Serie D, Solari e la sua Cairese pragmatica: “Voglio un grande cuore per trascinare la città e lasciare il segno”

  • Postato il 10 luglio 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Generico luglio 2025

Cairo Montenotte. La Cairese si avvicina al periodo di preparazione con l’intenzione di affrontare al meglio il secondo campionato consecutivo di Serie D, nel quale lo storico club valbormidese mancava da oltre trent’anni. Un’annata di alti e bassi si è conclusa comunque con l’obiettivo raggiunto: la salvezza. In panchina nell’ultima e decisiva fase di campionato il cairese Matteo Solari che, dopo la missione compiuta al playout contro il Chieri, si è guadagnato la riconferma.

La soddisfazione di essere ancora sulla panchina della squadra del proprio paese è evidente, ma il tecnico è già estremamente focalizzato sul lavoro: “Essere in Serie D a Cairo è motivo di grande felicità ma le parole devono lasciare spazio ai fatti e noi dobbiamo essere pragmatici“.

Mister, lavoro su mercato e avvicinamento della preparazione: è un momento importante per voi…

La società sta lavorando molto bene sul mercato. La squadra che sta venendo fuori mi piace molto. Sono in corso delle trattative importanti e che stiamo chiudendo ma che non si possono ancora svelare. Dopodiché incominceremo a lavorare il 23 luglio, alternando le giornate di singoli e doppi allenamenti. Stiamo preparando la stagione in maniera molto serena e facendo una squadra con un progetto sotto e un criterio molto preciso.

Da cairese, che sensazioni hai avuto ad essere riconfermato in gialloblù?

Io sono molto orgoglioso di questa riconferma. Il lavoro fatto negli ultimi tre mesi non è stato semplice ed è stato apprezzato. Sono contento e molto carico per questa stagione. Sono un uomo che mette tutto sé stesso in quello che fa e crede fortemente in certi tipi di ideali: rispetto, coraggio, senso di appartenenza che deve essere fondamentale in ogni aspetto della nostra vita. Vogliamo riportare tanta gente allo stadio, la presenza di determinati giocatori lo farà e spero anche anche la mia possa contribuire a rinforzare l’amore che c’è da parte della città alla sua squadra di calcio com’è sempre stato.

Che cosa ha portato all’ambiente la salvezza nella scorsa stagione?

Dopo un’annata così travagliata la salvezza ha portato un grande sospiro di sollievo e ci sono stati degli insegnamenti che sono stati recepiti. Bisogna essere organizzati, coerenti e non sempre occorre fare una squadra andando a cercare l'”erba lontana e più verde” di quella che abbiamo intorno a noi.

A quale parte della classifica dovrà puntare la Cairese?

La speranza è quella di fare una stagione che non ci limiti alla salvezza, potendola affrontare con serenità anche se sarà un girone molto tosto e probabilmente più di quello dell’anno scorso. Sono ritornate delle piazze molto importanti. Non so quali lombarde ci saranno però Biellese, Sestri Levante e Valenzana sono società storiche che danno grande lustro al campionato. Sarà molto stimolante. Adesso cerchiamo di fare una squadra centrata che se poi tutto si incanala nella maniera giusta possiamo divertirci.

E che Cairese bisognerà aspettarsi? Sia a livello caratteriale sia tattico…

Io sono un allenatore che cerca di motivare molto la propria squadra. Voglio che ci sia agonismo, motivazioni giuste, voglia di non mollare mai dal primo all’ultimo secondo. Bisogna aiutarsi in campo e avere un obiettivo comune che porti serenità e concretizzi l’idea che il “noi” viene prima di tutto. Un grande risultato a livello collettivo porta ad un grande risultato a livello personale. A livello tattico sicuramente ci stiamo preparando per iniziare l’anno con la difesa a 4, poi vediamo strada facendo. Sicuramente dobbiamo cercare di lavorare bene in fase offensiva visto che lo scorso anno siamo stati uno dei peggiori attacchi. Questo, sia chiaro, come idea di squadra e non come singoli protagonisti.

E la prima cosa che chiederai?

Di avere un grande cuore. Ai miei giocatori dico sempre che chi viene a vederci deve percepire il cuore che la squadra mette in campo. Questo serve per essere ricordati e amati, nessuno vuole essere ricordato come un mercenario ma vuole lasciare il segno. Per farlo bisogna metterci ogni briciolo di energia in modo che la squadra trascini dietro il pubblico e viceversa.

 

Autore
Il Vostro Giornale

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