Strage di Paupisi: Antonia Ocone, la 16enne aggredita dal padre apre gli occhi
- Postato il 20 ottobre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Strage di Paupisi: Antonia Ocone, la 16enne aggredita dal padre apre gli occhi

Strage di Paupisi: Antonia, la 16enne aggredita dal padre Salvatore Ocone (che ha ucciso anche moglie e il figlio 15enne) mostra segni di risveglio al Neuromed.
POZZILLI (ISERNIA) – Un cauto segnale di speranza interrompe il dramma di Paupisi. Dalla clinica Neuromed di Pozzilli arrivano notizie sul miglioramento delle condizioni della 16enne, Antonia, sopravvissuta alla furia omicida del padre, Salvatore Ocone. Il 58enne che ha confessato di aver ucciso la moglie e il figlio 15enne, Cosimo, il 30 settembre 2025.
IL BOLLETTINO MEDICO DELLA SOPRAVVISUTA ALLA STRAGE DI PAUPISI: ANTONIA OCONE HA I PARAMETRI STABILI
La ragazza, che aveva riportato un grave trauma cranico ed era stata sottoposta a un delicato intervento, è stata gradualmente risvegliata dal coma farmacologico. Il bollettino medico firmato dal direttore sanitario Fulvio Aloj indica un quadro clinico incoraggiante, seppur delicato: “La paziente allo stato attuale è tracheotomizzata, in respiro spontaneo. I parametri vitali sono stabili. Presenta iniziali segni di risveglio, permangono i deficit motori dell’emilato destro. In attesa di risonanza magnetica encefalo di controllo”. La valutazione definitiva dei danni neurologici potrà essere effettuata solo dopo il completo risveglio.
IL DUPLICE OMICIDIO: L’ORRORE CONFESSATO
A Benevento, intanto, si chiude il cerchio sul duplice omicidio. Salvatore Ocone, fermato in Molise il giorno stesso della strage, ha confessato al termine di un lungo interrogatorio, ammettendo di aver ucciso la moglie, Elisa Polcino, e di aver aggredito i due figli minori, trascinandoli poi in auto prima della fuga. Agli inquirenti, il 58enne avrebbe fornito una giustificazione agghiacciante: «Mia moglie era aggressiva e autoritaria». La Procura di Benevento ha eseguito il fermo per duplice omicidio aggravato, tentato omicidio e sequestro di persona. Ocone è ora detenuto nel carcere di Campobasso in regime di vigilanza rafforzata.
LA RICOSTRUZIONE: LA PIETRA E IL SEQUESTRO DEI CORPI
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la tragedia si è consumata tra le 5 e le 6 del mattino. Ocone avrebbe usato una grossa pietra per colpire mortalmente la moglie e per accanirsi poi sui figli. Il colonnello Enrico Calandro, comandante dei Carabinieri di Benevento, ha confermato che la fretta di ritrovare l’auto, intercettata poi nelle campagne di Ferrazzano (Cb), era motivata dalle tracce di sangue rinvenute in casa: «Ci siamo resi conto subito che i ragazzi erano stati colpiti in casa». All’interno dell’auto, purtroppo, il 15enne Cosimo era già morto, mentre Antonia era in condizioni disperate. È stato inoltre confermato che Salvatore Ocone aveva un precedente di cure per psicosi cronica ed era stato sottoposto a TSO nel 2011. La sua capacità di intendere e di volere sarà oggetto di perizia.
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