Spagna, Vox come Trump: “Deporteremo milioni di stranieri, anche regolari”. E vola nei sondaggi
- Postato il 11 luglio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Il dibattito sull’immigrazione in Spagna si infiamma, dopo che il partito Vox guidato da Santiago Abascal (foto) con una linea nazionalista, anti-immigrazione ed euroscettica, ha rilanciato per l’ennesima volta sugli stranieri. Attraverso le portavoce Rocio de Meer e Pepa Millan, il partito di estrema destra ha promesso di applicare la formula del presidente Usa Donald Trump: se arriverà al governo, deporterà milioni di persone, immigrate con residenza legale, anche di seconda generazione, che “non si siano adattate ai costumi spagnoli”. Intanto il barometro del Centro di Ricerche Sociologiche (Cis) segnala a luglio che Vox è il partito che guadagna più consensi rispetto al mese precedente, schizzando di oltre cinque punti fino al 18,9%, mentre il Psoe paga il caso di corruzione che ha travolto i segretari del partito e scende di sette punti nelle intenzioni di voto.
Attualmente il Paese ospita 9,3 milioni di persone nate all’estero, quasi un quinto della popolazione totale. Di queste, circa 3 milioni (30%) hanno acquisito la nazionalità spagnola, mentre 6 milioni mantengono quella d’origine, secondo i dati dell’Istituto nazionale di statistica (Ine) ripresi da El Pais. In pratica è di origini straniere 1 persona su 5, pari al 19% della popolazione, con un cambiamento notevole poiché nel 2002 i migranti rappresentavano il 5,6% del totale. La maggior parte proviene dall’America Latina (oltre 4 milioni), seguita dall’Europa (2,4 milioni) e Africa (1,5 milioni). Il Marocco è il Paese d’origine più rappresentato, superando il milione di persone, anche se negli ultimi anni si è registrato un notevole aumento di arrivi da Colombia, Venezuela e Perù. Innesti che hanno abbassato l’età media: il 73% degli stranieri ha, infatti, fra i 20 e i 64 anni, contro il 53% dei nati in Spagna. Inoltre, 1,5 milioni di minori nati nella penisola iberica hanno almeno un genitore straniero, sono pertanto migranti di seconda generazione rappresentando il 20% della popolazione under 18.
Sul fronte lavorativo, i dati che certificano il contributo dei migranti come motore dell’economia spagnola: a maggio i lavoratori stranieri hanno superato per la prima volta i 3 milioni di iscritti alla previdenza sociale, pari al 14% della forza lavoro. E hanno coperto il 76% dei nuovi posti di lavoro creati tra il 2019 e il 2024, presenti soprattutto nei settori dell’ospitalità (28%) e dell’edilizia (20%), secondo l’ultimo rapporto della Banca di Spagna. Nel contesto europeo, la Spagna è il quinto paese per popolazione straniera, dietro Austria, Svezia, Germania e Belgio, paesi dove l’aumento della popolazione straniera fra il 2010 e il 2024 è stato simile, pari al 40%.
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