Superbonus 2025, da settembre cambia il modello per la cessione del credito. Le novità

  • Postato il 22 agosto 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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A partire dal prossimo 8 settembre dovrà essere utilizzato un nuovo modello per la cessione del credito derivante dai lavori agevolati con il Superbonus. Con il provvedimento n. 321370 del 7 agosto 2025 l’Agenzia delle Entrate ha allineato la modulistica da utilizzare alle nuove regole che coinvolgono gli altri bonus edilizi, per i quali è stato disposto lo stop alla cessione.

I contribuenti hanno la possibilità di continuare a monetizzare le agevolazioni solo per gli interventi che sono inclusi nel Superbonus: l’AdE ha quindi fornito le nuove istruzioni, tenendo conto delle limitazioni che sono state introdotte.

Superbonus 2025, il modello da utilizzare da settembre

Attraverso il provvedimento del 7 agosto 2025 l’Agenzia ha quindi recepito la stretta sulla cessione del credito. Da quest’anno la scelta può essere percorsa unicamente per i lavori che vengono eseguiti nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 119 del Decreto Legge n. 34/2020 e allineandosi alle norme modificate proprio nel corso degli ultimi anni.

Dal 1° gennaio 2025 la detrazione a cui si può accedere grazie al Superbonus è scesa al 65% e i contribuenti possono continuare a scegliere la cessione del credito. Soluzione che non può essere adottata per la restante platea dei bonus casa e a cui non è possibile accedere dalla seconda rata in poi: è quindi possibile farlo solo per la prima rata.

Le modifiche vengono recepite nel modello che verrà utilizzato dall’8 settembre 2025 in poi: le disposizioni tecniche contenute nelle comunicazioni inviate prima di quella data, però, rimangono valide.

Viene confermata, inoltre, la cessione per SAL – Stati di Avanzamento Lavori – i quali, però, potranno essere al massimo due per ogni intervento. Ogni stato di avanzamento si deve riferire ad almeno il 30% dello stesso intervento.

Confermate le regole per la cessione del credito

Se da un lato il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate conferma il restringimento della cessione del credito, dall’altro ne conferma le regole. Per poter accedere all’agevolazione, infatti, è necessario che alla documentazione venga allegata l’asseverazione di un tecnico abilitato, che certifichi la congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati effettuati. Una copia dell’asseverazione deve essere trasmessa telematicamente all’Enea.

Ma non solo. Nel momento in cui vengono effettuati degli interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico, l’efficacia degli interventi deve essere asseverata dai professionisti incaricati della progettazione strutturale, della direzione dei lavori e del collaudo statico secondo le rispettive competenze professionali.

Il beneficiario delle agevolazioni derivanti dal Superbonus deve chiedere anche il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione attraverso la quale viene attestata la sussistenza dei presupposti che permettono di accedere alla detrazione d’imposta. Compito del soggetto che rilascia il visto di conformità è quello di appurare che i professionisti incaricati rilascino le asseverazioni e le attestazioni di loro competenza e che abbiano stipulato una polizza di assicurazione della responsabilità civile.

Per ogni singola unità immobiliare che insiste in un condominio, la comunicazione deve essere inoltrata dal soggetto che ha rilasciato il visto di conformità. Quando i lavori vengono effettuati sulle parti comuni, può essere effettuata dall’amministratore, da chi rilascia l’attestato o da un condominio incaricato nel caso in cui l’amministratore dovesse mancare.

La remissione in bonis è stata bloccata

Le comunicazioni per la cessione del credito per le spese che vengono sostenute nel 2025 devono essere trasmesse entro il 16 marzo 2026.

È importante tenere a mente questa scadenza, perché non è possibile avvalersi della remissione in bonis dopo questa scadenza. Non è più possibile, inoltre, cedere le rate residue della detrazione che non è stata fruita nella dichiarazione dei redditi.

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Il Fatto Quotidiano

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