“Sulle tracce di Alex”, un album musicale e un reading teatrale per celebrare “l’arte della convivenza” di Langer
- Postato il 27 giugno 2025
- Diritti
- Di Il Fatto Quotidiano
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Una figura di riferimento autorevole ed emblematica del movimento eco-pacifista, e che tale rimane a 30 anni dalla scomparsa, avvenuta nel luglio del 1995. Alex Langer, nato nell’Alto Adige, è stato uno dei leader del movimento verde europeo. Pace, diritti umani, tutela dell’ambiente i fari che hanno guidato la sua azione politica in Italia e in Europa. “I suoi scritti e le sue parole rivestono ancora un valore inestimabile di indubbia attualità, efficacia e lungimiranza – racconta a ilfattoquotidiano.it Paolo Bergamaschi, per oltre 20 anni consigliere politico alla Commissione Esteri del Parlamento Europeo e di Langer per anni stretto collaboratore -. Le sue parole sono ancora di estrema attualità e restano fonte di ispirazione per tutto il mondo eco-pacifista italiano ed europeo”. Da Vipiteno a Bolzano e poi a Bruxelles, dall’impegno cristiano a quello politico, dal dialogo interetnico in Sud Tirolo al conflitto in Bosnia e alla costruzione della pace, alla giustizia climatica le tematiche approfondite da Langer e per le quali ha lottato una vita. A Langer Bergamaschi, che è anche autore musicale e cantante, ha dedicato un cd di imminente uscita, un concept album dal titolo ‘Sulle tracce di Alex’.
Nove brani firmati da Bergamaschi e Simone Guiducci (che ha curato gli arrangiamenti). I brani del disco rappresentano l’ossatura del reading musicale-teatrale che andrà in scena a Bolzano il 27 giugno. “Sarà una riflessione su un grande personaggio che travalica la politica e nobilita la cultura del nostro Paese”. Inoltre, su youtube è stato pubblicato il video ‘L’arte della convivenza’, rielaborazione in note del ‘Tentativo di decalogo per la convivenza’, uno degli scritti più conosciuti e apprezzati di Langer. “Sono pagine di grande valore – spiega Bergamaschi – che dovrebbero essere lette e studiate nelle scuole perché indicano alcune regole di base per una società ormai multiculturale e multietnica come la nostra”. Langer aveva vissuto in prima persona l’esperienza delle frizioni interetniche in Sud Tirolo e voleva condividerla con altre situazioni analoghe a partire dal conflitto in Bosnia Erzegovina. “Sulle sue parole ho costruito la canzone utilizzando per il video le foto che raccontano la sua vita. La musica è un veicolo utile che arriva più facilmente a tutti”.
Per inquadrare la figura di Langer è fondamentale calarla nel contesto storico, sociale, politico e culturale in cui opera, in particolare nei suoi ultimi anni di vita sia all’interno delle istituzioni europee che all’esterno nel variegato mondo dell’associazionismo italiano e continentale. Siamo nel 1989, quattro anni prima del trattato di Maastricht, Langer diventa eurodeputato e “vive la metamorfosi europea, lui plurilingue, multiculturale, il prototipo del cittadino europeo – afferma ancora Bergamaschi -. Era sospinto da un ecumenismo politico che si adattava benissimo con l’ambiente del Parlamento Europeo dove, contrariamente a quello che avviene nei parlamenti nazionali in cui prevalgono gli ordini di scuderia, non esisteva una maggioranza precostituita. Per ottenerla serve creare consenso e Alex, uomo di dialogo, ascolto e persuasione, ponte per l’Europa e anello di congiunzione fra diverse sensibilità, era abilissimo nel farlo”. Un politico in continuo movimento: non è casuale che una delle sue immagini più ricorrenti sia quella con la inseparabile borsa di viaggio che lo accompagnava ovunque. Dopo la sua scomparsa Langer venne sostituito in Commissione Esteri da Daniel Cohn-Bendit, altro personaggio multiculturale, che ha rappresentato un ponte tra Francia e Germania, due paesi fondatori dell’Ue che fungevano e fungono da motore del processo di integrazione.
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