Skymetro, il progetto è su un binario morto ma arriva anche il via libera dalla Regione
- Postato il 16 luglio 2025
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- Di Genova24
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Genova. Anche dalla Regione Liguria arriva il semaforo verde allo Skymetro con la chiusura positiva della valutazione d’impatto ambientale, pur con una serie di condizioni da rispettare. A presentare istanza per la nuova Via era stato il Comune a marzo con l’obiettivo di accelerare il più possibile i tempi per l’approvazione della variante P4, quella che prevede la demolizione dell’istituto Firpo-Buonarroti. Nel frattempo, però, la giunta di Tursi ha cambiato colore e la nuova sindaca Silvia Salis ha ripetuto che la metropolitana sopraelevata in Valbisagno non si farà.
Sull’iter del progetto Skymetro era scoppiato un caso pochi giorni dopo le elezioni: il Rup Emanuele Scarlatti, volendo imprimere un’accelerazione, aveva rinunciato ai 15 giorni previsti dalla normativa per presentare le proprie controdeduzioni. La sindaca era corsa ai ripari chiedendo invece una sospensione dei termini di almeno 40 giorni. La commissione ne ha concessi solo 15, trascorsi i quali è stata trasmessa la documentazione integrativa senza modifiche sostanziali. Così la struttura regionale ha deciso di esprimere la compatibilità ambientale, valida per i prossimi dieci anni.
Cosa succede adesso? Di fatto, incassato anche l’ok del Consiglio superiore dei lavori pubblici (ma con pesanti prescrizioni), resta aperta solo la conferenza dei servizi, che potrebbe mantenersi virtualmente in piedi fino al 31 dicembre, quando il ministero, superata la scadenza imposta per l’affidamento dei lavori, sancirà in automatico la revoca del finanziamento da 398 milioni di euro concesso nel 2022. La giunta Salis, infatti, non solo ritiene impossibile rispettare tutti i requisiti (tra cui la necessità le risorse per ricollocare la scuola), ma non intende chiedere il rifinanziamento dopo che il Mit, nell’ultimo incontro a Roma, non ha concesso margini di trattativa per presentare un progetto alternativo.
In ogni caso anche il via libera della Regione è vincolato a una serie di prescrizioni: ad esempio bisognerebbe approfondire le interferenze delle fondazioni con la circolazione idrica sotterranea, presentare procedure d’emergenza per tutelare le falde, inserire ulteriori mitigazioni per il rumore subito dagli edifici scolastici, valutare la possibilità di rifare gli argini almeno in prossimità delle stazioni, produrre ulteriore documentazione su diversi aspetti progettuali. Alcune richieste arrivano da Arpal e dalla Soprintendenza.
Tutti atti destinati a diventare lettera morta, visto che il Comune non ha alcuna intenzione di proseguire sulla strada tracciata da Bucci e Piciocchi. Resta da capire se l’amministrazione adotterà atti ufficiali per stoppare l’iter ed evitare di “lasciare gli uffici allo sbando”, accusa lanciata dall’ex vicesindaco reggente. Nel frattempo da Tursi arriva la conferma che verrà aperta una selezione per un incaricare un esperto di mobilità della revisione complessiva del progetto assi di forza, con particolare riferimento alla linea del Valbisagno, per dare una “risposta veloce” a quel territorio in attesa di individuare un’alternativa allo Skymetro in grado di partecipare alla prossima call del ministero dei Trasporti, attesa nel 2026.