“Sistema Sorrento”, va in aula il consuntivo di bilancio tra silenzi e imbarazzi: nel documento ci sono gli appalti sotto inchiesta

  • Postato il 26 maggio 2025
  • Giustizia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Il perdurante silenzio del sindaco facente funzioni Paolo Pane è il sintomo del diffuso imbarazzo al Comune di Sorrento. Un silenzio che fa il paio con quello davanti al giudice del sindaco eletto, Massimo Coppola, in carcere dalla notte del 20 maggio per le tangenti sulla refezione scolastica. Tra poche ore inizierà il consiglio comunale che dovrebbe dare il via libera al bilancio consuntivo 2024, ma la tensione è palpabile.

In quelle voci di spesa ci sono i pagamenti relativi ad alcuni appalti del ‘Sistema Sorrento’. Ci sono, in particolare, i progetti di fattibilità tecnico-economica del Campo Italia, il cui spacchettamento fu censurato dall’Autorità antinazionale anticorruzione (Anac). Il pm di Torre Annunziata Giuliano Schioppi e il procuratore Nunzio Fragliasso hanno dedicato a questa vicenda qualche pagina del decreto di perquisizione dei 22 indagati a vario titolo per corruzione, turbativa d’asta, riciclaggio, peculato. Il rendiconto contiene anche poste su altre procedure sospette richiamate nel decreto: i lavori per il percorso pedonale dietro gli stabilimenti di Marina Piccola, la riqualificazione dell’eliporto ‘Le Tore’, la risistemazione di un’area di fronte al Centro Anziani.

I consiglieri di maggioranza – ovvero quasi tutto il consiglio tranne il dem ed autore dell’esposto sul ‘Sistema’ Ivan Gargiulo, perché la coalizione del candidato sindaco avversario Mario Gargiulo era transitata armi e bagagli dalla parte di Coppola, e Mario Gargiulo è passato all’incasso con la presidenza della ricchissima Fondazione Sorrento – lo sanno. Quel decreto ormai circola tra diverse chat.

Consiglieri e assessori lo hanno letto, riletto e sviscerato. Si chiedono se, come e quando siano stati intercettati a parlare con un sindaco che gli atti giudiziari descrivono come “uomo dal carattere furioso ed irascibile se non assecondato”. Al quale era impossibile dire di no.

Sul telefonino di Coppola, secondo quanto si intuisce dalla lettura dell’ordinanza di convalida dell’arresto, il trojan ha iniziato a funzionare tra fine marzo e inizio aprile, subito dopo le confessioni alla Finanza dell’imprenditore taglieggiato, Michele De Angelis. Il virus informatico potrebbe aver registrato quasi due mesi di telefonate, colloqui e messaggini del sindaco. Ora gli amministratori di maggioranza riflettono se valga la pena portare fino in fondo la loro obbedienza nei suoi confronti.

Devono decidere in fretta. Il consuntivo è un atto di gestione obbligatorio, doveva essere deliberato entro il 30 aprile ma è prassi tollerare qualche settimana di ritardo. Se però non viene approvato ne consegue il commissariamento e lo scioglimento della giunta (come in caso di dimissioni di Coppola).

Il prefetto di Napoli Michele Di Bari sta monitorando con massima attenzione il caso Sorrento. Già a febbraio aveva ordinato accertamenti alla Finanza, sulla base di esposti che evidenziavano la mancata costituzione di parte civile del Comune nel processo in cui è parte lesa l’ex vice comandante dei vigili urbani Carmine Bucciero, tormentato e diffamato a lungo sui social e nelle piazze da un pregiudicato locale. La Cgil-Funzione Pubblica aveva sollecitato Coppola a costituire l’ente in giudizio, ma lui aveva fatto spallucce. Litigando sul punto con l’ex vice sindaco Filomena Cappiello, anche lei vittima delle diffamazioni del pregiudicato, per le quali c’è un altro processo. A febbraio Coppola ha fatto un rimpasto di giunta e la prima a saltare è stata la signora Cappiello, sostituita con l’avvocato Paolo Pane. Altrimenti ora Sorrento avrebbe un sindaco donna, sia pure solo facente funzioni.

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