Torino ospiterà a fine agosto ISBA 11, simposio internazionale di archeologia biomolecolare

  • Postato il 12 agosto 2025
  • Cultura
  • Di Quotidiano Piemontese
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TORINO – Nel capoluogo arriva un grande convegno internazionale di archeologia biomolecolare. Dal 26 al 29 agosto ISBA 11 – acronimo di: 11th International Symposium on Biomolecular Archaeology – porterà per la prima volta in Italia un momento di aggiornamento e condivisione delle conoscenze in un campo ancora poco conosciuto al grande pubblico, ma che annovera al suo interno alcune brillanti menti torinesi.

La parola agli esperti

Organizzatrice del simposio è infatti la professoressa Beatrice Demarchi, bioarcheologa dell’Università di Torino: «Normalmente questo convegno si tiene nel Nord Europa, perché in Danimarca, Germania o Regno Unito si sono trovati più reperti, ci sono più finanziamenti per questa disciplina e inoltre la bioarcheologia è considerata storicamente affine alle scienze naturali. Nel Nord Europa poi, l’archeologia ambientale, di cui la bioarcheologia è una branca, ha già alle spalle un passato importante. In Italia invece io sono una delle poche archeologhe che lavora, insieme al suo team, in un dipartimento di scienze biologiche: l’archeologia nel nostro Paese è considerata principalmente una disciplina umanistica legata agli studi storici, e quindi questa linea di specializzazione ha preso poco piede finora, dal momento che richiede un alto livello di competenze biochimiche oltre che storico-umanistiche». In bioarcheologia si studiano in laboratorio o sul campo reperti organici ritrovati negli scavi archeologici. Per farlo, si impiegano anche analisi molecolari, come quella del DNA o quella delle proteine.

Tra gli ospiti che saranno presenti a ISBA11, anche il professor Enrico Cappellini, torinese, ora insegnante presso l’Università di Copenaghen e coordinatore dello studio sul proteoma del rinoceronte fossile di cui vi abbiamo già parlato.

Radici sul territorio e dialogo con la cittadinanza

Il convegno – che sarà organizzato in temi e avrà un carattere multidisciplinare – è frutto di una collaborazione tra l’Università di Torino e i Musei Reali di Torino. L’evento si prepara ad accogliere circa 550 partecipanti provenienti da 40 paesi diversi, e propone un programma con temi che spaziano dall’archeologia alle scienze naturali, fino alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale.

In un’ottica di apertura e dialogo con la cittadinanza, le sessioni poster si terranno presso i Musei Reali e saranno liberamente accessibili al pubblico: «Le sessioni poster sono momenti in cui i ricercatori spiegano le loro ricerche a partire non da slide e presentazione orale, ma da un vero e proprio poster, su cui compare un riassunto illustrato dei risultati. Avremo 290 di questi poster ai Musei Reali, dove il pubblico potrà leggerli e chiedere spiegazione ai volontari» ci spiega Beatrice Demarchi. Le relazioni ad invito saranno invece trasmesse in streaming sul canale dell’Università: https://media.unito.it/

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Quotidiano Piemontese

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