Semaforo rosso per 11 minuti, automobilisti infuriati per l’attesa record

  • Postato il 10 ottobre 2025
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  • Di Virgilio.it
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Anche la calma ha un punto di rottura. A Longueville, un tranquillo comune vicino a Neuchâtel, un incrocio sta mettendo a dura prova anche la proverbiale flemma svizzera. Il motivo? Un semaforo reo, in alcuni momenti della giornata, di restare rosso per undici minuti consecutivi: più del tempo necessario per finire un espresso, rispondere a una mail e sbirciare le notifiche sul telefono. 660 secondi, che superano la media europea di quasi dieci volte.

Nessun segnale di cambiamento

Se in tanti la sbrigano come semplice anomalia, qualcuno ci vede una provocazione. Dal municipio non arriva nessun segnale di cambiamento, considerandolo un piccolo crocevia, dove si concentrano tante esigenze diverse. Il semaforo si trova, infatti, in un punto nevralgico del paese: regola un incrocio frequentato da pedoni, ciclisti, genitori con passeggini, studenti in uscita da scuola, utenti del vicino centro sportivo e veicoli di passaggio. E proprio la criticità della zona impone di ridurre il margine d’errore a zero.

Secondo l’amministrazione territoriale, la temporizzazione è stata studiata a tavolino, sulla base dei flussi pedonali in uscita dalla scuola e dell’alta frequentazione del passaggio pedonale. Insomma, tutti devono poter attraversare senza correre rischi, anche a costo di fermare le vetture per un tempo che, altrove, verrebbe considerato assurdo. Le disposizioni, ci tengono a sottolineare le autorità politiche, in piena conformità con la normativa cantonale.

Naturalmente, gli automobilisti hanno da dissentire. Le lamentele sono iniziate già dai primi giorni, e in rete la notizia ha cominciato a circolare, attirando commenti tra l’incredulo e il sarcastico: “L’ho visto diventare rosso, ho finito un podcast intero prima che tornasse verde”, scrive qualcuno. “Nel frattempo sono invecchiato”, aggiunge qualcun altro.

Eppure, niente da fare. L’assessore alla mobilità, interpellato dalla stampa locale, è stato netto:

“Capisco la frustrazione, ma non possiamo sacrificare la sicurezza dei ragazzi e dei pedoni solo per risparmiare qualche minuto al volante. Le auto possono aspettare”

Oltre alla piena regolarità del semaforo sotto il piano normativo, i controlli della polizia sono costanti. Le multe per i trasgressori non sono rare, e le giustificazioni — traffico eccessivo, tempi assurdi, “non passava nessuno” — vengono ignorate. In Svizzera, del resto, il codice della strada è una cosa seria. Ed ecco entrare in gioco anche una questione culturale: mentre in altri Paesi europei una tale durata sarebbe probabilmente finita sotto la lente della satira o delle trasmissioni TV, a Longueville ci si divide tra i favorevoli e i contrari, ma poi tutti si adeguano.

La timida riapertura del Comune

Di fronte alla crescente pressione, il Comune ha aperto — timidamente — alla possibilità di rivedere il sistema, magari introducendo una regolazione più intelligente nei momenti di minore traffico. A ogni modo, nulla di concreto, almeno fin qui.

“Valuteremo delle ottimizzazioni, ma sempre tenendo la sicurezza come criterio principale”

ha fatto sapere l’ufficio tecnico.

Intanto, però, i conducenti di Longueville e dintorni dovranno semplicemente fare i conti con la realtà di un semaforo intransigente: anche se attendere per undici minuti può sembrare un’esagerazione, la legge è implacabile.

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