Tajani: "L'Italia è pronta a fare la sua parte per la ricostruzione di Gaza"

  • Postato il 12 ottobre 2025
  • Politica
  • Di Agi.it
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Tajani: "L'Italia è pronta a fare la sua parte per la ricostruzione di Gaza"

AGI - "Non è finita, ma sono state messe le fondamenta di un accordo regionale importante. Resta molto lavoro da fare per trasformare questa tregua in una pace duratura. Io però sono ottimista, tra le parti scorgo una nuova volontà". Lo dice il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un'intervista ad Avvenire, parlando della firma attesa sull'accordo per il cessate il fuoco in Medio Oriente.

"Noi come Italia siamo pronti a fare la nostra parte, sul piano umanitario, della ricostruzione della Striscia di Gaza, del consolidamento del quadro e anche sul piano militare, qualora dovesse servire. Ma siamo ancora in una fase prodromica", osserva il titolare della Farnesina che individua negli sforzi di tutti "ad accrescere le pressioni su Israele e sui palestinesi" il motivo dello sblocco della situazione: "gli Stati Uniti, ma anche Qatar, Egitto e Turchia con cui ho lavorato di continuo. Certamente non hanno contribuito né la Flotilla, né le manifestazioni nelle piazze".

"Certamente", riconosce Tajani, hanno sensibilizzato l'opinione pubblica "però non si può dire che sono stati fatti simili a risolvere i problemi, anche il cardinal Pizzaballa lo ha sottolineato. Specialmente gli scioperi hanno creato disagi e disservizi alla popolazione italiana e non hanno aiutato Gaza. Più significativa è stata la nostra mozione sul sostegno italiano al piano di Trump, approvata in Parlamento senza un voto contrario, a mostrare la compattezza della politica italiana".

Disarmo di Hamas e nuova leadership palestinese

Per Tajani "il disarmo di Hamas è fondamentale, bisogna fare in modo che sia attuato, tutto deriva da lì". E "servirà una nuova classe dirigente palestinese. Noi puntiamo molto sull'Anp, l'Autorità nazionale, che però deve essa stessa rinnovarsi".

Quanto al "territorio, serve assolutamente una forza internazionale, l'ho sempre pensato. Se ci saranno le condizioni potremmo contribuire anche con forze militari: ci sono i carabinieri già a Gerico e presto torneranno al valico di Rafah nell'ambito della missione Eubam".

Il riconoscimento dello Stato di Palestina

Secondo il ministro il nuovo quadro "accelera i tempi" del possibile riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell'Italia: "Dobbiamo creare le premesse per lo Stato palestinese che dovrà essere l'approdo di questo processo e che comporta l'implicazione dei territori di Gaza e della Cisgiordania".

Il ruolo di Trump nel processo di pace

Infine, quanto a Trump "ha dato senza dubbio una spallata al processo e questo gli va riconosciuto senza ombre: chi non lo fa denuncia un pregiudizio politico che è un limite personale".

Infine, al contrario "la pace in Ucraina mi pare ancora lontana. Spero però che si possa compiere qualche passo in avanti", conclude Tajani.

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Agi.it

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