranza e di vita e resterà con noi come testimone eterno del tuo passaggio”.

Diversi i punti oscuri legati alla morte del dj. I vicini di casa avevano chiamato la polizia la notte dei fatti, ma gli investigatori spagnoli – ricorda il Corriere – hanno da subito confutato la tesi “facendo risalire il decesso ad un malore sopravvenuto dopo che Michele Noschese aveva assunto sostanze stupefacenti, circostanza confermata dagli esami tossicologici”. Il padre della vittima ha definito “frettolosi” gli esami eseguiti in Spagna e “grossolana” la diagnosi.

Il corpo di Michele Noschese è stato sottoposto ad esame autoptico anche in Italia e avrebbe messo in discussione i risultati emersi in Spagna. Sarebbero emersi segni riconducibili a percosse, come le testimonianze di alcuni presenti di quella notte avevano riferito parlando di violenze durante l’intervento dei militari ai danni del dj, “ammanettato mani e piedi, immobilizzato a terra“. L’inchiesta della Procura di Roma dovrà ora chiarire tutti questi aspetti.

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