Skymetro, dopo il no di Tursi i municipi avvertono: “Sulle alternative serve il confronto coi cittadini”
- Postato il 14 luglio 2025
- Altre News
- Di Genova24
- 4 Visualizzazioni


Genova. Nessun progetto di trasporto pubblico per la Valbisagno senza prima discutere le proposte coi cittadini e tenere conto di tutte le esigenze, comprese quelle della mobilità privata. I presidenti dei due Municipi coinvolti, Lorenzo Passadore e Fabrizio Ivaldi, hanno le idee chiare sui paletti che dovrà rispettare la giunta Salis dopo il “no” a chiare lettere sullo Skymetro e il doppio annuncio della sindaca a Tursi: nel breve periodo uno studio ad hoc per potenziare il futuro asse di forza dei bus elettrici da Prato alla Foce, nel lungo periodo una vera alternativa (tram o metropolitana) da presentare al prossimo bando del ministero dei Trasporti nel 2026.
Passadore: “Rivoluzione viabilità? Confrontiamoci senza calcoli politici”
“Chi si fascia la testa prima di rompersela parte col piede sbagliato“, avverte Passadore mettendo nel mirino il suo predecessore in Media Valbisagno, Maurizio Uremassi: “Prova a scaricare le colpe, ma sa benissimo che il progetto dei quattro assi di forza è nato sotto l’amministrazione guidata dall’ex assessore Campora che lo ha sempre gestito in maniera personale, senza alcun confronto con cittadini e commercianti. I risultati di questa visione li paghiamo oggi: Bitossi se n’è andato, siamo rimasti per due mesi senza Rup e un sacco di fermate presentano non conformità. Sullo Skymetro capisco la bruciatura della sconfitta elettorale. Io sposo in pieno la linea del no a questo progetto e dico sì a un sistema di trasporto veloce per la Media Valbisagno”.
Due anni fa Uremassi aveva guidato la crociata di San Gottardo e Molassana contro il progetto originario dell’asse di forza che prevedeva nuove corsie gialle, Ztl, modifiche al traffico e perdita di parcheggi. Oggi, dopo il dietrofront sancito dalla giunta Bucci, l’amministrazione di Tursi vuole riprendere in mano il dossier con un consulente esterno e provare intanto a rendere più efficiente l’attuale percorso del 13, dove entreranno in servizio i bus flash charging acquistati da Amt. Ma, se l’obiettivo è aumentare la velocità e la puntualità dei mezzi pubblici, sarà inevitabile toccare qualcosa della risicata viabilità esistente.
“Se e quando ci sarà una discussione per modificare quel progetto, ci siederemo al tavolo e ne parleremo – risponde Passadore -. Nessuno ha detto che ritorna la Ztl. Ora ci sono diversi cantieri che impattano sulla viabilità ordinaria, come quello dello scolmatore che toglie corsie e posti auto: finché ci saranno quelli non si potrà fare una sperimentazione. I disagi al traffico li crea qualunque opera, compreso lo Skymetro. Dopo averne parlato coi cittadini, con assemblee pubbliche scevre da calcoli politici e strumentalizzazioni, un ragionamento si potrà fare”. Ma difficilmente i residenti saranno d’accordo, ad esempio, con una riduzione dei parcheggi. “Non è detto, se si presentano soluzioni alternative per la sosta – replica il presidente -. Bisogna arrivare al tavolo con una serie di proposte“.
Alternative allo Skymetro: tram o metropolitana in Valbisagno?
Mandato in soffitta lo Skymetro, per il trasporto pubblico su ferro in Valbisagno si ragiona principalmente di due possibilità: una linea di metropolitana o una tranvia il più possibile in sede propria. Per la prima opzione è già al vaglio una proposta di tracciato sotterraneo nelle viscere di San Fruttuoso e Marassi con uscita in superficie a Staglieno (ed eventuale prosecuzione in sopraelevata come lo Skymetro), mentre il passaggio a raso in sponda destra appare molto più complicato, a meno di non restringere l’alveo. Il tram gode del favore di comitati e associazioni, ma il rischio – a prescindere da cantieri e impatto sulla viabilità – è che possa essere considerato un doppione degli assi di forza. La scelta sarà vincolata soprattutto dai requisiti del nuovo bando che il ministero dovrebbe pubblicare l’anno prossimo.
“Anche una discussione pubblica non vedrebbe mai una totale uniformità di pensiero o visione – riflette Passadore -. Metropolitana o tram non sono la stessa cosa. Il tram? Bisognerà vedere se qualunque ente europeo o nazionale lo finanzierà, serve uno sviluppo che si connetta all’attuale sistema di trasporto genovese. Andare sottoterra sicuramente costa di più, ma come si riuscirà a scavare per la galleria dello scolmatore, non vedo come possa sembrare così assurdo proseguire con la metropolitana nel sottosuolo“. In ogni caso, ancora una volta, “la parola d’ordine è confronto: dopo otto anni le posizioni si sono radicalizzate, c’è una fortissima attenzione da parte dei cittadini. Bisogna recuperare il rapporto con chi è convinto di una cosa e chi è convinto della cosa opposta e avviare un dialogo, altrimenti salteranno sempre fuori i comitati del sì e del no”.

Ivaldi: “Il problema dei parcheggi non si può sottovalutare”
In Bassa Valbisagno, superato lo spauracchio della sopraelevata davanti alle case, il dilemma del trasporto pubblico in sponda destra non è avvertito come urgente. Qualche parcheggio, in effetti, potrebbe saltare in via Moresco per fare spazio a una nuova corsia gialla. “Vedremo cosa ci verrà proposto, per adesso non ne abbiamo ancora parlato – commenta il presidente Fabrizio Ivaldi -. Indubbiamente il problema dei parcheggi non si può sottovalutare. Se si spinge a usare i mezzi pubblici, poi bisogna dire alla gente dove mettere le macchine. Va fatto un ragionamento complessivo. Noi siamo disposti a valutare tutto in un’ottica di miglioramento del servizio, ma è ovvio che bisogna tener conto di entrambe le esigenze“.
Il discorso vale soprattutto per l’altro asse di forza, quello di corso Sardegna, concepito con lo scopo di fermare tutte le linee collinari a Marassi per far proseguire l’utenza verso il centro coi mezzi da 18 metri. “Noi ribadiamo il nostro no – chiarisce Ivaldi -. L’ultimo progetto presentato era irricevibile, con autobus contromano e parcheggi che non si sapeva dove sarebbero stati recuperati. Lo ha detto anche l’assessore Ferrante, ribadiamo che non ci dovrà essere nessuna rottura di carico in piazza Galileo Ferraris, i bus dovranno mantenere il capolinea a Brignole. Se poi si vogliono velocizzare i tempi del trasporto pubblico noi siamo sempre disponibili, ma non si può distruggere corso Sardegna, e se togli parcheggi alla gente devi dargliene altri. Bisogna trovare un giusto equilibrio”.
Alternative allo Skymetro? A Marassi una metropolitana sotterranea potrebbe raccogliere la parte più popolosa del quartiere (oltre che il carico delle linee collinari) nella zona di corso De Stefanis, ma le incognite sono molte, a partire da costi elevati e vincoli idrogeologici. Ivaldi non ha particolari preferenze ma chiarisce: “La soluzione scelta dovrà avere il minore impatto possibile sulla Bassa Valbisagno e dovrà essere sostenibile dal punto di vista ambientale. Bisogna valutare tutte le possibilità, è indubbio che qualcosa vada fatto, soprattutto per la Media Valbisagno. Serve un collegamento rapido che però non abbia solo svantaggi per questo territorio, com’era invece lo Skymetro, che sarebbe passato davanti agli appartamenti al terzo piano”.