Skymetro, il 6 agosto incontro Salis-Salvini. Il centrosinistra ribadisce il no al progetto
- Postato il 29 luglio 2025
- Altre News
- Di Genova24
- 1 Visualizzazioni


Genova. La sindaca Silvia Salis incontrerà il ministro dei Trasporti Matteo Salvini il 6 agosto per discutere dei 398 milioni di euro assegnati a Genova per lo Skymetro. Lo ha reso noto oggi in aula l’assessore alle Infrastrutture Massimo Ferrante, annunciando il parere negativo della giunta all’ordine del giorno presentato da Pietro Piciocchi e Paola Bordilli, capigruppo di Vince Genova e Lega, che impegnava la giunta a “dare corso senza indugio al progetto, dando mandato agli uffici di concludere il prima possibile la conferenza dei servizi in essere”. Presenti in aula alcuni cittadini con cartelli e striscioni con la scritta Sì Skymetro.
L’ordine del giorno, com’era prevedibile, è stato respinto dalla maggioranza. “Finalmente oggi un voto tristemente storico – commenta Piciocchi -. Dico tristemente perché per noi questa è una scelta veramente contro il bene della città, contro i bisogni dei cittadini. Chissà quando e se mai ritorneranno 400 milioni di euro. Quantomeno il centrodestra li ha messi con le spalle al muro, hanno dovuto prendersi una responsabilità e a questo punto ne risponderanno in tutte le sedi e non potranno più dire che la colpa è di chi li aveva preceduti”.
Skymetro, i dubbi sul decreto che salverebbe i finanziamenti
Nell’impegnativa del provvedimento bocciato in aula si fa riferimento a un decreto legge del giugno 2025 – già richiamato nelle scorse settimane da Piciocchi – che fa confluire una serie di opere in ritardo in un fondo unico per il potenziamento delle metropolitane e del trasporto rapido di massa.
Nella tabella allegata, però, non c’è lo Skymetro (mentre ci sono il prolungamento della metropolitana fino a Rivarolo e il secondo lotto di Martinez) e in sede di conversione non è arrivato alcun emendamento per inserirlo. “Il viceministro Rixi si è espresso molto chiaramente, ha fatto riferimento alla totalità delle opere finanziate dalla legge di bilancio del 2022 tra cui rientra lo Skymetro – insiste l’ex vicesindaco reggente -. Probabilmente si porrà rimedio a questa lacuna nella redazione. Questa è un’opera complessa, lo sappiamo e non l’abbiamo mai nascosto, però, se c’è la volontà politica, le difficoltà non sono mai insormontabili. Qui manca la volontà, perché poi i pretesti e gli alibi per non fare le cose si trovano sempre”.

Il comitato No Skymetro: “Emendare il decreto e usare i 398 milioni per il tram”
Intanto il comitato Opposizione Skymetro – Valbisagno Sostenibile fa pressione affinché i 398 milioni rimangano a Genova e siano usati per il tram: “Molti non sono al corrente che il ministero ha scientemente vincolato in extremis, il 30 giugno, dopo quindi l’esito delle elezioni, il finanziamento allo Skymetro. Molti non sono al corrente che prima di tale decreto, i 400 milioni di euro erano asseganti a Genova e si potevano utilizzare anche per altre finalità legate alla mobilità sostenibile. Diciamo che è stato un modo per Rixi e Bucci di portare via il pallone visto che non li facevano giocare. Questa è una punizione per i genovesi per l’esito elettorale, a cominciare dagli abitanti della Valbisagno, che non li hanno votati”. La richiesta, dunque, è quella di “emendare il decreto attualmente in fase di conversione in legge dal Parlamento, quindi un compito per i nostri rappresentanti alla Camera dei deputati e, in primis, per il viceministro Rixi (genovese)”.
“Questi soldi – proseguono – devono rimanere nella disponibilità di Genova dando la possibilità all’attuale amministrazione cittadina di progettare un intervento diverso dallo Skymetro dato che è non solo non appaltabile entro fine anno (l’area del Firpo non è disponibile) ma anche perché irrealizzabile, se non a fronte di immani spese”. Il comitato boccia non solo lo Skymetro, ma anche l’idea di prolungare la metropolitana in sotterranea fino a piazzale Parenzo per poi proseguire in sopraelevata (definita “una evidente corbelleria”) oppure prolungarla a raso abbattendo gli alberi di corso Sardegna: “Darebbe il colpo di grazia alla vivibilità della zona”. Invece il tram, sostengono, “è la cosa più rapida da realizzare, più efficiente, più utile, più semplice e meno costosa”.
Ferrante: “Il progetto non era cantierabile, lo hanno detto i tecnici”
Lo scorso 8 luglio i tecnici del Mit avevano comunicato a Terrile e Ferrante, scesi in missione a Roma, che non c’erano possibilità né di ottenere una proroga né di presentare un progetto alternativo. Era stata l’amministrazione Piciocchi, pochi giorni prima delle elezioni, a chiedere un ulteriore spostamento della scadenza per affidare i lavori dal 31 dicembre 2025 al 30 giugno 2026.
“I tecnici – ha ricordato l’assessore Ferrante – avevano informato che il progetto non era cantierabile, per le numerose prescrizioni tecniche del Consiglio superiore dei lavori pubblici ma soprattutto perché la Città metropolitana di Genova aveva fatto presente che nell’accordo per il finanziamento di 2,18 milioni per la riqualificazione dell’istituto Firpo c’era l’impegno a garantire la funzionalità della scuola per un minimo di cinque anni. Significa che la demolizione non sarebbe stata possibile prima del 2030 e si sarebbero dovute trovare le risorse per ricostruirlo altrove”.
Due giorni dopo la fumata nera al ministero la sindaca Salis aveva annunciato in aula che il Comune avrebbe partecipato a un nuovo bando nel 2026 e che nel frattempo avrebbe affidato uno studio di mobilità per dare una risposta immediata alla Valbisagno. Studio che sarà commissionato al Politecnico di Milano, come annunciato una settimana fa. Il dialogo con Salvini servirà a chiarire soprattutto se i soldi già impegnati per la progettazione (circa 19 milioni di euro) andranno restituiti e se esistono possibilità di mantenere il resto del finanziamento per il progetto alternativo, non ancora individuato.
La Lega: “Dire no allo Skymetro significa dire no a un’occasione storica”
“Dire no allo Skymetro significa dire no a un’occasione storica per Genova – intervengono Paola Bordilli e Alessio Bevilacqua della Lega -. Non solo rischiamo di perdere oltre 400 milioni di euro di finanziamenti già stanziati, ma rinunciamo a una soluzione concreta per collegare velocemente la Valbisagno al centro città. Lo Skymetro non è un problema, come qualcuno vuole far credere. È la risposta a un problema che la Valbisagno si porta dietro da decenni: l’isolamento infrastrutturale, la mancanza di alternative rapide e sostenibili ai mezzi privati, il congestionamento quotidiano di traffico”.
“Vogliamo davvero connettere la Valbisagno al resto della città oppure preferiamo continuare con gli annunci e le promesse a vuoto? La Lega ha scelto con chiarezza: sta dalla parte dei cittadini e delle soluzioni. Preoccupati anche dalla concreta perdita di parcheggi che il vicesindaco ha già annunciato per soluzioni cuscinetto alla mobilità”, continuano i leghisti. Bordilli infine mette in guardia anche su un aspetto sottovalutato del dibattito: “Il vicesindaco lo ha detto chiaramente: le soluzioni alternative comporterebbero la perdita di stalli esistenti. Ed è bene ricordare che proposte simili erano già state respinte in passato dai territori stessi. Chi si oppone allo Skymetro deve dire chiaramente cosa propone in alternativa e con quali fondi”. “Questo non è il tempo dei no ideologici – conclude l’ex assessora – ma delle scelte. Lo Skymetro è una di queste: utile, finanziato e pronto a partire. Dire no oggi, significa dire no allo sviluppo di domani”.