Stellantis, Melfi riparte dalla Jeep Compass

  • Postato il 25 ottobre 2025
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Stellantis, Melfi riparte dalla Jeep Compass

Nello stabilimento di Melfi al via la produzione delle Jeep Compass dalla prossima settimana, l’obiettivo è di risalire entro pochi mesi a 15 turni


Dopo la visita lampo di martedì scorso Antonio Filosa Melfi riparte con la Jeep Compass. La settimana prossima nello stabilimento lucano inizierà la salita graduale del primo modello di Compass (nelle due versioni elettrica ed ibrida), che vedrà aumentare la produzione fino a raggiungere il picco nel mese di febbraio 2026.

MELFI, JEEP COMPASS GUIDA LA RIPRESA

L’obiettivo è di arrivare fino a 15 turni settimanali nei mesi successivi. L’avvio della produzione del nuovo modello che «incarna la forza e lo spirito leggendari del marchio e che rafforzerà ulteriormente l’impegno di Stellantis nei confronti del territorio lucano» sarà celebrato mercoledì nello stabilimento da istituzioni locali e i manager di Stellantis e del brand Jeep. Ieri intanto la direzione aziendale ha incontrato le organizzazioni sindacali e la rsa dello stabilimento per comunicare e condividere la salita produttiva dei nuovi modelli, illustrando i passaggi del piano produttivo dalle nuove auto “made in Melfi”.

I NUOVI MODELLI OLTRE LA JEEP COMPASS


All’interno di questo programma rientra anche l’avvio della produzione dei nuovi modelli della DS7 e della Lancia Gamma, entrambe con motorizzazioni MHEV e BHEV.
Poi c’è la DS7, il cui lancio è previsto per giugno dell’anno prossimo e quindi la Lancia Gamma, il cui lancio nel calendario di Stellantis è invece segnato per settembre del 2026. Una curiosità riguarda il fatto che sia la DS7 che la lancia Gamma dovrebbero essere lanciate contemporaneamente sia nella versione elettrica che in quella ibrida: questo per far fronte alle nuove esigenze di mercato.

EVANGELISTA, FIM CISL, «SPERIAMO ENTRO LA METÀ DEL 2026 CHE SI POSSA IMPIEGARE TUTTA LA FORZA LAVORO»

«La speranza è che entro la metà del 2026 tutte le auto che saranno messe in produzione possano saturare gli impianti per impiegare tutta la forza lavoro – ha spiegato Gerardo Evangelista, segretario regionale di Fim Cisl Basilicata – questa potrebbe essere anche una occasione in più per impiegare le aziende che operano nell’indotto». Ad oggi lo stabilimento Stellantis di Melfi conta 4.619 lavoratori: nel frattempo proseguono anche le uscite volontarie, che si chiuderanno il prossimo 31 dicembre «con ulteriori 100 adesioni per raggiungere il target complessivo di 500 uscite previste», hanno scritto ieri i sindacati Fim- Fiom-Uilm- Fismic- Uglm- Aqcf.

MELFI, INCONTRO SINDACATI E DIREZIONE AZIENDALE

«Oggi (giovedì 23 ottobre) – hanno quindi riferito i sindacati in una nota subito dopo l’incontro con la direzione aziendale – è una giornata di chiarezza, dove si confermano i modelli produttivi già annunciati. Restiamo in attesa per la fase di salita produttiva, ma continuiamo a sollecitare l’Unione Europea, il Governo e Stellantis, affinché si definiscano al più presto strategie chiare per il settore automotive, con risorse in grado di governare la transizione e tutelare l’occupazione. Come organizzazioni sindacali, abbiamo richiesto alla Direzione di ampliare, nel periodo che ci separa da febbraio, i percorsi di formazione dei lavoratori sulle linee, in modo da garantire la piena efficienza e prontezza produttiva e abbiamo anche chiesto che ci sia una equa rotazione tra i lavoratori coinvolti dal contratto di solidarietà».

SOSTENERE TUTTE LE AZIENDE DELL’INDOTTO

E poi ancora: «Abbiamo inoltre ribadito la necessità di sostenere le aziende dell’indotto, molte delle quali oggi vivono situazioni di difficoltà dovute alla scarsità di commesse: la ripartenza deve riguardare non solo Stellantis, ma tutta l’area industriale di Melfi.
Nel corso dell’incontro è stato anche ufficializzato il cambio del direttore di stabilimento: dopo vent’anni, l’ingegnere Intrevado lascia Melfi, passando il testimone all’ingegner Barbieri. Un ringraziamento sincero all’ingegner Intrevado per il percorso condiviso, caratterizzato anche da momenti complessi ma sempre improntati al rispetto reciproco tra azienda, lavoratori e territorio».

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